martedì 9 luglio 2013

Elite porta le Pmi alla quotazione in Borsa

Un amaro Fernet per bere la crisi ed entrare in Borsa. Ci sono anche le Distillerie Branca, l’azienda milanese pioniera nella creazione dell’amaro di erbe e radici provenienti da tutto il mondo, tra le 37 nuove società del progetto Elite che si vanno ad aggiungere alle 63 che già si stanno incamminando per giungere nel giro di qualche anno alla quotazione a Piazza Affari.

 Sono aziende che fanno parte di diversi settori, dall’alimentare alla chimica, dall’ingegneria industriale alle telecomunicazioni, dall’elettronica alla moda. Il programma, promosso in collaborazione con il ministero dell’economia e delle Finanze, Confindustria, Abi, Università Bocconi e Academy del London Stock Exchange Group, è finalizzato a sostenere le piccole e medie imprese nella loro crescita fino alla quotazione, purché abbiano un fatturato minimo di 10 milioni di euro, un margine operativo superiore al 5%, una struttura aziendale attraente agli investimenti ed un progetto di crescita credibile, in modo da avere più facile accesso al mercato dei capitali.
“Le piccole e  medie imprese - afferma Raffaele Jerusalmi, amministratore delegato di Borsa Italiana - rappresentano una risorsa fondamentale per la nostra economia. Contribuiscono all’innovazione, alla creazione di occupazione, investono nel territorio, rendono il Paese dinamico e competitivo. Da questa considerazione nasce Elite che, attraverso un percorso mirato e innovativo, rappresenta uno strumento per valorizzare le potenzialità delle imprese, creando nuove opportunità di business e mettendo a sistema istituzioni, partner market di Borsa Italiana ed investitori”.
Un percorso intrapreso dalle aziende con un significativo obiettivo di crescita, come sostiene Vittorio Benedetti, responsabile CentroSud di Borsa Italiana:
“E’ il percorso che offre alle imprese strumenti in grado di sviluppare i loro progetti affrontando tutti i cambiamenti che ogni giorno si verificano nel loro settore, accrescendo la loro visibilità ed efficienza attraverso un programma di crescita e di internazionalizzazione, fino al reperimento delle risorse finanziarie, coinvolgendo in questo processo investitori istituzionali, private equity, banche ed aziende già quotate. E’ un progetto pensato da quando Borsa Italiana si è integrata con quella inglese, creato e sviluppato per ridurre il gap tra le aziende quotate e no”.
Eduardo Cagnazzi

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