giovedì 6 giugno 2013

Indice di gradimento per «Qin» al 97%

L’esposizione «Qin – L’imperatore eterno e i suoi guerrieri di terracotta», inaugurata il 15 marzo 2013 al Bernisches Historisches Museum, ha già attirato più di 100 000 visitatori. Rispondendo a un sondaggio rappresentativo condotto dal museo, il 97% dei visitatori ha espresso un giudizio da buono a molto buono sull'esposizione che ha conquistato il pubblico maschile e femminile di tutte le età.


Da marzo 2013 il Bernisches Historisches Museum ospita l’esposizione «Qin – L’imperatore eterno e i suoi guerrieri di terracotta» che chiuderà i battenti il 17 novembre 2013. Finora le reazioni del pubblico raccolte sul posto, via mail o per lettera sono state molto positive. Per dare maggiore fondatezza ai giudizi espressi spontaneamente dai visitatori, a ogni esposizione il Bernisches Historisches Museum conduce un sondaggio rappresentativo.

Stavolta i visitatori dai 14 anni in su sono invitati a compilare di proprio pugno un questionario. I risultati della prima tornata (ne sono previste tre in tutto) sono ora disponibili: il 97% dei visitatori ha detto di aver apprezzato l’esposizione da molto a moltissimo. «Siamo molto soddisfatti di questa valutazione, peraltro estremamente positiva anche rispetto al gradimento ottenuto a livello internazionale», dichiara il direttore del museo Jakob Messerli.


Al museo in famiglia

Dall’analisi della prima parte del sondaggio è emerso che il 59% degli intervistati si è recato al Bernisches Historisches Museum per la prima volta proprio per vedere «Qin». Con questa esposizione, dunque, il museo è riuscito ad attirare tanti nuovi visitatori. Gran parte di loro è andata al museo con la famiglia (36%). Il biglietto per famiglie (valido per due adulti e al massimo tre bambini), che il museo offre da diversi anni, si è rivelato un’opzione molto apprezzata anche in occasione di questa grande esposizione. Il 30% degli  intervistati era in compagnia del/della partner, mentre il 19% di amici, colleghi o conoscenti.

L’esposizione piace a tutti: uomini, donne, giovani e meno giovani

Finora, tra gli intervistati, le donne hanno prevalso sugli uomini con il 60% contro il 40%. Il 19% di tutti i visitatori ha un’età compresa tra 61 e 70 anni. Una percentuale di poco inferiore (18%) ha un’età compresa tra 51 e 60 anni. Stessa percentuale per la fascia d’età 41-50 anni. Ma la Cina appassiona anche i più giovani (21-30 anni) che normalmente non sono tra i visitatori più assidui dei musei: a questa fascia d’età, infatti, appartiene il 14% degli intervistati che hanno visitato l’esposizione dedicata al Primo Imperatore della Cina.
  

Qin – L’imperatore eterno e i suoi guerrieri di terracotta

Dal 15 marzo al 17 novembre 2013, il Bernisches Historisches Museum presenta l’esposizione «Qin – L’imperatore eterno e i suoi guerrieri di terracotta». L’esposizione è incentrata sul Primo Imperatore Qin Shi Huangdi, che oltre 2000 anni fa fondò l’impero cinese, e il suo monumentale mausoleo con il celebre esercito di terracotta. Circa 220 reperti originali provenienti dalla provincia cinese di Shaanxi, dove fu scoperto il mausoleo nel 1974, illustrano la nascita della Cina e offrono ai visitatori una vivida rappresentazione del mondo del Primo Imperatore. Il mausoleo fa parte del patrimonio dell’umanità dell’UNESCO dal 1987 e spesso è anche definito come l’ottava meraviglia del mondo.

IL SITEMA LOGISTICO DEL FRIULI VENEZIA GIULIA


Il sistema portuale e logistico del Friuli Venezia Giulia protagonista a Monaco di Baviera a Transport Logistic 2013, ovvero la principale fiera del settore in ambito europeo.
“Il sistema intermodale del Friuli Venezia Giulia, il sistema nel cuore dell'Europa”
con questo slogan si sono presentati i principali operatori pubblici e privati regionali dei trasporti e della logistica.
 “Abbiamo sostenuto operativamente questa importante azione di marketing sul mercato tedesco e austriaco – ha commentato il presidente della Camera di Commercio di Trieste, Antonio Paoletti – in virtù dell’accordo di promozione territoriale stipulato con Porto di Trieste. Siamo una grande realtà, con dati in continua crescita, che da anni con le azioni di Aries abbiamo trasformato in un gruppo coeso di operatori della logistica che ora a livello internazionale si presentano come hub, interessati a portare traffico facendo gioco di squadra sul porto e sul territorio”.
 Mentre a Monaco di Baviera, Trieste e il Friuli Venezia Giulia presentavano importanti novità al mercato tedesco, a Trieste il presidente dell’Autorità Portuale, Marina Monassi, ha annunciato anche per il mese di maggio degli ottimi dati di traffico.
 “Da gennaio a maggio 2013 – ha commentato Monassi – sono stati movimentati 123.606 contenitori e 192.193 teu rispetto allo stesso periodo del 2012 con 108.485 contenitori e 166.666 teu e quindi un aumento del +14% nei contenitori e +15% nei teu. Stiamo lavorando con gli operatori e la Camera di Commercio per diventare sempre più concorrenziali a livello internazionale”.

  Alpe Adria: accordo con Cfl Cargo

 La Società Alpe Adria presenta alla Transport Logistic 2013 di Monaco il proprio pacchetto dei servizi ferroviari intermodali e combinati che collegano il porto di Trieste ai mercati interni del Nord-Est Italiano, del Sud Germania, dell’Austria e degli altri paesi del Centro-Est Europa, unitamente ai servizi integrati “terra-mare” che assicurano la raccolta e distribuzione dei container anche agli altri porti minori del Centro-Nord Adriatico, garantendo quindi alle compagnie marittime che scalano il porto di Trieste con navi full-container di grande capacità un’offerta di servizio completamente integrata ed in grado di movimentare importanti flussi di carico.
Nel comparto intermodale dedicato al container, sono in corso i contatti operativi con i clienti per il lancio di nuovi servizi per i mercati Ceco e Slovacco, mentre sono stati già avviati prodotti sperimentali lungo la direttrice del Corridoio Baltico-Adriatico, sulla relazione Rostock-Trieste.
 “Abbiamo incontrato il ministro delle Infrastrutture, energia e sviluppo del Magdeburgo,Volcker Schlotmann – ha commentato l’ad di Alpe Adria, Antonio Gurrieri – con il quale si è tracciato un percorso condiviso di azione promozionale sul corridoio Baltico-Adriatico da realizzare  breve. I porti di Trieste e Rostock sono in completa sintonia per un’azione congiunta anche presso i rispettivi governi”.
 Nel comparto del trasporto combinato, prevalentemente dedicato ai volumi del traffico di interscambio Germania-Turchia, sono stati introdotti nuovi servizi Combi per il trasporto ferroviario dei soli semirimorchi, integrando il tradizionale servizio di transfer “Ro-La” con un prodotto più avanzato sia dal punto di vista economico sia della distribuzione articolata sul territorio, fattore che ha consentito di aumentare l’abbattimento dei costi esterni e dell’impatto ambientale mediante l’ulteriore riduzione dei percorsi stradali. A Transport Logistic Cfl Cargo e Alpe Adria hanno firmato un accordo che “trasforma Combi – conclude Gurrieri - da esperimento a concreta realtà di 5 treni programmati di andata e ritorno settimanali da Trieste a Bettembourg (Lussemburgo)”.

NAVI DA CROCIERA A VENEZIA: UNA QUESTIONE ESTETICA?


Prendendo atto delle compatibilità ambientali delle moderne grandi navi crociera, la maggior parte degli autorevoli recenti interventi sulla stampa e sui media hanno evidenziato che il problema è essenzialmente estetico: l’opera morta, la parte emersa e visibile delle grandi navi crociera, mal si inserisce nel panorama scenografico della città di Venezia.
L’estetica è un fatto soggettivo e, per rimediare al fastidio oftalmico, vengono proposte soluzioni alternative al transito delle grandi navi in Bacino di San Marco e nel Canale della Giudecca.


Si ricorda ancora una volta che fino all’ord. 35/1977 della Capitaneria di Porto, per i canali della città transitavano 12.000 navi da e per gli ormeggi di Marittima (3.000) e di Marghera (9.000), navi con pescaggi fino a 9,60 m con scafi spigolati e con i carichi più svariati, dalle merci in colli, ai prodotti chimici, ai petroliferi, ecc., mentre le attuali grandi navi crociera pescano al massimo 8,20 m con scafi dislocanti. La citata ordinanza ha deviato la maggior parte delle navi sul nuovo canale Malamocco-Marghera, forse il maggior intervento di tutela e salvaguardia della laguna, ed oggi le navi crociera transitano per il Canale della Giudecca “solo” per 1.300 volte, fra entrate ed uscite.

Quello attuale, quindi, è un traffico marginale e non pericoloso, dà lavoro ad oltre seimila persone – di cui la maggior parte sono giovani - porta benessere, ed è il solo traffico portuale che funziona a Venezia, inoltre in Italia tutti i porti fanno a gara per averlo. A titolo informativo, facciamo presente che le navi imbarcano circa 30.000 tonnellate di acqua in bottiglia (60 milioni di bottiglie), per cui, se mancasse il traffico crociere, la San Benedetto di Scorzè subirebbe un grave ridimensionamento.

Circa le alternative, Porto Marghera non lo è perché sarebbe la fine delle crociere in laguna. L’unica alternativa percorribile è il Canale Contorta Sant’Angelo con 650 entrate da Alberoni e 650 uscite dal Lido.
Sabato è stata presentata in Comune l’ipotesi del terminal crociere alla diga di Punta Sabbioni: con tutto il dovuto rispetto, abbiamo l’impressione che si tratti di un libero esercizio progettuale fatto da un soggetto lontano dalla nostra realtà e che trova blandi consensi presso pochi soggetti non competenti.

Il progetto trasferirebbe su un’area già sovraccarica, com’è la via Fausta, un traffico mostruoso dato dal movimento dei passeggeri da e per l’aeroporto e da e per il territorio; certo si potrebbero obbligare gli armatori a fare le crociere d’inverno, quando la viabilità di Cavallino /Jesolo è meno al collasso.
I numeri parlano da soli: in alta stagione di sabato e di domenica sbarcano contemporaneamente fino a 10.000 persone, pari ad almeno cento mezzi che nell’arco di un’ora dovrebbero percorrere la strada dei camping, già satura.

La lobby dei lancioni e dei taxi ha già il dollaro nelle pupille all’idea di gestire l’enorme prezioso traffico.
Ci chiediamo sommessamente: ma gli “amministratori” hanno idea dell’impatto ambientale (il moto ondoso che le grandi navi non fanno e che invece fanno i Gran Turismo) che porterebbe il trasferimento dei passeggeri dalle grandi navi ai taxi e ai Gran Turismo?
E agli albergatori veneziani non è venuto in mente che trasferire il porto passeggeri così vicino alle strutture alberghiere di Jesolo potrebbe renderle ancora più appetibili?
Il comune di Cavallino cosa ne pensa? Il nuovo approdo non sarebbe nel suo territorio ma avrebbe riflessi epocali per i suoi cittadini.

Un’ultima riflessione: il vento nella zona di Cavallino non è paragonabile a quello della Marittima, che è molto più protetta; le correnti di marea superano i 4 nodi, la struttura portuale dovrebbe gestire oltre 10.000 persone contemporaneamente e in modo confortevole...e loro hanno pensato di spendere “solo” 260 milioni di euro.
Massimo Bernardo