“Una nuova stagione di politiche industriali. Per il Mezzogiorno, per il futuro del Paese”. E’ questo il titolo del convegno promosso dall’Unione Industriali di Napoli, in programma lunedì 9 dicembre a Città della Scienza (via Coroglio 104 Napoli, sala Newton).
E’ prevista la partecipazione del Ministro ai Beni e Attività culturali e Turismo
Massimo Bray, del Ministro all’Ambiente, Tutela del territorio e del mare Andrea Orlando, del Vice Presidente della Commissione Europea Antonio Tajani, del Presidente della Regione Campania Stefano Caldoro, del Presidente di Confindustria Giorgio Squinzi e del Direttore Generale della Banca d’Italia Salvatore Rossi.
Dopo i saluti del Sindaco di Napoli Luigi de Magistris, introdurrà i lavori il Presidente dell’Unione Industriali di Napoli, Paolo Graziano. Coordinerà i lavori l’editorialista del Corriere della Sera Antonio Polito.
L’immagine di un Mezzogiorno in forte difficoltà emerge in tutta la sua gravità dalle analisi più recenti. Il settore manifatturiero è il più provato dalla crisi: nel giro di pochi anni, ha visto ridursi la produzione del 25%, i posti di lavoro del 24%, gli investimenti addirittura del 45%. E’ la riprova che nell’industria meridionale sono presenti, in misura assai più accentuata, i punti tipici di debolezza dell’industria nazionale: la ridotta dimensione d’impresa, lo scarso peso dei settori ad alta tecnologia, la debole attività innovativa, la limitata attitudine ad affrontare con successo la nuova divisione internazionale del lavoro.
Eppure, gli industriali napoletani sono dell’avviso che le prospettive di una “desertificazione industriale” non siano ineluttabili e che le tendenze negative siano suscettibili di essere ribaltate: occorrerà, evidentemente, uno sforzo corale delle istituzioni politiche ed economiche e la capacità di riportare l’impresa produttiva al centro del nuovo ciclo di programmazione.
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