martedì 9 luglio 2013

Feelmemory.com: pronti per un ritratto di famiglia 2.0?


Può un sito/social network offrire l’opportunità di costruire una memoria condivisa ed essere strumento di recupero delle proprie radici familiari?

Sembra un paradosso, ma proprio Internet sconfinato universo di informazioni e contenuti, in realtà, si sta rilevando sempre di più uno strumento in grado di custodire la memoria storica di una società e non solo; secondo uno studio IMR Ricerche il 33% degli utenti si collega alla rete anche per ricercare le proprie radici familiari e ricongiungersi virtualmente alla propria famiglia di origine, un fenomeno che si sta diffondendo soprattutto tra gli emigrati all’estero, cresce, infatti, la necessità di recuperare il passato e le relazioni sociali interrotte.
“Ciascuno di noi sa poco dei nostri nonni e pochissimo dei nostri bisnonni e anche la nostra storia rischia di andare perduta” 
spiega Fabio Lupi, ideatore di Feelmemory®, il sito che permette di custodire i ricordi e la storia di persone care scomparse, attraverso immagini, filmati e racconti.
“Nel nostro sito quando due persone si connettono come parenti, i loro due Family Feel (albero genealogico) si uniscono. Il Family Feel è un albero genealogico che cresce automaticamente all’infinito: quando qualcuno presente nel tuo Family Feel si connette con altri come parente, tutti i nuovi profili entrano nel tuo Family Feel permettendoti di scoprire di avere collegamenti anche lontani. Con FeelMemory la storia di ciascuna persona e anche la nostra, potrà essere custodita per sempre”.

Prosegue il piano di sviluppo del Gruppo Messina


Ultimata la prima fase del piano da oltre 500 milioni di dollari per lo sviluppo e l’ammodernamento della flotta di proprietà, con l’entrata in servizio della "Jolly Quarzo" ad inizio 2013 (ultima delle quattro navi battenti bandiera italiana con una capacità di 3900 teu, 6350 metri lineari di carico rotabile, costruite nel cantiere coreano Daewoo), il Gruppo armatoriale Messina di Genova ha ufficialmente dato il via alla seconda fase di investimenti in nuove navi: si è infatti svolta presso il cantiere Jinhae, della Società STX, la cerimonia di taglio della lamiera della prima di una nuova serie di navi che saranno costruite in Korea.

Si tratta della “Jolly Titanio”, destinata a entrare in servizio, così come le tre gemelle che la seguiranno, entro la fine del 2014.

Le navi in costruzione presso STX sono lunghe 240 metri e larghe 37,50, sviluppano una velocità a pieno carico di 21,5 nodi. Dispongono inoltre di grande flessibilità operativa, in particolare di un pescaggio massimo di 11,50 metri con una portata di 45.200 tonnellate che consente lo scalo anche in quei porti africani (accreditati di forte sviluppo potenziale e sul quale l'azienda genovese si sta sempre più posizionando) che per i bassi fondali e le infrastrutture di terra inadeguate non possono ricevere le grandi navi portacontainers.

Un’asta unica per Deiulemar


L’attività dry bulk di Deiulemar Shipping, la costola del gruppo armatoriale di Torre del Greco investita dal crack della Deiulemar Compagnia di Navigazione, potrebbe presto essere messa in vendita all’asta come ramo d’azienda.

La curatela fallimentare della società (composta dal dottor Giovanni Alari e dall’avvocato Maurizio Orlando), infatti, sta valutando questa strada in alternativa alla cessione asset per asset (fra cui le 12 navi della flotta) con differenti procedure a evidenza pubblica e chiederà al giudice fallimentare del Tribunale di Torre Annunziata e al comitato dei creditori di valutare tale ipotesi.

Per surrogarlo i curatori hanno incaricato il professor Mauro Bini, docente di economia aziendale all’Università Bocconi di Milano, di redigere una dettagliata perizia per dare un valore all’intera società attiva nel trasporto marittimo di rinfuse secche.

Nel pacchetto sono ricompresi i rapporti di lavoro dipendente (una ventina di addetti, mentre i marittimi hanno una contrattualistica particolare, che si estinguerebbe per lo più col passaggio di proprietà) e la flotta, mentre naturalmente sono escluse le passività finanziarie (oltre 500 milioni di euro di debiti) e quelle potenziali nonché le due navi gasiere Eleonora Lembo e Margherita Iuliano (per le quali due aste sono già andate a vuoto). Il prezzo individuato dal docente bocconiano al termine di un approfondito report di oltre 300 pagine, arricchito dal contributo di diversi broker navali internazionali, è in realtà un range che varia fra gli 81 e i 90 milioni di euro.

Infine, quanto alle due summenzionate gasiere, da tempo poste in vendita e non inserite nel ramo d’azienda dry bulk di Deiulemar Shipping, dopo due aste pubbliche andate deserte, finiranno nuovamente all’incanto il 18 luglio, con un prezzo minimo ribassato a 9,8 milioni di dollari. Secondo alcuni rumor di mercato, infatti, avrebbero già messo gli occhi sull’affare sia armatori italiani (Marnavi, Synergas e Mediterranea di Navigazione) che stranieri e ci sono dunque buone possibilità che questa volta si arrivi a un’aggiudicazione definitiva.

Andrea Moizo

Federchimica presenta il nuovo SET (Servizio Emergenze Trasporti)

Chimica, settore sostenibile anche nella logistica: Federchimica - Federazione nazionale dell'industria chimica - lancia oggi il nuovo SET, Servizio Emergenze Trasporti, il programma volontario che impegna le imprese aderenti a supportare le Pubbliche Autorità, in particolare i Vigili del Fuoco, nella gestione di incidenti o emergenze in cui siano coinvolti prodotti chimici. SET è stato presentato nell'ambito della 10a Conferenza Logistica promossa da Federchimica, e Certiquality, Istituto di certificazione della qualità.

 SET è nato nel 1998 grazie all'accordo di collaborazione tra Federchimica e Ministero dell'Interno (Dip. Protezione Civile e Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco) e fa parte della rete ICE, il programma europeo per la gestione delle emergenze nei trasporti di prodotti chimici. Dapprima utilizzato come servizio di supporto alle segnalazioni dei Vigili del Fuoco, oggi SET è un centro operativo di eccellenza per la gestione delle emergenze e del rischio chimico in generale, rivolto anche a tutte le componenti del sistema, pubblico e privato, che interagiscono nella prevenzione del rischio dei prodotti chimici (Guardia costiera, Polizia stradale, Protezione civile, Operatori del settore logistico, etc.).

Il Servizio è attivo 24 ore su 24 ogni giorno dell'anno su tutto il territorio nazionale, non solo per trasporto ferroviario e su gomma, ma anche marittimo grazie a REMPEC (il Centro di gestione emergenze da inquinamento in mare, con sede a Malta). SET si attiva chiamando il numero di emergenza nazionale, gratuito per le Autorità Pubbliche; il Centro di Risposta Nazionale valuta poi il tipo di intervento necessario.
“SET è uno strumento unico, tempestivo e capillare: il sistema ideale per supportare le Autorità preposte alle Emergenze, in primis i Vigili del Fuoco - sul luogo dell'incidente in tempi brevi, scongiurando complicazioni o risolvendo il problema alla base; e anche nella prevenzione, grazie alla Banca dati sugli incidenti che il SET mette a disposizione dei soggetti interessati. Anche così le imprese chimiche dimostrano di saper fornire soluzioni sempre più efficaci per migliorare ogni aspetto connesso alla sicurezza di tutto il ciclo di vita dei propri prodotti” ha dichiarato Erwin Rauhe, Vice Presidente di Federchimica.

Elite porta le Pmi alla quotazione in Borsa

Un amaro Fernet per bere la crisi ed entrare in Borsa. Ci sono anche le Distillerie Branca, l’azienda milanese pioniera nella creazione dell’amaro di erbe e radici provenienti da tutto il mondo, tra le 37 nuove società del progetto Elite che si vanno ad aggiungere alle 63 che già si stanno incamminando per giungere nel giro di qualche anno alla quotazione a Piazza Affari.

 Sono aziende che fanno parte di diversi settori, dall’alimentare alla chimica, dall’ingegneria industriale alle telecomunicazioni, dall’elettronica alla moda. Il programma, promosso in collaborazione con il ministero dell’economia e delle Finanze, Confindustria, Abi, Università Bocconi e Academy del London Stock Exchange Group, è finalizzato a sostenere le piccole e medie imprese nella loro crescita fino alla quotazione, purché abbiano un fatturato minimo di 10 milioni di euro, un margine operativo superiore al 5%, una struttura aziendale attraente agli investimenti ed un progetto di crescita credibile, in modo da avere più facile accesso al mercato dei capitali.
“Le piccole e  medie imprese - afferma Raffaele Jerusalmi, amministratore delegato di Borsa Italiana - rappresentano una risorsa fondamentale per la nostra economia. Contribuiscono all’innovazione, alla creazione di occupazione, investono nel territorio, rendono il Paese dinamico e competitivo. Da questa considerazione nasce Elite che, attraverso un percorso mirato e innovativo, rappresenta uno strumento per valorizzare le potenzialità delle imprese, creando nuove opportunità di business e mettendo a sistema istituzioni, partner market di Borsa Italiana ed investitori”.
Un percorso intrapreso dalle aziende con un significativo obiettivo di crescita, come sostiene Vittorio Benedetti, responsabile CentroSud di Borsa Italiana:
“E’ il percorso che offre alle imprese strumenti in grado di sviluppare i loro progetti affrontando tutti i cambiamenti che ogni giorno si verificano nel loro settore, accrescendo la loro visibilità ed efficienza attraverso un programma di crescita e di internazionalizzazione, fino al reperimento delle risorse finanziarie, coinvolgendo in questo processo investitori istituzionali, private equity, banche ed aziende già quotate. E’ un progetto pensato da quando Borsa Italiana si è integrata con quella inglese, creato e sviluppato per ridurre il gap tra le aziende quotate e no”.
Eduardo Cagnazzi

DECORTICA: una carezza per l’ambiente

 Si svolge ogni anno nei mesi di maggio, giugno e luglio nelle sugherete del Mediterraneo (Portogallo e Spagna in primis, ma anche Nord Africa e Sardegna) ed è il processo di estrazione di materia prima più delicato e rispettoso della natura che possa esistere al mondo. La decortica, ovvero, la separazione dal tronco della quercia da sughero della sua corteccia, è un processo che non arreca alcun danno alla pianta, anzi la rigenera. Finalizzato alla produzione di chiusure per vino, ma non solo, può essere paragonato, ad esempio, alla tosatura di una pecora.

 “E’ un processo – spiega Carlos Santos, a.d. Amorim Cork Italia, azienda leader nel mercato del sughero – prezioso, che sta alla base dell’intera industria del sughero e non solo della produzione di tappi per l’enologia, ed è anche una importantissima risorsa per l’ambiente perché è proprio grazie a questa attività che le foreste da sughero del Mediterraneo vengono salvaguardate e possono così contribuire ad arrestare la desertificazione dell’ambiente, oltre che a dare lavoro alle popolazioni locali”. 

Per fare un tappo occorrono 43 anni minimo. Il processo della decortica avviene solo in questo periodo dell’anno: è infatti con l’inizio dell’estate che la linfa si posiziona tra il fusto della pianta e la sua corteccia ed è quindi possibile togliere quest’ultima agevolmente.

Elogio dell’attesa paziente e del rispetto dei ritmi naturali, dalla semina alla prima decortica trascorrono 25 anni. Ma il primo sughero non è adatto alla produzione di tappi: è “sughero vergine” e può essere utilizzato solo per la realizzazione di articoli decorativi e prodotti granulati.

Dovranno trascorrere altri 9 anni prima della seconda decortica e ancora altri 9 prima che dalla corteccia si possano realizzare tappi in sughero: 43 anni minimo in tutto. E’ solo allora che il sughero raggiunge una stabilità strutturale tale da garantire le proprietà necessarie all’imbottigliamento. Con un ritmo di una decortica ogni 9 anni la stessa pianta può subire questo processo per oltre 200 anni.

Autotrasporto, aumentano truffe e abusivismi


Sul mercato rimangono ogni giorno operatori che truffano e nonostante ciò operano indisturbati. E' il caso segnalato dall'avvocato Stefania Ghidoni, del Legal network di CNA-Fita, che ha seguito da vicino le denunce di furti di carichi interi in Emilia Romagna verificatisi nei mesi scorsi.

 I Carabinieri, dopo lunghe indagini a Modena, Reggio Emilia e in Romagna, hanno identificato l'impresa con sede centrale a Napoli (e una periferica a Reggio Emilia) contestando i furti al legale rappresentante dell’impresa che avrebbe ammesso tutto configurando in questo modo il reato di appropriazione indebita.

Nonostante tutto ciò però, in attesa che la giustizia faccia il suo corso, nei tempi che purtroppo ben conosciamo, l'impresa continua ad operare con il rischio concreto di reiterare le truffe. La CNA-Fita ritiene urgente modificare la normativa vigente affinché vengano predisposti strumenti efficaci per sospendere dall’Albo simili operatori.
“In simili circostanze - ha dichiarato Cinzia Franchini, presidente nazionale -  è evidente quanto e come il ruolo dell'Albo dell'Autotrasporto debba essere rivoluzionato affinché possa fungere da vero e proprio strumento di autotutela da parte di committenti e autotrasportatori che possono imbattersi in truffe e abusivismi conclamati. Se non è possibile in punta di diritto espellere tempestivamente operatori di questo tipo è necessario comunque poter migliorare l'accesso a determinate informazioni attraverso segnalazioni e sospensioni. La correttezza e la legalità sono oggi presupposti essenziali per preservare la qualità e lo sviluppo futuro del mercato”.

Scorpio e Augustea, crescono gli armatori italiani all’estero


Nelle scorse settimane si sono registrate alcune operazioni ‘in entrata’ per alcuni armatori italiani. La joint venture maltese Augustea Bunge Maritime ha acquisito infatti Mineral Sines, una bulk carrier capesize da 172.000 tonnellate di portata del 2002. Acquisto e prezzo (circa 20 milioni di dollari) sono stati confermati direttamente dall’amministratore delegato di Augustea, Raffaele Zagari.

Pochi giorni prima Augustea Atlantica aveva ceduto la bulk carrier Apostolos, l’unità più piccola e anziana della flotta (70.000 tonnellate di portata, costruita nel 1995 dal cantiere Sumitomo, acquistata nel 2004 per 15 milioni di dollari da Augustea). Il prezzo di vendita contrattato con una società acquirente cinese dovrebbe essere di poco superiore a 7 milioni di dollari.

 Nel frattempo il sempre attivissimo Emanuele Lauro, armatore italiano di passaporto sebbene la sua Scorpio Tankers alligni fra Montecarlo e New York, si è distinto per due importanti operazioni di diversificazione. Scorpio Bulkers, la nuova creatura dedicata al mercato dry bulk, ha annunciato di aver raccolto 250 milioni di dollari attraverso un’operazione di collocamento privato con la quale 31.250.000 azioni ordinarie del valore nominale di 0,01 dollari sono state sottoscritte al prezzo di 8 dollari l’una.

Le azioni sono state registrate nel listino di Oslo NOTC (Norwegian Securities Dealers Association) e, dal 3 luglio, collocate in Borsa sotto il ticker “SALT”, per poi passare “entro 6-12 mesi” sul listino del New York Stock Exchange. La società ha comunicato che utilizzerà tali fondi per finanziare la costruzione di bulk carrier (20 navi), concludere contratti di charter e per “generici scopi aziendali”. 
 Andrea Moizo