posto si stanno sostituendo, con il cabotaggio estero, le aziende dei paesi dell’Est Europa sempre più agguerrite e con vantaggi competitivi sul costo del lavoro, delle assicurazioni e del carburante assolutamente non comparabili o replicabili dalle nostre imprese.
Il settore sta subendo un “attacco" senza precedenti con gravissime ripercussioni in termini economici per tutto il Paese. Minore contribuzione previdenziale, minori tasse e soprattutto minore sicurezza.
“Ogni giorno in modo più o meno legale - ha dichiarato Cinzia Franchini presidente nazionale CNA-Fita - i nostri imprenditori debbono contrastare la concorrenza senza precedenti dei vettori esteri. E’ in atto un vero e proprio stravolgimento della concorrenza, non è ora più possibile tergiversare e nell’attesa di individuare soluzioni di lungo periodo, che portino il nostro autotrasporto a poter competere in un mercato europeo necessariamente più equo, bisogna intervenire con decisione per bloccare questa emorragia. La CNA-Fita - ha dichiarato la Franchini - chiede a tutti i firmatari del protocollo artigiano (Confartigianato Trasporti, Casartigiani e Claai) inserito nel contratto nazionale di lavoro, di richiedere al nuovo Esecutivo l' immediata attivazione della clausola di salvaguardia per bloccare il cabotaggio estero almeno per sei mesi, con la possibilità di prolungare la decisione per ulteriori sei mesi. Nel protocollo per il rilancio dell'autotrasporto, sottoscritto nell’ultimo rinnovo contrattuale con le organizzazioni sindacati dei lavoratori, è stato fatto espresso riferimento a questa possibilità e per questo chiediamo anche alla Filt-CGIL, Fit-CISL e UIL Trasporti di unirsi a noi nella richiesta di attivazione di questo strumento di tutela estrema necessitata dall’eccezionalità del momento”.
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