martedì 21 maggio 2013

Augusta, un porto che guarda al futuro


Un porto “versatile” e dalle tante vocazioni. È il porto d’Augusta, al centro di numerosi progetti e sempre più attivo per guadagnarsi un futuro da protagonista nel Mediterraneo. Già nel 2003 è stato redatto il Piano Direttore dei Trasporti, strumento programmatorio regionale nel quale grande valore è attribuito alla creazione di un sistema logistico della Sicilia Sud Orientale, con i porti di Catania e Augusta quali punti di centralità e l’obiettivo di allargare anche alla provincia di Ragusa e al porto di Pozzallo in un’ottica di sinergia e complementarietà.

Nel corso dell’elaborazione del Quadro Strategico Nazionale 2007-2013 sono stati studiati gli elementi strategici di pianificazione tenendo presenti i principi di competitività, coesione e cooperazione dell’area. Più recentemente, nel 2012, è stato perfezionato il Protocollo d’intesa che prevede interventi finalizzati al potenziamento commerciale e del trasporto intermodale delle merci. Sempre all’interno del Protocollo, è iscritto l’impegno dei porti di Augusta e Catania e dell’Interporto di Catania a procedere secondo una governance unitaria e condivisa col fine di massimizzare lo sviluppo dell’area.

La nostra è una sfida  - afferma Aldo Garozzo, presidente dell’Autorità Portuale e vicepresidente Assoporti - che trae ispirazione e forza dalla storia del porto, dalle sue caratteristiche strutturali e naturali, fra tutte il poter contare su fondali di oltre 20 metri che in passato hanno permesso l’arrivo delle superpetroliere. Di fatto poi il porto vanta una collocazione ottimale in una rada chiusa da una diga foranea che ne garantisce l’operatività 365 giorni all’anno e che facilita e ampliamenti e potenziamenti senza dover sottrarre spazi al tessuto urbano”.
 Una struttura ricca di risorse, che guarda alla veloce evoluzione dei mercati e che ha pianificato con strategia la sua “conversione” per non essere il porto che movimenta più merci liquide, ma per poter movimentare in modo adeguato anche i prodotti solidi e i traghetti. A intraprendere la strada del rinnovamento sono stati lo sviluppo di nuovi mercati e la volontà di valorizzare quel ruolo di “cerniera” Sud-Nord ed Est-Ovest che la Sicilia ha sempre ricoperto e per il quale il sistema portuale Sud orientale ha rappresentato un nodo centrale.
“La collocazione del porto di Agusta al centro del Mediterraneo ci rende strategici — sottolinea Garozzo — Guardiamo con grande interesse ai mercati in forte espansione, dalla Cina all’India, al Sud America e non per ultimo al Nord Africa, di cui siamo diretti interlocutori. Il Mediterraneo è da sempre un crocevia delle più importanti rotte commerciali e Augusta è la loro naturale via d’accesso all’Europa.
L’attuazione dei ‘sistemi territoriali’ messi in opera dalla Regione d’intesa con il Mit, integrati con quelli dei porti dell’Alto Tirreno e dell’Alto Adriatico, quale naturale sbocco dal Mediterraneo verso il cuore dell’Europa, senza tralasciare il sistema degli interporti, prelude pure al processo di internazionalizzazione del sistema della logistica italiana che tende ad aggregare i paesi frontalieri del Nord Africa tramite formule di interscambio che potrebbero realizzare il vero sistema della logistica integrata mediterranea. In tutto questo la Sicilia in generale e la sua parte orientale in particolare avranno un ruolo determinante”.
Nell’ottica della strategia di sviluppo del porto, ad agosto dell’anno scorso, come detto, è stato firmato da Mit, Regione Sicilia, Autorità portuale di Augusta e Catania, Società interporti siciliani il protocollo di intesa con oggetto interventi finalizzati al potenziamento  commerciale e del trasporto intermodale delle merci nel quadrante della Sicilia sud orientale.
“Le attività che riguardano queste merci sono in via di lancio - spiega Garozzo - poiché il porto di Augusta c’è da pochi anni. Oggi è in fase di miglioramento, in piena evoluzione, con investimenti in corso, infrastrutture e nuove banchine da realizzare, insomma tutta una serie di opere che entro due anni, nel 2015, dovranno essere completate”.
La Commissione europea ha approvato gli aiuti di Stato per 100 milioni di euro erogati nel quadro di un progetto infrastrutturale nel porto siciliano di Augusta del valore di circa 145 milioni di euro. I restanti 45 milioni sono messi a regime direttamente dall’Autorità portuale. Gli interventi mirano a migliorare le infrastrutture esistenti per la movimentazione delle merci e per
ospitare il traffico di container. Gli aiuti sono stati considerati compatibili con le norme comunitarie in materia di aiuti di Stato.
“Oggi i porti stanno cambiando e si devono adeguare a quelle che sono le esigenze delle navi, che diventano sempre più grandi e richiedono fondali più profondi – spiega ancora il presidente - per questo arriveremo ad avere fondali di 16-16,5 metri. Gli investimenti in atto e le opere in via di realizzazione sono sostanziali per mettere il porto nelle condizioni di fare arrivare grandi navi container”.
L’ultimazione dei lavori di livellamento dei fondali antistanti la banchina del porto commerciale, essenzialmente in concessione alla Società Itsa, permettono di ormeggiare navi che richiedono un tirante d’acqua di 14 metri. I lavori di infrastrutturazione prenderanno il via entro pochi mesi, con la realizzazione appunto di nuovi piazzali e di nuove banchine, nonché procedendo con il rafforzamento di quelle esistenti e rendendo Augusta un porto idoneo alle attività di transhipment, valido e competitivo con i migliori porti del Mediterraneo. In pratica, a lavori finiti, il porto disporrà di piazzali per circa 1 milione di metri quadrati, di banchine per oltre 2.000 metri lineari e della possibilità di ormeggio di navi con pescaggio fino a 16.5 metri.

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