sviluppo e rilancio dell’economia italiana rimandando le decisioni sulla riorganizzazione dei porti ad un (forse) prossimo futuro.
Sembra che al momento abbia vinto la lobby dei porti, o meglio la lobby di quelli che decidono il futuro dei porti; si sa che questi sono infrastrutture strategiche per lo sviluppo economico di un’area e quindi non è il caso di fare confusione nel momento in cui alcuni porti (alto Tirreno e alto Adriatico) stanno programmando e investendo in progetti di grande portata economica e strategica, appunto.
Le Autorità portuali sono ancora 24 di cui ben 9 commissariate, segno anche questo non di pessima attenzione da parte del governo, ma di una volontà di mantenere sotto stretto controllo “infrastrutture strategiche per lo sviluppo economico”.
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