sabato 24 gennaio 2015

Eliski: la posizione del Club Alpino Italiano


Dopo i fatti di cronaca degli ultimi giorni, che hanno visto il distaccamento di valanghe in Valtellina causato da turisti che stavano praticando l'eliski, riportando la questione all'attenzione generale il
Club alpino italiano ribadisce la propria azione di contrasto a tale pratica, invasiva per la montagna, la fauna che la popola e gli altri fruitori.

 “L'azione di contrasto del CAI centrale alla pratica dell'eliski è difficile e costante, e può apparire poco visibile perché fatta di tanto lavoro quotidiano”, afferma il Presidente generale Umberto Martini. “Per la sua regolamentazione la legislazione è di competenza regionale e la sua attuazione di competenza dei Sindaci. Di conseguenza l'azione di contrasto e di pressione deve essere comune tra la Sede centrale del CAI, i suoi Gruppi regionali e il territorio.

Il riferimento è e resta il nuovo Bidecalogo, nel quale le posizioni del CAI sono espresse in maniera chiara e sulle quali non arretreremo. Il prossimo 28 gennaio è in programma una riunione della Segreteria Ambiente del CAI che si occuperà, oltre che delle questioni realtive al Parco Nazionale dei Monti Sibillini e del Parco Nazionale dello Stelvio, anche del caso eliski”.

In occasione del recente incontro a Roma tra le maggiori Associazioni ambientaliste italiane e il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Graziano Delrio (11 dicembre 2014), è stata posta all'attenzione del Governo l'Agenda ambientalista per il rilancio del Paese e la sua attuazione. Nel capitolo dedicato alla montagna, il CAI ha posto chiaramente la questione di una regolamentazione relativa all'uso indiscriminato di tutti i mezzi motorizzati nei territori montani per fini ludici e ricreativi, che va assolutamente contrastato.

Inoltre la Commissione Tutala ambiente montano del CAI è impegnata costantemente nella promozione di frequentazioni della montagna “lente” e rispettose, considerato anche lo scarso innevamento degli ultimi anni che caratterizza le Terre alte durante la stagione invernale e i limiti degli impianti di risalita. Per il CAI è indispensabile guardare oltre, è necessaria un'attenzione all'ambiente sempre più diffusa e condivisa, rivolgendosi soprattutto ai giovani, con attività che diano un senso alla frequentazione delle Terre alte. Pratiche come l'eliski rappresentano colpi di coda rispetto a ciò che la montagna oggi può concretamente offrire.

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