“L’Autorità Portuale di Venezia ha la coscienza a posto. Ha spiegato all’industria croceristica riunita a Miami che ha fatto del suo meglio per confezionare una soluzione articolata sia di breve-medio periodo sia di lungo periodo.
Attendiamo con fiducia che la Commissione di valutazione di impatto ambientale riconosca i fatti (il Contorta Sant’Angelo salva l’eccellenza crocieristica veneziana e avvia la ricostruzione
morfologica e naturalistica della laguna centrale).
Se ci verrà dato via libera nei tempi di legge in un paio d’anni cancelleremo “l’emergenza” grandi navi. Poi, anzi fin da ora, e d’intesa con i Comuni di Venezia, di Mira e di Cavallino-Treporti avvieremo la procedura per scegliere tra le ipotesi di ri-localizzazione completa (nel lungo periodo) della Stazione marittima passeggeri che oggi sono quattro: bocca di Malamocco, Bocca di Lido (ma in una posizione più funzionale di quelle finora avanzate), Dogaletto, in comune di Mira lungo il Malamocco Marghera a sud di Fusina e, a Marghera in aree che verranno lasciate libere dalla riorganizzazione offshore-onshore del settore container (anche qui in luogo diverso da quello finora avanzato).
E’ evidente che si tratta da una scelta che è “anche portuale”, ma che – se diversa dalla conferma dell’attuale Marittima - deve inquadrarsi in ragionamenti da piano regolatore generale che avvieremo con i comuni interessati dal giorno dopo della pronuncia di compatibilità ambientale sul Contorta. A quella data - è stato concordato con tutti i Ministeri competenti - è rinviata anche la definizione delle misure temporanee per il passaggio delle navi da crociera davanti San marco in attesa della via alternativa”.
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