sabato 23 maggio 2015

Verso l'Anticiclone, Vestas saluta Bergamo


Al rilevamento delle posizioni delle ore 12.44 UTC, quando mancano circa 1.550 miglia a Lisbona, tutte le barche navigano veloci intorno ai 18/19 nodi e la prima piazza è occupata da Dongfeng Race Team che ha meno di un miglio di margine su MAPFRE. In terza posizione gli olandesi di Team
Brunel, tallonati da Team Alvimedica mentre Abu Dhabi Ocean Racing si trova in quinta piazza a 5,6 miglia e Team SCA è sesto a 8,4 miglia alle spalle dei battistrada.
“Ancora una volta siamo tornati in contatto con la flotta, questa volta però abbiamo dovuto recuperare tanto, 36 ore fa eravamo oltre 30 miglia dietro.

Un po' di fortuna e una posizione un po' più a nord ci hanno aiutato a rientrare nel gruppo. Va bene, ma non è abbastanza.” Racconta oggi Yann Riou da Dongfeng Race Team. “Ieri Pascal (Bidegorry, il navigatore) ha detto che la parte più difficile non è rientrare sugli altri ma passarli. Soprattutto perchè avevamo poca scelta a causa della zona di esclusione posizionata solo un paio di miglia a nord della nostra rotta. Adesso si entra in un terreno ignoto. C'è l'Anticiclone delle Azzorre davanti, è enorme e proprio in mezzo alla strada e dovremo scegliere come e dove passarlo. Una cosa tutt'altro che ovvia...”

In effetti le opzioni per i navigatori non sono chiare, e la decisione dovrà essere presa probabilmente nelle prossime 24 ore. La gran parte dei modelli meteo indicano che un passaggio a nord potrebbe pagare, ma anche l'opzione sud potrebbe essere presa in considerazione, benché chi dovesse optare per questa rotta farebbe meno strada ma incontrerebbe arie più leggere. La tensione a bordo sale, soprattutto su Abu Dhabi Ocean Racing, il leader della classifica generale, che deve guardarsi dagli attacchi di Dongfeng.

Intanto oggi, l'incredibile viaggio di Team Vestas Wind per tornare in regata ha vissuto un momento importante, con la barca che è uscita dal cantiere bergamasco Persico Marine, pronta per affrontare il viaggio verso Lisbona.
Lo skipper australiano Chris Nicholson ha descritto il ritorno in gara come un “miracolo moderno” dopo che, come si ricorderà la barca fece naufragio su una barriera corallina dell'Oceano Indiano lo scorso 29 novembre, durante la seconda tappa. La barca fu poi prelevata dalla barriera e trasportata via Malesia in Italia per la ricostruzione. Il team si era posto l'ambizioso obiettivo di ritornare a Lisbona, per prendere parte alle ultime due tappe. La costruzione completa di un Volvo Ocean 65 normalmente prende circa otto mesi di tempo, ma la trasformazione di quello che era poco più di un relitto in una barca in perfetta dorma, e completamente in regola con la classe monotipo, è durata solo quattro mesi.

La barca è uscita dal capannone oggi, venerdì, per essere caricata su un camion e successivamente trasportata via terra e nave verso il Portogallo. Ha raccontato Chris Nicholoson: “E' bello essere di nuovo in movimento, è il momento giusto. Abbiamo un giorno di anticipo sulla tabella di marcia, e speriamo che il trasporto via nave possa essere fatto prima, il che ci darebbe uno o di giorni extra per le prove in mare prima della partenza. Se pensate al viaggio incredibile che tutti abbiamo fatto in questi mesi, è chiaro come questo sia un risultato incredibile. C'erano così tanti ostacoli sulla strada che avrebbero potuto fermarci.” Nicholson ha anche aggiunto che: “Questa è effettivamente una barca nuova, c'erano pezzi della vecchia, non so ancora come definirla. Non so se è la barca nuova o la barca vecchia. Penso sia una combinazione delle due cose.” Un grande ringraziamento e tributo lo skipper australiano lo ha fatto allo staff di Persico Marine per essere riuscito a completare la missione di riportare la barca in regata in un tempo tanto ristretto. “Se avessero solo guardato alla situazione sulla carta non avrebbero accettato. Ma persico ha preso il rischio di condurre in porto questo progetto. Devo dire loro chapeau per quello che hanno fatto. Hanno reso possibile un miracolo moderno, è stato uno sforzo enorme. Senza di loro, non avrebbe potuto succedere.”

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