Con il mese di luglio nel porto di Genova le procedure di sdoganamento a mare (preclearing) si sono attestate a circa l’80 % delle navi “dedicabili” a questa importante innovazione doganale (traffico contenitori
al netto del transhipment).
Ottimo risultato che consegue ad una collaborazione a tutto campo (organizzativa e tecnologica) tra Agenzia Dogane, Capitaneria Porto, Autorità Portuale e gli stessi operatori. Tali dati ci consentono di affermare (a meno di sei mesi dall’avvio dell’iniziativa) che il preclearing, seppur ancora soggetto ad un regime doganale sperimentale, è ormai la procedura doganale largamente prevalente nel porto di Genova.
Sulla base dei risultati conseguiti, Agenzia Dogane e Autorità Portuale stanno definendo alcuni ulteriori interventi finalizzati a: nuove procedure di programmazione del ciclo dei controlli rese possibili dalla intervenuta anticipazione del ciclo doganale; nuovi strumenti di pianificazione delle procedure di ritiro della merce dal porto, quale effetto dello spostamento “a mare” di tutto il ciclo documentale di importazione (il cui avvio era ancora sino a pochi mesi fa legato all’attracco delle navi in porto).
L’obiettivo di questo intenso lavoro è quello di fornire un impulso alla ulteriore riduzione dei tempi di stazionamento in porto e creare i presupposti ottimali per la organica programmazione dei corridoi logistici e doganali.
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