venerdì 10 ottobre 2014

Il cammino dei briganti. Sentieri e mulattiere dimenticati


“Adottare" un sentiero è possibile. Tracciarne nuovamente il percorso, ripulendolo dall'oblio, dandogli visibilità, invitando i viandanti a ritornare a calpestare la terra che migliaia di italiani
avevano già attraversato secoli fa. E’ da questo desiderio che nacque qualche anno fa, da un'idea di Luca Gianotti, fondatore e guida esperta de La Compagnia dei Cammini, il Cammino dei Briganti: non un percorso esistente, ma un cammino che unisce vecchi sentieri e mulattiere, in parte chiusi e abbandonati da anni, per formarne uno nuovo da realizzare in 7 giorni.

 Il percorso si svolge a quote medio-basse e torna su quelle che erano le orme dei briganti della Banda di Cartore, tra Abruzzo e Lazio: Val de Varri, Valle del Salto e le pendici del Monte Velino. In questa zona sono tante le storie di brigantaggio: la Banda di Cartore in più occasioni si trovò a fronteggiare l'invasione dell’esercito sabaudo e furono numerose le stragi, anche tra i civili. Storie ormai dimenticate, ma su cui è ancora opportuno riflettere per analizzare in profondità l'Italia, le sue origini, la sua storia, il suo futuro: i briganti non erano malviventi, erano più simili ai partigiani, lottavano contro l’invasione dei Sabaudi che avevano costretto il popolo a entrare nell’esercito.

Erano spiriti liberi, che non volevano assoggettarsi ai nuovi padroni, e per questo erano entrati in clandestinità. Una storia fatta anche di rapimenti, riscatti, e tanta violenza. Una storia di 150 anni fa.
 "Abbiamo costruito questo cammino a fasi" illustra Luca Gianotti.
 "Man mano che procedevamo il percorso si allargava per far entrare altri territori bellissimi che non potevamo trascurare. Abbiamo camminato e perlustrato tanto, poi individuato i percorsi migliori e i sentieri infrascati che abbiamo riaperto con roncole, forbici e altri attrezzi. Abbiamo poi segnato tutto con vernice bianco-rossa, secondo gli standard europei di segnatura dei sentieri. La Compagnia dei Cammini da tempo sostiene queste iniziative, perché valorizzare gli antichi percorsi a piedi, significa valorizzare storia, cultura e bellezza della nostra Italia".

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