martedì 28 maggio 2013

Nuovo record giornaliero per Medcenter Container Terminal


MCT, il mega hub Contship a Gioia Tauro con 8.341 movimenti (più di 13.000 Teus) movimentati in meno di 20 ore il 25 Maggio.

  
Gioia Tauro, 28 Maggio 2013. Medcenter Container Terminal (MCT), il “mega hub” di transhipment del Gruppo Contship Italia a Gioia Tauro, continua ad infrangere nuovi record vincendo la sfida di una sempre più crescente domanda, da parte dei clienti, di servizi ed infrastrutture di livello mondiale.
Nelle 24 ore del 25 Maggio, il terminal MCT ha ottenuto un ulteriore record per ciò che riguarda il numero di contenitori movimentati in un singolo giorno. Nel dettaglio in sole 20 ore sono stati movimentati 8.341 container che equivalgono a più di 13.000 Teus. Bisogna ritornare al periodo 2007-2008 per un uguale livello di richiesta di servizi a Gioia Tauro, quale testimonianza di una continua “rinascita” del terminal ed allo stesso tempo una cresciuta consapevolezza da parte dei
clienti nella capacità di ottenere un servizio di transhipment per il Mediterraneo su larga scala.
In controtendenza rispetto al mercato, a partire dal 2011, dopo che i volumi erano scesi quale conseguenza di scelte sull’organizzazione del network da parte dei clienti, i container movimentati hanno ripreso a crescere con regolarità anno su anno. MCT si riavvicina con costanza ai livelli registrati durante il periodo di massima domanda, il 2008.

Domenico Bagalà, Amministratore Delegato di MCT ha commentato il risultato:
“E’ con grande piacere che diamo prova del crescente livello di efficienza del terminal che ci ha permesso di ottenere oggi questo incredibile record. Nonostante una serie di incertezze nel 2011, il nostro team continua a migliorare il livello di servizio. Detto questo è necessario rimanere concentrati e rispondere ai bisogni dei nostri clienti aumentando il grado di fiducia nel futuro di questo scalo. MCT, nonostante la produttività sia cresciuta del 20% in questi ultimi anni, può e deve ancora migliorarsi. Guardando ad alcuni risultati di produttività registrati il 25 Maggio, il team ha ottenuto 37, 38, 39 e anche picchi di 41 movimenti ora, livelli di produttività distanti dalle medie del terminal e che pertanto hanno contribuito all’ottenimento del record con relativo risparmio di risorse. MCT dovrà continuare ad aumentare il proprio benchmark di riferimento per i livelli diservizio offerti.”
Cecilia Eckelmann-Battistello, Presidente del Gruppo Contship Italia ha aggiunto:
“I nostri clienti ci chiedono di fare sempre di più con meno risorse. MCT è uno dei terminal Contship in grado di garantire alle linee di navigazione una efficiente connettività con i mercati globali. Questo a conferma della visione e lungimiranza di Angelo Ravano, il fondatore del Gruppo quando decise di sviluppare il terminal più di 20 anni fa. Gli operatori della logistica globale posso essere certi che il Gruppo Contship Italia continuerà a fare la sua parte nonostante questo periodo di incertezza. Il team commerciale è appena rientrato da una visita dei clienti a Shangai e Seul ed il tempismo di questo record è importante visti i livelli di aspettativa, in termini di produttività e affidabilità, registrati negli incontri”.
Record di movimentato giornaliero in MCT: Cinque nel 2013 (in grigio) rientrano ad oggi nei primi 50 record di sempre.
Posizione data movimenti giornalieri
1 25/05/2013 8.341
2 14/10/2007 8.288
3 02/09/2008 8.276
4 18/09/2008 8.182
5 13/05/2007 8.140
6 01/06/2008 8.070
7 16/05/2007 8.040
8 20/04/2007 8.037
9 19/05/2007 7.978
10 25/04/2007 7.931
14 25/04/2013 7.788
29 09/03/2013 7.680
31 16/05/2013 7.661
49 27/03/2013 7.555

Le line di navigazione che scalano oggi MCT sono: CMA-CGM, Compania Sud-Americana de Vapores, Hamburg Sud, Maersk Line, Mediterranean Shipping Company, The Shipping Corporation of India, ZIM Integrated Shipping Services.

Ponza: nuovi collegamenti marittimi


 La società di navigazione napoletana Medmar, già leader del trasporto passeggeri e veicoli nel golfo partenopeo, investe nel trasporto marittimo. Lo fa avvicinando, da dopodomani, l’isola di Ponza alla terraferma grazie a due nuovi collegamenti marittimi veloci da Fiumicino (al servizio soprattutto dei vacanzieri che giungono all’aeroporto internazionale Leonardo da Vinci) e da Formia.


Qui potranno imbarcarsi i vacanzieri provenienti dal litorale Domitio, dalle province di Caserta, Latina e Frosinone e da tutto il Sud Italia. A collegare l’isola, che negli ultimi anni si è confermata tra le mete più ambite dagli italiani e dagli stranieri, saranno due motonavi veloci: Maria Donata e Giorgia, che permetteranno di raggiungerla in tutta comodità ed a tariffe di assoluta convenienza. I collegamenti saranno attivi nei mesi di giugno, luglio e settembre dal venerdì alla domenica, mentre ad agosto saranno effettuati tutti i giorni.

E’ solo l’inizio di un più ambizioso e vasto programma aziendale”, 
sottolinea il presidente della Medmar, Emanuele D’Abundo. Per i clienti Medmar sarà anche possibile usufruire del parcheggio gratuito ai porti di partenza in terraferma, a pochissima distanza dall’imbarco. Particolarmente convenienti anche le tariffe, che saranno differenziate per stagionalità. Non mancheranno, inoltre, agevolazioni per i gruppi. Sarà facile e veloce anche prenotare il biglietto, utilizzando l’interfaccia on line presente sul sito della compagnia.

Eduardo Cagnazzi

Napoli ad un bivio: il destino del porto fondamentale per la rinascita economica della regione


La sferzata dal Presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro, che nei giorni scorsi ha minacciato di far saltare il tavolo del Grande progetto Porto di Napoli, ha sicuramente prodotto i suoi effetti: Caldoro ha parlato esplicitamente di mancanza di unità di intenti, addirittura del “remare contro” di alcuni soggetti che rallenterebbero l’iter già di per se complesso e per niente scontato nel suo esito, con il rischio di sforare i tempi imposti dall’Ue e perdere una così importante occasione di rilancio del porto e delle sue attività connesse.

Stefano Caldoro
La posta in gioco è molta alta e vede coinvolti settori economi e politici non solo locali ma a livello nazionale; perché la rapida realizzazione di questo progetto che a livello regionale coinvolge anche Salerno e Castellammare di Stabia porterebbe la portualità campana ad un livello di competizione nello scenario nazionale  mai riscontrabile se non addirittura all’epoca pre unitaria, quando Napoli era il più grande porto del Mediterraneo per numero di navi attraccate e per merci movimentate e la sua flotta commerciale era seconda solo a quella britannica.

Intendiamoci, il Grande Progetto Porto non riporterà Napoli a quel livello, ma certamente scompaginerà lo scacchiere nazionale che vede i sistemi logistici alle due ali, quello del Nord-ovest e quello del Nord-est impegnati in ambiziosi e costosissimi progetti già in via di attuazione: e siccome chi scrive ritiene che il numero dei contenitori e della merce trasportata possa subire solo lievi variazioni, se si movimenteranno tra Napoli e Salerno un milione e mezzo di contenitori, la maggior parte di questi verranno tolti da altre realtà portuali, e un milione e mezzo di contenitori sono tanti, tanti soldi ….
Stesso discorso, usando gli stessi concetti, vale per il settore crocieristico, e per quello dei traghetti ro-ro e autostrade del mare.

Naturalmente sarebbe una sana (?) competizione tra sistemi logistici, ma a livello locale Napoli ci mette del suo: e qui il presidente Caldoro ha ragione da vendere. Mancanza di visione unitaria, difesa ad oltranza del proprio orticello, antica logica spartitoria che nulla ha da vedere con gli interessi generali, lungaggini di strutture istituzionali spesso inadeguate a progettazioni di grande respiro, uso del “ricorso bloccante ad ogni iniziativa, hanno fatto suonare il campanello d’allarme alla Regione.

Chiamata in causa l’Autorità Portuale ha prontamente risposto e durante un incontro con la stampa del Comitato portuale praticamente al completo, il Commissario Dassati ha detto di aver chiesto una certificazione dello stato dei fatti (progetti e realizzazioni) alle strutture tecniche dell’Autorità e che i risultati verranno consegnati a Caldoro nel giro di pochi giorni.

Da questo incontro è risultata una realtà in chiaro scuro: dalla difficoltà e pessimismo dei servizi tecnico-nautici per l’aumento delle spese a fronte della diminuzione degli incassi (meno approdi alle banchine) alla frustrazione degli spedizionieri che non vedono risolti i problemi delle soste e delle ispezioni multiple alle merci, al moderato ottimismo dei terminalisti, che riescono a sopperire alla perdita di un traffico con l’acquisizione di un altro, mantenendo inalterati i livelli occupazionali (cosa non da poco nell’attuale scenario di recessione delle aziende).

A questo punto non ci resta che attendere pochi giorni per esaminare le verifiche dello stato dei fatti e sperare che il presidente Caldoro non passi dalle minacce ai fatti: perché come da tutti sottolineato, sarebbe il de profundis del porto di Napoli, con conseguenze negative enormi sulla già disastrata economia regionale.

Il gasolio italiano tra i più cari e tassati in Europa

CNA-Fita, l’associazione che raggruppa oltre 30.000 imprese del trasporto merci e persone in conto terzi, invita il ministro Zanonato ad intervenire

Con il 55,08% di incidenza delle imposte sul gasolio rimaniamo saldamente ai vertici dei paesi più cari come imposizione e di conseguenza anche come prezzo finale alla pompa in Europa. Il caro tasse, accise più iva, ci mantiene al terzo posto dopo Gran Bretagna e Svezia, rispettivamente al primo e al secondo posto. Paesi come Francia, Spagna, Germania e Olanda rimangono tutti al disotto del 50% garantendo un prezzo finale molto più competitivo. Il trasporto professionale sconta enormemente questa mancata competitività del nostro mercato nazionale dei carburanti pagando circa 25 centesimi in più per ogni litro rispetto al prezzo medio europeo.

Una differenza che aumenta drammaticamente se paragonata al prezzo pagato dai paesi dell'Est Europa che normalmente sono anche i  più accaniti nostri concorrenti sul cabotaggio. La CNA-Fita da due anni porta avanti una battaglia in tal senso affinché possa essere raggiunto un livello di prezzo in linea con i valori medi europei ristabilendo così condizioni eque e di mercato per l'operatività dell'utenza professionale. Con il passato governo CNA-Fita aveva intrapreso un utile e costruttivo confronto e per questo invita il ministro allo Sviluppo Economico, Flavio Zanonato, a riprendere quel confronto affinché si possano finalmente introdurre meccanismi di regolamentazione per armonizzare tassazione e prezzi alla pompa rispetto ai valori medi europei.

"Il prezzo del carburante - ribadisce Cinzia Franchini presidente nazionale CNA-Fita - rimane un primo vero banco di prova per capire se siamo in grado di tornare a competere in Europa, soprattutto se si pensa che a breve potrebbe intervenire un nuovo aumento dell’aliquota Iva"

Puntualità, comodità, sicurezza, anche ad alta quota


Sono queste le caratteristiche che i visitatori apprezzano tanto dei trasporti in Svizzera. Non solo quelli ferroviari, ma l’efficienza vale anche per bus e battelli. Un sistema impeccabile, che permette al turista di non sprecare un solo istante della preziosa vacanza. Una precisione tutta svizzera. Con l’aggiunta di viaggiare utilizzando un unico biglietto su tutta la rete del Paese, lo Swiss pass. O lo Smart che consente di raggiungere le più belle città svizzere a prezzi low cost, acquistandoli con un anticipo di quindici giorni. Le sorprese non finiscono qui.


Quest’anno la Ferrovia Retica amplia l’offerta dei propri servizi e di buoni promozionali ad altri 25 partner regionali: presentando un biglietto ferroviario valido il visitatore potrà beneficiare di allettanti prestazioni per il tempo libero. Da Trun, nel Canton Ticino, in cui gli amanti del sapere scoprono la storia del famoso acero, si potrà raggiungere Davos planando letteralmente tra le vette ariose; a Tirano, gli amanti della buona cucina assaporeranno l’italianità gustando etichette pregiate della Valtellina e per tutti gli appassionati dell’acqua tra i monti non c’è di meglio che tuffarsi in mezzo ad uno scenario mozzafiato.

Tutto ciò è possibile in Svizzera, dove turismo e mezzi pubblici sono indissolubilmente interconnessi tra loro. Con la costruzione di tratte ferroviarie e ferrovie a cremagliera, la messa in servizio dei primi battelli a vapore, l’inaugurazione delle prime linee dell’AutoPostale, l’introduzione dei primi biglietti forfettari e, non da ultimo, dell’orario cadenzato, anche il turismo nel Paese delle Alpi ha preso prepotentemente il via. Tutto cominciò nel giugno del 1863, esattamente 150 anni fa, quando il pioniere britannico Thomas Cook organizzò il primo pacchetto viaggio in Svizzera utilizzando treni.

Ovvero carrozze trainate da muli e da cavalli. Più tardi, grazie all’invenzione della cremagliera, presto fu possibile affrontare anche i pendii più ripidi; un progresso tecnico che venne ampiamente sfruttato dai costruttori ferroviari, tra cui anche Adolf Guyer-Zeller, progettista della Jungfraibahn. Oltre alle montagne, anche i laghi elvetici esercitano un grande fascino. Già nel giugno del 1823, sul lago di Ginevra, fu varato il primo battello a vapore della Svizzera, il Guillaume Tell, cui fece seguito qualche anno dopo lo Stadt Luzern, il primo del lago di Lucerna. Ancora oggi, nelle acque del lago navigano cinque battelli d’epoca costruiti all’inizio del XX secolo.
“Il sistema dei trasporti entusiasma da secoli i viaggiatori per la comodità e la puntualità. Proprio come un orologio”
afferma Piccarda Frulli, responsabile Sud Italia dell’ente del turismo elvetico. Chi vuole vivere il contrasto tra tradizione e high-tech può infatti intraprendere un viaggio attraverso la storia delle ferrovie di montagna. Come i treni da rassegna entrati a far parte, con la Ferrovia Retica, del patrimonio Unesco: il Glacier, il rapido più lento del mondo che si sposta dal massiccio del Bernina sino al Cervino, e il Bernina express, che viaggia lungo i 122 chilometri di rete con vagoni panoramici da Coira, Davos e Saint Moritz fino a Tirano e viceversa.
“E’ il modo migliore per immergersi tra le più belle vette alpine, viaggiando a prova di vertigini sulle ferrovie più ripide al mondo”.
 commenta Enrico Bernasconi, rappresentante per l’Italia della Ferrovia Retica. Un motivo in più per gli amanti dell’adrenalina. Un’opportunità che offre solo il sistema dei trasporti elvetico. Un Paese nel quale la rete della mobilità è così ben organizzata da non dover far altro che salire a bordo. Tutto questo con un unico viaggio. E con un unico biglietto.
Eduardo Cagnazzi

Assemblea ANPAN

Da sinistra Vice Presidente, Alfredo Tosato - Presidente, Valentina Schiavi - Vice Presidente, Beppe Cavalleroni

Il 24 Maggio si è svolta a Genova la 42^ Assemblea Nazionale dell’Associazione Nazionale Provveditori Appaltatori Navali.
Il Presidente, Valentina Schiavi, ha evidenziato il ruolo di primo piano che lo shipping riveste per l’intera economia italiana, rilevando tuttavia gli ostacoli che frenano la ripresa del nostro Paese e le problematiche del settore.

Per concludere il presidente ha ribadito l’importanza di un costante dialogo tra i membri dell’ANPAN e di una fattiva collaborazione con l’OCEAN (European Ship Suppliers Organization), con l’obbiettivo di rappresentare nel modo più efficiente possibile le istanze del settore in sede europea. Sono intervenuti al Congresso, tra gli altri: Diego RISPOLI, Direttore per le Accise dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli; Ezio DE VECCHIS, Agenzia delle Dogane e dei Monopoli di Stato della Direzione Regionale della Liguria; Costantino SARLO, Agenzia delle Dogane e dei Monopoli di Stato di Genova; Manlio MARINO, Consigliere del Consiglio Nazionale degli Spedizionieri Doganali; Eugenio GAUDIO – Presidente Onorario di ATRI  (Associazione Travel Retail Italia); Alfredo TOSATO - Presidente OCEAN e Vice Presidente ANPAN.

Continua la crescita del turismo in Turchia


 L’Europa e l’Italia guardano sempre più alla Turchia come il Paese ideale per le vacanze. Non solo per i siti archeologici, molti dei quali sotto tutela Unesco, che insistono sul suo territorio, ma anche per le bellezze paesaggistiche e delle coste, per l’arte e finanche per il mare. Secondo i dati del Ministero della Cultura e del Turismo della Repubblica di Turchia, i turisti internazionali arrivati nel 2012 nel Paese della mezzaluna sono stati 31.782.832, con un incremento complessivo dell’1,04% rispetto al 2011, quando gli arrivi furono 31.456.076 dei quali oltre 714mila italiani. Eccellente il risultato di Istanbul, che ha registrato l’arrivo di 9.381.670 turisti internazionali, con un incremento del 16,4% rispetto al 2011. Seguono Antalya con circa 10,3 milioni di visitatori ed  Izmir con un totale di 1.368.924 turisti. In crescita anche il fatturato del settore turistico che ha toccato i 29,4 miliardi dollari Usa. In aumento anche le presenze degli italiani: nel primo quadrimestre 2013 sono stati 153.336, con un incremento del 30,77% rispetto al periodo gennaio-aprile 2012; un trend che ha portato l’Italia ad inserirsi nella top ten dei Paesi che hanno prediletto la Turchia, posizionandosi dopo la Germania, la Russia, la Georgia, la Siria, i Paesi Bassi, la Bulgaria, la Gran Bretagna, la Francia e l’Iran.


Tra le mete più amate dal turismo internazionale si confermano nuovamente, oltre ad Istanbul, la Cappadocia, Pamukkale e le Province di Izmir, di Muğla e di Antalya, che abbinano divertimento, relax e cultura, con la presenza di tanti siti archeologici unici al mondo, su cui il Ministero ha investito molto negli ultimi anni. Come ad esempio Efeso, Troia, Pergamo, Hierapolis, Afrodisias, Xanthos, Latona, Aspendos e il percorso della Via Licia.


Tra le nuove destinazioni si evidenziano invece la costa turca del Mar Nero, un vero paradiso per gli amanti della natura, l’Anatolia sud-orientale, con le città di Mardin, Gaziantep, Sanliurfa e il Monte Nemrut, uno dei 10 siti UNESCO della Turchia, e l’Anatolia orientale, con l’altopiano rosso-ocra di Erzurum, la cima perennemente coperta dalle nevi del Monte Ağri (Monte Ararat) e l’immenso lago di Van dalle profonde acque azzurre. Ma è il mare uno degli aspetti più affascinanti della Turchia, che continua ad attrarre sempre più turisti da ogni parte del mondo e che si è ormai affermato come meta privilegiata nel bacino del

Eduardo Cagnazzi

Coquinaria: Dimmi che mangi e ti dirò in chi credi

E' comune a tutte le religioni considerare il cibo un dono di Dio e da ciò consegue che l'atto del mangiare non è un gesto qualsiasi, ma la consapevolezza che gli alimenti oltre ad essere indispensabili alla vita biologica lo sono anche per quella spirituale.

Il rapporto che instauriamo con il cibo è senza dubbio un fatto culturale: noi non mangiamo tutto ciò che è commestibile perchè deve anche essere buono da pensare, oltre che da consumare.
In tutti i culti emerge con grande evidenza l’importanza della commensalità e dei rituali connessi con il mangiare e bere che si configurano come una delle più importanti forme di socializzazione. Le attività connesse a questo concetto, il banchetto, i riti dell’ospitalità, le feste civili e religiose, hanno sempre avuto una forte valenza sociale e di coesione identitaria.

Le grandi religioni, Induismo, Buddhismo, Jainismo, in oriente, Cristianesimo, Giudaismo e Islam, in occidente, prestano molta attenzione agli alimenti; non mancano di ricorrere a metafore alimentari, quando parlano, ad esempio, di nutrimento dell’anima, e contemplano tra i loro precetti quelli alimentari con la funzione di far comprendere all'uomo che esiste una volontà divina superiore che pone dei limiti di là dei quali l'individuo non si deve spingere, come prova d’obbedienza e stimolo all'autocontrollo.

Siamo abituati a convivere e a nutrirci con le nostre regole alimentari religiose spesso sottovalutando anche un potenziale elemento di contrasto tra le diverse visioni presenti nelle società multiculturali.
Oggi siamo, dunque, obbligati a confrontarci con i vari comportamenti per evitare conflitti o forme di discriminazione e diventa indispensabile comprendere usi e significati.

Proviamo a saperne di più attraverso l’incontro organizzato Giovedì 30 Maggio nell’Aula Magna del Dipartimento di Architettura dell’Università Federico II di Napoli, dalla Presidenza del Consiglio Provinciale di Napoli e dall’A.I.G.E.

Tesi di laurea dedicata al comparto crocieristico

Un premio del valore di 1.000 euro destinato all’autore della miglior tesi di laurea sul comparto crocieristico.

Questa l’iniziativa lanciata quest’anno da Risposte Turismo - società di ricerca e consulenza a servizio della macroindustria turistica fondata e presieduta da Francesco di Cesare - nell’ambito di Italian Cruise Day 2013, l’appuntamento annuale di riferimento per la crocieristica italiana giunto quest’anno alla terza edizione e in programma il 25 ottobre presso la sede della Camera di Commercio di Livorno.

Il premio è riservato a studenti e neolaureati di corsi di laurea triennale, magistrali e master di 1° e 2° livello di università italiane che abbiano discusso la propria tesi, dedicata alla produzione e/o al turismo crocieristico, nel periodo compreso tra il 1° giugno 2012 e il 30 maggio 2013.

Per partecipare è necessario compilare il form on line disponibile all’indirizzo www.italiancruiseday.it/premiodilaurea entro e non oltre il 31 luglio 2013 allegando l’indice e l’abstract della propria tesi.

Tra tutti i lavori pervenuti Risposte Turismo selezionerà i 10 elaborati ritenuti più meritevoli e inviterà i candidati a inviare in formato elettronico (pdf) l’intero lavoro di tesi per una successiva valutazione.

Entro il mese di settembre verrà data comunicazione al vincitore (con contestuale pubblicazione sul sito di Italian Cruise Day, individuato sulla base della tesi giudicata maggiormente capace di contribuire alla conoscenza del fenomeno crocieristico e, ancor di più, alla riflessione sullo stesso in chiave strategica.

La premiazione si terrà venerdì 25 ottobre 2013 presso la Camera di Commercio di Livorno nell’ambito di Italian Cruise Day 2013.

Come viaggiano gli italiani in Germania

© Deutsche Zentrale für Tourismus e.V.
Gli italiani che scelgono la Germaniacome meta di viaggi e vacanze continuano ad aumentare. Lo confermano i dati dello European Travel Monitorpubblicati dalla società di ricerche tedesca IPK International. Nel 2012 i viaggi degli italiani in Germania con almeno un pernottamento sono stati 2.112.000, 3,8 % in più rispetto al 2011. Con un totale di circa 7.400.000 pernottamenti, la Germania si colloca al terzo posto tra le mete estere degli italiani dietro a Spagna e Francia; i numeri dicono che il 10 % degli italiani che si recano all'estero sceglie la Germania come destinazione.

 Qualche curiosità: nel 75 % dei casi si tratta di viaggi di piacere, nel restante 25 % di viaggi d'affari. Circa il 70 % dei viaggiatori diretti in Germania si informa e prenota su internet, il 76 % ci va per interessi culturali. Gli ospiti italiani arrivano perlopiù in aereo (51 %) o con l'automobile (33 %), dormono in hotel (74 %) e si fermano mediamente da 1 a 3 notti (68 %).