il percorso di ridimensionamento del saldo negativo tra le imprese che iniziano l’attività e quelle che cessano di operare. Si dimezza, in particolare, il saldo negativo registrato rispetto all’analogo periodo del 2014, che già risultava più contenuto rispetto al biennio precedente.
La nati-mortalità delle imprese, ovvero il saldo tra le iscrizioni (2.435) e le cessazioni (2.740), sebbene rimanga in territorio negativo (-305), presenta un tasso di crescita del -0,26%, che è migliore di quello registrato nel primo trimestre del 2014, quando furono oltre 600 le imprese scomparse (-0.52%). Va sempre ricordato che il bilancio imprenditoriale del primo trimestre di ogni anno è caratterizzato da un valore negativo, a causa del concentrarsi delle cessazioni sul finire dell’anno precedente e, pertanto, nei mesi successivi è prevedibile assistere ad un recupero, divenuto negli anni consueto.
La dinamica per forma giuridica evidenzia il buon andamento delle società di capitale che registrano un tasso di crescita dell’1,87%, mentre le imprese individuali, anche se migliorano rispetto allo stesso periodo del 2014 (erano a –1,37%), rimangono a -1,08%. Stabili le società di persone. Sono sempre le imprese individuali a caratterizzarsi per il maggior turnover, atteso che a fronte di oltre 1.300 imprese nuove iscritte si assiste ad oltre 2.000 chiusure di attività.
L’analisi dell’andamento per settore di attività economica vede il comparto agricolo perdere un ulteriore 2% dello stock di imprese registrate rispetto alla fine del 2014. Le costruzioni si fermano a quota -0,3% mentre le attività commerciali che rappresentano quasi il 31% del totale delle imprese registrate ripetono il risultato dello stesso periodo dell’anno scorso quando diminuivano del -0,6%. Anche le attività manifatturiere sono ferme sostanzialmente sullo stesso risultato di marzo 2014 e registrano una variazione dello stock del -0,5%.
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