Il cambio di incarico del Comandante De Falco, da Capo del Servizio
Operativo a Capo dell’Ufficio Studi – sempre nell’ambito della Direzione
Marittima di Livorno – rientra nelle ordinarie dinamiche di impiego degli
Ufficiali delle Capitanerie di Porto e risponde, in primo luogo, alla migliore
organizzazione funzionale proprio di quella Direzione Marittima.
Va chiarito, in primis,
che si tratta di un normale avvicendamento, comune a tutti coloro i quali, come
il Comandante De Falco, hanno assolto ai propri obblighi di comando
ed aspirano, poi, all’avanzamento al grado superiore. Ciò significa, in estrema
sintesi - e senza avventurarsi in complicate argomentazioni sulla disciplina
dell’impiego degli Ufficiali delle Capitanerie – che far permanere sine die il Comandante De Falco
nell’attuale posizione impedirebbe ai suoi stessi colleghi di maturare le
stesse esperienze e, soprattutto, le stesse condizioni giuridiche, per poter
essere promossi.
Va poi aggiunto che il nuovo incarico riservato a De Falco quale
capo dell’Ufficio Studi consentirà all’Ufficiale di evidenziare, ancora una
volta, le proprie qualità nello svolgimento dei compiti di controllo di
gestione, di addetto alle relazioni esterne e di assistente del Direttore
marittimo, che il nuovo ruolo, appunto, gli riserva.
Ed è proprio in considerazione delle pregresse e specifiche
esperienze maturate dal Comandante De Falco, che si è ritenuto di farlo
permanere nella sede di Livorno (destinazione, peraltro, da lui stesso
richiesta), anche per il contributo che egli saprà senz’altro fornire a
supporto dell’attività giudiziaria ed amministrativa relativa alla sciagura
della Nave Concordia.
Si ritiene che l’elementare e trasparente rappresentazione dei
fatti, scevra delle dietrologie e dei complottismi da più parti sollevati,
possa servire a fare chiarezza su questa vicenda che, dispiace dirlo, sembra
rientrare a pieno titolo nel “molto rumore per nulla".
Comando generale del Corpo delle Capitanerie di Porto
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