giovedì 2 maggio 2013

Sapori & Sirena

Le voci, i suoni e i sapori della Sorrento antica. I misteri di un tempo, i piatti della cucina povera che si intrecciano con gli itinerari del gusto e del folclore tra momenti di vita quotidiana che rimandano ad altre epoche: come il banco del lotto, l’angolo del lustrascarpe, il chiosco degli agrumi e della neve grattata, il gioco delle tre carte e quelle movenze che servirono alle Sirene per ammaliare Ulisse. Un percorso tra i profumi degli agrumeti e tra gli ulivi dalle foglie mosse dal vento del mare, tra i vicoli fin dento i portoni degli antichi edifici: palazzo Manfredi Fasulo, Correale, il Sedile Dominova, l’unica testimonianza rimasta in Campania degli antichi luoghi dove i nobili si riunivano in consiglio per prendere le decisioni. Tutto questo per esaltare i valori del territorio quelli autentici fatti di sapori genuini. Come i fagioli con le scarole del rione Priora, di pasta e zucchine tipiche del rione Casarlano, la caponata o, ancora, la pizzella al pomodoro fritta con l’olio di oliva. Magari assistendo ad una posteggia con un buon bicchiere di vino della penisola o assaporando un babà agli agrumi. Proprio i valori del territorio hanno rappresentato la cornice del premio

Sirena d’oro


il concorso nazionale riservato agli oli extravergine di oliva a marchio dop e igp che quest’anno ha visto salire sul podio più alto la migliore produzione del Garda (Azienda agricola Riva del Garda), del Canino (Azienda Laura De Parri) e della Sardegna (Olivicoltori Valle del Cedrino). Il Premio, giunto alla sua undicesima edizione, è promosso dall’amministrazione comunale sorrentina per promuovere e dare il giusto valore agli oli extravergini che rappresentano i
“veri tutori della salute e un fattore determinante per l’economia di diverse regioni italiane - sostiene il sindaco, Giuseppe Cuomo - E’ una ricchezza che scaturisce da una secolare tradizione, da un ampio patrimonio di varietà e dalle molteplicità di ambienti in cui si articola il territorio italiano, dal forte legame della produzione con il paesaggio che trasferisce proprio negli oli i gusti ed i profumi locali”
Giuseppe Stinga, assessore all’Agricoltura al comune di Sorrento aggiunge:
“Ecco perché il Sirena d’oro si prefigge di sostenere le aziende nella consapevolezza che la loro attività debba coniugarsi con l’imprescindibile esigenza di generare profitto”.
Oggi, pratiche agronomiche all’avanguardia e forte attaccamento ai territori di produzione rendono infatti il prodotto italiano competitivo e sempre più apprezzato sui mercati di tutto il mondo. Una biodiversità rappresentata da 170 cultivar che sono all’interno dei disciplinari di produzione che contraddistinguono i territori di produzione dalla penisola sorrentina agli oliveti secolari del Salento e dell’Abruzzo, come ricorda il presidente di FederDop Olio, Silvano Ferri. Considerato in passato il nemico numero uno del peso forma, da qualche anno l’olio extravergine di oliva sta nascendo a nuova vita per riprendersi la rivincita e diventare il tutore della nostra salute.

Non è per caso che la Lega per la lotta ai tumori lo abbia scelto come prodotto simbolo per la prevenzione contro la malattia. E, adesso, qualche numero distintivo di questo prodotto. Secondo i dati elaborati da Unaprol e diffusi nel corso dell’edizione sorrentina, il 2012 è stata un’annata positiva per il settore degli oli a marchio venduti nella grande distribuzione, con una crescita dell’1%. Non è poco considerato il momento di crisi economica che ha ridotto notevolmente anche i consumi degli italiani. E’ invece cresciuto del 18,6% il fatturato alla produzione in appena due anni. Il prezzo più alto per un olio dop si è riscontrato in Trentino, dove mediamente nel 2012 è stato venduto a poco più di 12 euro il litro, seguono Lombardia e Veneto rispettivamente con 10,98 e 10,85 euro.
Eduardo Cagnazzi

Torna a splendere il sole sull’arte di Capua

Finalmente ripristinata l’elettricità al DAMA – Daphne Museum of Art dopo che la società fornitrice di energia elettrica aveva sospeso la fornitura senza fornire spiegazioni.
Il 16 maggio riprendono le attività del DAMA con il vernissage della personale di Luigi Guarino, “Unnecessary Introspection”.
Dopo mesi di buio torna a splendere il sole sul DAMA – Daphne Museum of Art, spazio espositivo all’interno del MAC - Museo d’Arte Contemporanea di Capua (CE), dopo che per mesi la società fornitrice di energia elettrica aveva sospeso la fornitura senza fornire alcuna spiegazione. La sospensione del servizio è arrivata a metà dicembre, proprio il giorno precedente l’inaugurazione di una nuova mostra, la personale di Luigi Guarino, per la quale erano già stati ultimati l’allestimento e le varie pratiche organizzative, attività che hanno comportato un costo per gli organizzatori.
Le attività del DAMA riprenderanno ufficialmente il 16 maggio alle 18.30, con il vernissage della personale di Luigi Guarino

Unnecessary Introspection

nella quale l’artista napoletano rappresenta la complessità dell’animo umano attraverso elementi figurativi inseriti in spazi vuoti e monocromi, dai colori forti e vivaci. Figure prive di ogni riferimento materiale, poste in modo da poter contemplare se stesse e la contemporaneità, dilaniata dal vuoto interiore e dalla mancanza di  spiritualità. L’esposizione proseguirà fino al 6 giugno 2013.
“Finalmente il DAMA potrà riprendere le sue attività artistiche e di promozione culturale ripartendo proprio dalla mostra di Luigi Guarino, un artista emergente ma già molto valido, che propone opere introspettive ed estremamente suggestive”.
Ha dichiarato Ilario D’Amato, curatore artistico del DAMA, che aveva anche denunciato il fatto per mezzo di una lettera aperta volta a sensibilizzare istituzioni e opinione pubblica sull’accaduto.
“La forzata chiusura del DAMA è stato per noi un periodo non facile – ha detto ancora D’Amato -  ma le nostre attività sono proseguite, sebbene con grande sforzo, presso altre strutture. Nel mese di febbraio abbiamo presentato il concorso “Un Logo per la Biennale di Napoli”, una bella iniziativa della quale siamo ideatori, e ad aprile abbiamo curato la partecipazione dell’artista Evan De Vilde ad un’esposizione a Milano. Mi auguro che simili episodi non si ripetano e, in particolar modo, di trovare in futuro maggiore collaborazione da parte delle istituzioni locali”.
Il DAMA, spazio espositivo all’interno del MAC - Museo d’Arte Contemporanea di Capua (CE), si stava affermando come  luogo di condivisione e esposizione dell’arte contemporanea, ma anche come luogo di divulgazione della cultura archeologica e delle tecniche di conservazione dei reperti, in un’affascinante e suggestiva fusione tra l’arte antica e quella dei nostri giorni. Un centro polivalente all’interno del quale dare spazio ad artisti già affermati ed emergenti, luogo di concorsi e varie iniziative. Un museo auto finanziato, interamente privato, destinato a generare lavoro e valore positivo per l’intera regione.

Napoli Teatro Festival Italia

La Cappella Sansevero, il Tunnel Borbonico, il Museo di Pietrarsa. Sono solo alcuni degli insoliti e suggestivi luoghi che faranno da scenografia agli spettacoli del prossimo Napoli Teatro Festival Italia che, come di consueto, animerà le calde serate estive del prossimo mese di giugno. Alla sua sesta edizione, il Festival, affidato per il terzo anno consecutivo alla direzione artistica di Luca De Fusco, tra prime assolute e spettacoli che giungono a Napoli dopo un primo successo riscosso altrove, conferma la sua vocazione di grande vetrina internazionale dedicata al teatro e alla danza così come il suo carattere di

“cantiere dell’arte teatrale”





Anche quest’anno, difatti, la rassegna estiva presenta una rosa di produzioni italiane e straniere pensate sia per offrire una più ampia scelta al pubblico, sia anche e soprattutto per una politca cultrale d’ampio raggio volta ad aumentare l’attenzione mediatica sulla citta per incentivarne la promozione turistica e, parimenti, sviluppare l’industria teatrale locale dando lavoro ad attori, tecnici, maestranze.

L'edizione 2013 del Napoli. Teatro FestivalItalia - spiega De Fusco - mette assieme alcune caratteristiche storiche della manifestazione con molte novità. Tra queste, senz’altro, l’opportunità, per il pubblico, di seguire da vicino la nascita e l’evoluzione di uno spettacolo partecipando alle prove aperte di quelli prodotto a Napoli; tanto per fare qualche esempio, quelli di Brook, Arias, Konchalovskij. In più, come sempre, un’ampio sguardo internazionale grazie alla presenza di compagnie e grandi maestri stranieri chiamati a lavorare a Napoli e su Napoli. Numerose sono, infatti le produzioni miste che, fondate sulla mescolanze di diverse esperienze e scuole attoriali, creano una felice Babele”.



Cosa vedremo, dunque? Tra spazi tradizionali (ovvero le sale dei teatri San Carlo, Mercadante, San Ferdinando, Nuovo e Galleria Toledo, Sannazaro, Bellini) e altri luoghi, tra cui il Museo Madre, l’Università Suor Orsola Benicasa, Citta della Scienza e le tre new entry di Cappella Sansevero, Museo di Pietrarsa e Tunnel Borbonico, ci sarà anche quest’anno l’imbarazzo della scelta.

“Varie linee attraversano il cartellone - continua De Fusco - la nazione più in vista è quest’anno la Francia. Ho da sempre rispetto e ammirazione per come la Francia riesca ad attribuire grande importanza alla cultura anche nei momenti di crisi. Credo quindi che quello transalpino sia un esempio da imitare. Guardiamo anche alla cultura africana, presente negli spettacoli di Sellars, Martinelli, Di Luca, e presentiamo poi una affascinante galleria di donne. Donne shakespeariane, innanzitutto, Caterina, Desdemona, Cleopatra, ma anche donne umili come quella di cui si fa interprete Pamela Villoresi, o non ancora donne fino in fondo come la Lolita di Babilonia Teatri”.



Si spazia, dunque,dal “Don Quichotte du Trocadéro” di Montalvo al “Desdemona” di Sellars quanto a produzioni internazionali ma anche nelle collaborazioni con grandi teatri stabili italiani quali quelli di Genova, Bologna, Prato, il Teatro di Roma e, naturalmente lo Stabile di Napoli.

Aeroporti: Armando Brunini alla Gesac, Pollio va a Firenze

 Armando Brunini, ex Direttore Generale dell’aeroporto di Bologna, è il nuovo Amministratore Delegato di GESAC SpA - società di gestione dell’aeroporto internazionale di Napoli. La nomina è stata ratificata dal Consiglio di Amministrazione, a seguito dell’Assemblea degli Azionisti, svoltasi neu giorni scorsi, convocata dal Presidente Mario Sarcinelli. Brunini, designato da F2i, è uno dei più apprezzati manager del trasporto aereo e si è caratterizzato per aver contribuito al forte sviluppo del traffico aereo dell’Aeroporto di Bologna, con un incremento del traffico passeggeri dai 4,2 milioni del 2007, ai circa 6 milioni nel 2012 (incremento del 40 per cento nel periodo considerato).

Il nuovo Amministratore Delegato

 
sostituisce Mauro Pollio, ai vertici di GESAC dal 1994, che è stato nominato membro del Consiglio di Amministrazione di Aeroporto di Firenze SpA, la società aeroportuale che gestisce lo scalo fiorentino Amerigo Vespucci.
Com’è noto, F2i detiene la maggioranza azionaria della società aeroportuale partenopea con il 70 per cento. Nel corso del Consiglio di Amministrazione, i rappresentanti F2i in Consiglio hanno espresso vivo ringraziamento per il lavoro svolto dall’Amministratore Delegato uscente: a Pollio si devono, infatti, il successo della privatizzazione dello scalo di Napoli e la sua conseguente completa trasformazione, grazie all’impegnativo e consistente piano d’investimenti realizzato in questi anni. In questo periodo, l’aeroporto - con 5,8 milioni di passeggeri nel 2012 – ha rafforzato il proprio ruolo d’infrastruttura strategica, moderna ed efficiente, al servizio del territorio. Oggi Capodichino è uno scalo “europeo” conforme ai più elevati standard internazionali, volano di sviluppo economico e occupazionale per l’intero bacino di riferimento.

F2i


è il più grande fondo operante in Italia, specializzato in investimenti in molteplici settori infrastrutturali, tra cui quello strategico degli aeroporti. Il Fondo è presente nell’azionariato di altre società di gestione aeroportuale, oltre a GESAC SpA: SEA SpA di Milano (44,3 per cento tramite l’investimento effettuato con il primo fondo e in seguito con il secondo fondo F2i), SAGAT SpA di Torino (50,79 per cento), SAB SpA di Bologna (7 per cento) tramite la stessa SAGAT SpA e la controllata Aeroporti Holding, Aeroporto di Firenze SpA (33,4 per cento) tramite SAGAT SpA e la controllata Aeroporti Holding.
Lo scalo di Napoli Capodichino rappresenta il primo investimento del Fondo (dicembre 2010) nel
settore aeroportuale.



Mauro Pollio


 Mauro Pollio, sposato, con due figlie, è nato a Napoli il 20 febbraio 1946. Nel 1964 consegue il diploma di maturità classica, completando il suo percorso di studi nel 1971 con la laurea in Ingegneria Chimica presso il Politecnico dell'Università di Napoli. La sua carriera professionale ha inizio presso la 3M, dove resta ininterrottamente dal 1971 al 1992, ricoprendo posizioni di crescente responsabilità, in Italia e all'estero. Nel giugno 1992 passa al Gruppo Barilla dove ricopre la posizione di Direttore del Comprensorio Industriale di Foggia, con la responsabilità delle attività industriali del Gruppo. Dal dicembre 1994 assume la carica di direttore Generale della GESAC con gli obiettivi di privatizzare la società, rilanciare l'aeroporto di Capodichino, ottenerne la gestione totale nell'ambito delle nuove direttive europee e ottimizzarne la qualità dei servizi, in un'ottica di sviluppo competitivo rispetto agli altri aeroporti europei. Nell'agosto 1997 viene nominato Amministratore Delegato della GESAC Spa – società di gestione dello scalo di Napoli. Inoltre dal novembre 2000 fino a dicembre 2010 ricopre oltre la carica di Amministratore Delegato di GESAC anche quella di Presidente della società.

Armando Brunini


Armando Brunini, sposato, con due figlie, è nato a Napoli il 16 settembre 1962. nell’ottobre del 1986 consegue con il massimo dei voti la laurea in economia e commercio presso l’Università di Napoli Federico II. Esperto in vari ambiti del settore Trasporti, con focalizzazione prevalente nel trasporto aereo, Brunini ha ricoperto posizioni manageriali in aziende di trasporto ed in primarie società di consulenza direzionale, maturando la gran parte della sua esperienza professionale tra Roma, Milano e Bologna. E’ stato infatti Senior Consultant presso KPMG, ha ricoperto poi l’incarico di Senior Manager presso PriceWaterhouse e responsabile per A.T. Kearney del settore Trasporti per i Paesi del Mediterraneo. Nella seconda fase della sua carriera ha ricoperto ruoli di Top Management sempre nel settore del trasporto aereo: è stato infatti Responsabile Strategie e Senior Vice President per Aeroporti di Roma e dal 2003 al 2007 Executive Vice President -Commercial, responsabile di vendite, marketing, strategie di sviluppo e business, network, ancillary business della compagnia aerea Eurofly. Dal settembre 2007 è Direttore Generale dell’Aeroporto di Bologna, incarico che lo vede responsabile degli obiettivi di sviluppo, della qualità del servizio e della redditività dell’azienda. L’esperienza si è caratterizzata per uno sviluppo del traffico aereo superiore alla media, con miglioramento della quota di mercato e del ranking dell’aeroporto di Bologna, contribuendo alla razionalizzazione ed al risanamento delle società controllate, nonché al miglioramento della profittabilità. Brunini è stato, inoltre, membro del Consiglio di Amministrazione di SAGAT (Aeroporto di Torino) dal 2008 al 2012 ed attualmente è anche membro del Board di ACI Europe, l’Associazione Europea degli Aeroporti