lunedì 15 dicembre 2014

MAPRE e poi Team Alvimedica


Non era ancora l'alba in Italia ed era primo mattino a Abu Dhabi quando MAPFRE guidato dall'olimpionico spagnolo Iker Martìnez ha tagliato la linea del traguardo in quarta posizione, dopo 24
giorni e 11 ore di regata. Nel primo pomeriggio italiano, ma quando già stava calando la luce sul race village nell'emirato, è stato il turno di Team Alvimedica, con l'italiano Alberto Bolzan di concludere una seconda tappa particolarmente intensa per il giovane equipaggio turco/americano. Si attende ora l'arrivo delle veliste di Team SCA, previsto nella notte italiana.

Dopo un deludente ultimo posto a Città del Capo, che ha portato a significativi cambi nella composizione dell'equipaggio, con l'inserimento del navigatore Jen-Luc Nélias e dell'esperto velista britannico Rob Greenhalgh, la barca spagnola guidata da Iker Martìnez era attesa a un cambio di passo e di strategia. Malgrado non siano riusciti a salire sul podio, Martìnez e i suoi hanno comunque dato prova di cambiamento e il quarto posto ottenuto è certamente importante.
 “Siamo più che felici del miglioramento rispetto alla prima tappa, sono molto orgoglioso di come tutti abbiano fatto un buon lavoro.” 
Ha dichiarato all'arrivo lo skipper iberico, spiegando che quello che provava erano “sentimenti contrastanti”. In effetti la barca rossa nel corso della tappa ha occupato per ben tre volte la posizione di leader, per poi perderla a causa di un'opzione est piuttosto coraggiosa da parte del navigatore francese Jean-Luc Nélias, che non ha pagato.

L'obiettivo di MAPRE era quello di riuscire ad aggirare la zona delle calme equatoriali adottando una rotta differente rispetto agli avversari, ma sfortunatamente per la barca rossa, i tanto attesi alisei non si sono materializzati. Martìnez ha comunque tenuto a difendere la scelta.
 “Jean-Luc e io abbiamo preso la decisione insieme. Era un rischio, ma tutto l'equipaggio era d'accordo nel tentare qualcosa di diverso, anche quando non ha funzionato.” Il due volte olimpionico spagnolo ha concluso nella sua lingua dicendo:“No esta mal, la proxima mejor.” Non è male, la prossima sarà migliore.
 Alle 13 29 23 UTC, le 14.29 ora italiana, era il turno di Team Alvimedica, dopo molte ore di vento leggerissimo e dunque di velocità molto basse lungo la costa degli Emirati, di tagliare finalmente la linea del traguardo. Non si può negare che per Team Alivmedica sia stata una tappa lunghissima, con un finale al rallentatore, estenuante per chi si trova a sole poche miglia dall'obiettivo. Anche per il giovane equipaggio guidato dallo skipper Charlie Enright, la prima parte della tappa è stata molto positiva, con diversi giorni alla guida della flotta.

 Poi il noto stop per portare assistenza a Team Vestas Wind, la ripartenza e la riuscita rincorsa per riguadagnare terreno su Team SCA e MAPFRE. L'ultimo momento chiave della regata con il sorpasso dei spagnoli e, appunto, la lunghissima discesa lungo le coste degli Emirati con un vento leggerissimo. “Per Team Alvimedica ora rimane da vedere anche cosa deciderà la giuria internazionale, presieduta dal francese Bernard Bonneau, riguardo a una possibile richiesta di riparazione per le ore che l'equipaggio ha impiegato per portare assistenza a team Vestas Wind durante la notte del tragico naufragio sulla barriera corallina di St Brandon.

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