lunedì 26 gennaio 2015

Lng o metanolo per il low sulfur gassoso navale?


Il metanolo viene prodotto mediante la conversione di metano. Il metano può provenire da due fonti principali: biomassa, come il legno oppure idrocarburi fossili. Nel caso di derivazione extra-fossile
l’estrazione del metano avviene attraverso un processo di sintesi: o direttamente per distillazione del legno o da bio-masse (sono in fase sperimentale soluzioni di estrazione da acqua di mare oppure da CO2). Se si potesse produrre abbastanza metanolo da legno per alimentare la flotta di trasporto del mondo, l'intero processo sarebbe “carbon neutral”.

 L’obiezione primaria emersa da alcuni anni rispetto ad alcune di queste fonti (nobili) è il loro potenziale impatto socio/ambientale: servirebbero 2,2 miliardi di tonnellate di legno all'anno per alimentare la flotta mondiale. Questo sarebbe incompatibile con la produzione globale di legno che è di circa 2,6 miliardi di tonnellate. Ritorna quindi il problema dell’impatto di una domanda così elevata potenziale sul delicato assetto delle produzioni vegetali agricole, per scopo alimentare e non. E’ realistico dedurre quindi che per uso in larga scala la fonte primaria per la produzione di metanolo sono i combustibili fossili.

Tale è peraltro la fonte dell’80% del metanolo prodotto oggi. In termini di efficienza energetica, nel caso di derivazione da fonti fossili il processo di conversione da gas a liquido comporta una perdita di energia di circa il 10% per l’LNG e di circa il 30% per il metanolo. Inoltre in termini di caratteristiche energetiche il metanolo ha un contenuto energetico inferiore rispetto all’LNG (anche se esso ha una efficienza termica di combustione più elevata rispetto sia al gasolio sia all’LNG). I vapori di metanolo hanno effetti aggressivi verso metalli e materie plastiche. Nell’impiego nei motori a combustione il metanolo comporta in generale una maggiore usura del motore a causa delle sue scarse proprietà lubrificanti.

 Quale è quindi l’attrazione potenziale del metanolo per uso navale rispetto all’LNG? Due sono i richiami forti: la possibile derivazione extra-fossile e la semplicità di stoccaggio e di distribuzione, con conseguente maggior sicurezza (reale e percepita). Il metanolo è stabilmente in fase liquida a temperatura ambiente. La gestione dello stoccaggio e della logistica dell’LNG risulta quantomeno problematico. LNG richiede stoccaggi a temperature criogeniche e questo sarebbe il suo impiego incompatibile per applicazioni navali/marittime in cui si prevedesse uno stoccaggio di lungo periodo (diporto?).
 Giuseppe Balzano

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