L’Italia ha una naturale vocazione per il mare e per i porti proprio perché è una lunga penisola nel Mediterraneo. I porti hanno sempre generato ricchezza per il Paese, e oggi costituiscono un valore economico rilevante. Tuttavia, occorre adesso muoversi velocemente verso l’integrazione reale e completa con tutte le componenti della logistica.
Questo per evitare di rimanere soltanto delle buone “banchine” per il mercato o, peggio ancora, trovarsi fuori dalle principali rotte internazionali di trasferimento delle merci, che, sempre più, transitano nel Mediterraneo.
In questo senso deve essere, pertanto, consolidata la capacità delle Autorità Portuali di svolgere un ruolo di promotori di sistemi logistici di aree vaste. Le Autorità Portuali, infatti, hanno il compito e le potenzialità per fare ciò in modo da garantire servizi di connessione con il territorio retrostante.
L’Unione Europea
ha delineato uno scenario della portualità che tiene conto dell’evoluzione del sistema oggi in atto; in questo scenario sono individuati sistemi portuali (dal Nord Europa verso l’Italia) in relazione al mercato servito. La stessa, evidenzia poi la rilevanza di una portualità diffusa, indispensabile per un corretto sviluppo delle relazioni intramediterranee e degli hub di transhipment.
Assoporti
Luigi Merlo |
In questo senso, la decisione di partecipare ad un’importante manifestazione del settore della logistica, per presentare l’enorme potenzialità del sistema portuale del Paese, quale porta di accesso per i mercati del Nord Europa oltre che per la sponda del Sud del Mediterraneo. I porti, inoltre, debbono essere considerati strumento privilegiato per avviare processi incrementali di riequilibrio dello schema di ripartizione modale dei trasporti interni.
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