oltre al bike sharing elettrico, dalle app per la condivisione dei percorsi urbani, alla logistica sostenibile e a basso impatto sulla vita della città. Per la prima volta inserito nel quadro del Piano Urbano per la Mobilità Sostenibile, chiave per accedere alle risorse europee. Partecipazione gratuita.
La congestione del traffico veicolare di superficie in tutte le ricerche è uno dei principali fattori che incidono negativamente sulla vivibilità delle città. Il potenziamento del trasporto pubblico di superficie non è più la soluzione, per il cambiamento degli schemi di collocazione dei luoghi di residenza e di lavoro sul territorio e per il cambiamento delle motivazioni e delle tempistiche con cui ci si muove in città. Inoltre, il trasporto pubblico non risolve il problema dell’altra metà della congestione, la logistica, sempre più presente in città per la crescita dell’e-commerce e della tendenza a lavorare a “magazzino zero” degli esercizi commerciali.
C’è quindi bisogno di una mobilità nuova, che punti alla riduzione della congestione tenendo conto di tutte le sue componenti, trasporto di persone e di cose, utilizzando tutti i mezzi disponibili, dal trasporto pubblico non di superficie o in sede propria allo sharing in tutte le sue forme, dall’autoorganizzazione dei cittadini e degli city users per condividere tragitti, alla sostituzione dei mezzi tradizionali con altri a basso impatto (che vuol dire soprattutto di impatto fisico sulla spazio) per la consegna delle merci, come le cargo-bike a pedalata assistita, supportata da sistemi di gestione dei carichi e dei percorsi estremamente smart.
Ma soprattutto tutte le soluzioni devono essere inserite in un piano generale, che ne valorizzi le sinergie, verso quella multimodalità di cui si parla da decenni.
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