martedì 7 maggio 2013

Convention Propeller Clubs

Ancora una volta Napoli sarà al centro del Mediterraneo in occasione della XII Convention del

Propeller Club


che si svolgerà nella prestigiosa sede del Castel dell’Ovo venerdì 24 maggio. Il tema della Convention

“L’unità nella diversità, un ponte culturale ed Economico sul Mediterraneo: Punti chiave, Traffici marittimi, Porti e ”Education”

e l’importanza dei relatori porteranno a Napoli numerosissimi Soci dei Propeller Clubs italiani, nonché europei; sarà infatti presente anche il Presidente dei Propeller europei Hugo Geerts e esponenti dei Propellers svizzeri, francesi e di altri Paesi.

La manifestazione ha ottenuto il riconoscimento della Commissione europea che l’ha inserita tra gli eventi della

Giornata Marittima Europea


ed è anche l’evento dell’anno della Federazione del Mare. Paolo d’Amico, infatti, sarà primo relatore della convention nella qualità di Presidente di tutto il cluster italiano.
Napoli e la sua provincia, come provato dal recente studio CENSIS per la Federazione del Mare, rappresenta uno dei più grandi “distretti” dello shipping e delle attività del mare in Europa soprattutto in chiave Mediterranea e si conferma quindi come vincente la scelta di Napoli per questo evento.
Abbiamo l’onore di ospitare a Napoli quest’anno la Convention nazionale (che si tiene ogni due anni) ed il Propeller napoletano l’ha trasformata in un grande evento internazionale.
Vorrei dare un grande riconoscimento pubblico a tutto il Consiglio Direttivo napoletano che ha lavorato in unità ed armonia per la realizzazione dell’evento ed in primis a Bruno Castaldo e a Pino Coccia che si stanno impegnando moltissimo per dare ai nostri ospiti il massimo sia dal punto di vista del Convegno che da quello sociale.

La Conferenza si articolerà in due sezioni, al  mattino si parlerà di traffici e porti e al pomeriggio di  Cultura e Education.
Dopo i saluti istituzionali (Sindaco De Magistris, Presidente Regione Caldoro e Presidente Camera Commercio Maddaloni) avremo  al mattino tre “coppie” di relatori

  • Traffici Marittimi affidati a Paolo D’Amico (Presidente Federazione del Mare) e a Michele Pappalardo ( Presidente napoletano di Federagenti),
  • Porti, relatori il Presidente del Porto marocchino di Tangeri Mohammed Hassad e Sergio Prete Presidente del Porto di Taranto e
  • Amministrazioni, con la Dirigente europea DG Mare Anita Vella e il Direttore Generale per la Marina Mercantile Enrico Pujia
.
I lavori del pomeriggio poi, moderati da Bruno Castaldo, incentrati su Cultura e Education, si articoleranno in tre moduli

  • Storia e Cultura  del Mediterraneo, relazioni dei Professori Imbruglia e Mascilli Migliorini,
  • Education, affidata a Daniela Fara, Direttrice della prestigiosa Accademia della Marina Mercantile e Presidente WISTA.
  • Le istituzioni del Commercio, relatori Mourad Fradi, Presidente della Camera di Commercio Italo-Tunisina e Federico Bega che ci forniranno un quadro istituzionale dei commerci tra Sponda Nord e Sponda Sud del Mediterraneo.

Concluderà i lavori del pomeriggio Gianenzo Duci, giovane e brillante Presidente di Assoagenti Genova. Ci saranno anche, divisi tra mattina e pomeriggio, quattro voci di Presidenti di Clubs Propeller locali con brevi interventi di Mariano Maresca di Genova, Riccardo Fuochi di Milano, Simone Bassi di Ravenna e Renato Coroneo di Palermo.
Il Propeller è infatti molto radicato sul territorio nazionale con 19 Clubs e oltre 1.300 Soci, esponenti del mondo dello shipping, dei porti e della logistica.

Umberto Masucci
Presidente Nazionale Propeller Clubs

Istruzione e Azienda creano sinergie nei Picentini

Parte nei Picentini il QUALITY NETWORK per costruire il Sistema dell’offerta turistica integrata e dei prodotti tipici dei Picentini. L’iniziativa che ha suscitato l’interesse e le aspettative dell’imprenditoria del turismo e dei prodotti tipici dei picentini si inserisce tra le attività SCUOLA@AZIENDA del  Polo Qualità di Napoli guidato dal  Responsabile Angela Orabona.
Dopo l’approvazione a febbraio da parte del collegio Docenti dell’I.I.S. Glorioso di Montecorvino Rovella il progetto è stato presentato ai soggetti privati e ai soggetti pubblici durante un incontro tenuto l’11 marzo scorso presso la sede provinciale di Confindustria di Salerno e poi sottoscritto l’8 aprile presso il Liceo Scientifico di Montecorvino Rovella.

Il QUALITY NETWORK sancisce l’avvio di una collaborazione tra l’I.I.S. Glorioso, con il suo Istituto Tecnico Economico di Giffoni Valle Piana dove da due anni è attivo il corso di Marketing turistico e dei prodotti tipici, e il territorio picentino creando una collaborazione finalizzata alla realizzazione di un appropriato piano formativo e di sviluppo imprenditoriale basato sull’integrazione dei sistemi di Istruzione Scolastica ed Azienda.
Con l’accordo sottoscritto sinora da circa 40 aziende e 7 soggetti pubblici del territorio, le parti intendono realizzare congiuntamente un percorso volto ad avvicinare i due sistemi, Istruzione Scolastica ed Aziende dell’offerta turistica e dei prodotti tipici dei Picentini, attraverso una più approfondita conoscenza reciproca, secondo la modalità dell’accordo di rete, tenendo conto delle Indicazioni Nazionali per il curricolo del 4 settembre 2012 in cui si afferma che

“Il sistema scolastico italiano assume come orizzonte di riferimento il quadro delle competenze chiave per l’apprendimento permanente definite dal Parlamento Europeo e dal Consiglio dell’Unione Europea (raccomandazione del 18 dicembre 2006)”

e così come previsto nell’ambito della Riforma della scuola secondaria di II° grado approvata dal Consiglio dei Ministri nella seduta del 4 febbraio 2010.

Agli studenti dell’Istituto Tecnico Economico di Giffoni Valle Piana sarà possibile non solo svolgere attività di stage aziendale nel proprio territorio ma di seguire step by step la costruzione del Sistema Turistico e dei prodotti tipici dei Picentini visto che con il Gal Colline Salernitane saranno poste in campo diverse attività/servizi/iniziative per valorizzare l’offerta locale (coordinamento, qualificazione, marketing interno, marketing esterno, formazione, aggiornamento, innovazione, internazionalizzazione e distribuzione).

“L’attuale scenario, ha dichiarato il Dirigente scolastico Renzo Stio dell’I.I.S. Glorioso di Montecorvino Rovella, spinge ad operare in sinergia per un’economia locale che punti sui giovani, sull’identità e le risorse territoriali con una forte immagine di marca, al fine di competere con gli altri sistemi territoriali creando occasioni di sviluppo capaci di innescare processi economici, cultura della qualità e prospettive occupazionali per il Mezzogiorno”.

Made in Italy verso la Cina

Rallenta l’economia nel Paese del Dragone, ma ai cinesi il Made in Italy piace sempre più. Soprattutto quello agroalimentare.

Caffè, pasta, condimenti e pasti pronti sono i prodotti più richiesti sulle loro tavole per un valore di circa 200 milioni di euro e con una crescita, a fine 2012, del 28,5% rispetto all’anno prima. Oltre a questi prodotti (36,9%), nell’export pesano anche la carne lavorata e conservata (22,7%) e gli olii grassi vegetali ed animali (16,2%). Registrano tuttavia la maggiore crescita frutta ed ortaggi lavorati e conservati (+69,2%) e i prodotti legati all’industria casearia (+66,5%). E sono 42.244 le imprese individuali con titolari nati all’ombra della Muraglia attive in Italia nel 2013, con una crescita del 5,9% in un anno. Si concentrano soprattutto a Prato (4.502 imprese, in gran parte operanti nel settore tessile e dell’abbigliamento), Milano (4.196, +7%) e Firenze (3.536, +8,4%). Quarta Roma con 2.814 titolari, mentre Napoli è quinta con 1.899. In un anno però le province dove, in percentuale, cresce di più la presenza di piccoli imprenditori provenienti dalla Cina sono Pordenone (+27,9%), Gorizia (+19,6%) e Cremona (+18,9%). E le regioni più vocate all’export di prodotti alimentari in Cina, secondo quanto emerge da una collaborazione della Camera di commercio di Milano su dati del registro delle imprese ed Istat, sono il Piemonte (32,5%), Toscana (13,9%), Emilia Romagna (11,6%) e Lombardia (9,4%).
Oggi la Cina è il

terzo partner commerciale


dell’Italia dopo Germania e Francia. I numeri parlano chiaro: dieci anni fa l’interscambio complessivo tra i due paesi ammontava a 9,1 miliardi di dollari; oggi è salito a oltre 51,3 miliardi, di cui 33,7 miliardi è il valore delle esportazioni cinesi verso l’Italia, mentre le vendite tricolori verso la Grande Muraglia sono pari a poco più di 17,6 miliardi di dollari. Insomma, nell’arco di dieci anni l’export cinese verso l’Italia è cresciuto di otto volte, mentre quello italiano verso la Cina si è quadruplicato. L’impulso ai rapporti commerciali tra i due Paesi è dovuto senz’altro alle modifiche di controllo effettuate dalle autorità del Dragone sui prodotti che entrano ed escono da qual territorio; un’azione che darà i suoi frutti su quel mercato troppo spesso invaso da prodotti contraffatti che non hanno nulla a che vedere con il vero Made in Italy.

Una grossa opportunità, dunque, per le imprese italiane. Soprattutto perché le azioni messe in campo dal governo di Pechino hanno negli ultimi anni spalancato le porte agli investitori stranieri. Ed accanto ai prodotti dell’eccellenza agroalimentare italiana, servono componenti per il settore dell’energia rinnovabile, della meccatronica, dell’aeronautica e della moda. Insomma, si aprono le porte per accordi di collaborazione e di partnership tra i due paesi; un percorso iniziato con lo sbarco in Cina di Illy, Barilla, Pasta Agnesi, Zonin, Pasta Zara, Grana Padano, tanto per citarne alcune, e l’ingresso in Italia della Hutchison Whampoa nella gestione del porto di Taranto, di cui detiene il 60% del capitale, proseguito con un massiccio investimento nelle attività della Ebri di Rita Levi Montalcini che rischiava di chiudere i battenti. Adesso, con la sperimentazione di nuovi farmaci per combattere le malattie neurodegenerative la Ebri è considerata una gallina dalle uova d’oro. E di recente è anche l’accordo tra la Regione Puglia e il gruppo China Energy Conservation per sviluppare il settore delle energie pulite e rinnovabili nel Mezzogiorno d’Italia. Ed oggi la Cina è il settimo acquirente globale del Made in Italy (era il 13° nel 2002), arrivando ad assorbire il 2,7% delle esportazioni tricolori nel mondo.
Eduardo Cagnazzi

Esportazioni in aumento per i distretti industriali

Nonostante la contrazione dei consumi e della domanda estera, l’export rappresenta ancora oltre la metà del fatturato delle imprese dei distretti: a questi “campioni dell’Italian Style” fa riferimento ancora oggi più di un quarto delle vendite all’estero di tutto il sistema Paese. E per il 2013, il 37,4% delle imprese appartenenti alle filiere distrettuali si attende un andamento crescente delle esportazioni. E’ quanto emerge da un’indagine sui

distretti italiani di Unioncamere


Federazione dei distretti italiani, Intesa Sanpaolo, Banca d’Italia, Censis, Cna, Confartigianato, Confindustria, Fondazione Edison, Fondazione Symbola e Istat che indicano anche la strada per intensificare i processi di internazionalizzazione: investire in competenze e managerialità; allungare le filiere e rafforzare il raccordo con l’offerta di terziario innovativo; ridefinire il rapporto con le banche.

"Allungare le filiere, conquistare mercati lontani, reinventarsi ogni giorno con intelligenza e flessibilità fa parte del Dna dei distretti Italiani. Dove, da soli, non si può fare nulla è sul credit crunch e soprattutto nel difficile rapporto con le banche. Ci si deve con forza aggregare affinché venga risolto questo grave problema che ha già messo in ginocchio la manifattura italiana"

evidenzia Valter Taranzano, presidente della Federazione dei Distretti Italiani. Il 37,4% delle imprese operanti nei 101 distretti censiti si attende, dunque, un incremento degli ordinativi esteri, a fronte di un 14,6% che dovrebbe subire un ulteriore calo. La ripresa dell’export si confermerebbe trainata dai Paesi extra-Ue (nel 67,5% dei casi, con segnalazioni di crescita più frequente per gli Stati Uniti, per la Russia e i Paesi dell’Est, per la Cina e, soprattutto, per il Far East, a partire dal Giappone), mentre tra i Paesi dell’Unione europea tiene ancora bene il mercato tedesco. Sulla futura performance dell’export distrettuale potrebbero tuttavia incidere diversi fattori e, in particolare, il rallentamento delle nostre esportazioni verso i Paesi Ue. Inoltre, numerosi sono i segnali di progressivo mutamento in alcuni mercati strategici “presidiati” dai distretti produttivi, in particolare Cina, Russia e India, dove si rileva una graduale sostituzione con proprie produzioni di alcuni beni intermedi fino ad oggi importati. Tra i problemi con i quali si confrontano le imprese delle filiere distrettuali, certamente quello dell’

accesso al credito


è in grado di incidere sulle loro capacità di fare innovazione per mantenere alta la competitività. Dai dati dell’indagine emerge che il 32% delle aziende dei distretti ha avuto difficoltà di accesso al credito nella seconda parte del 2012, mentre il 40% degli imprenditori non si attende miglioramenti nel corso del 2013. Ma per una quota ancora maggiore di imprese (il 47%) nel 2013 ci potranno essere crediti non pagati per difficoltà o fallimenti di alcuni clienti. La competenza e l’innovazione sono i punti di forza dei Distretti vocati all’export: quello del Mobile della Brianza, dove l’indice della maggior propensione all’innovazione assume il suo valore massimo (632); quello lecchese dei Metalli (621); i modenesi Biomedicale di Mirandola e del Tessile-Abbigliamento di Carpi entrambi con un valore pari a 618. Ma hanno prodotto risultati economici molto interessanti anche il distretto Aerospaziale Pugliese e quello Napoletano, il Fiorentino della Pelletteria, quello delle conserve vegetali di Nocera-Sarno. All’origine del loro successo c’è, in primo luogo, la forte propensione all’export e la capacità di dialogare con i mercati globali attraverso il controllo delle reti distributive. Il successo è garantito dai prodotti che uniscono estetica, artigianalità, innovazione e funzionalità.

Eduardo Cagnazzi

ABB realizzerà un sistema di immagazzinamento dell’energia in Italia

Una soluzione containerizzata di immagazzinamento per migliorare la qualità dell’energia, l’integrazione delle rinnovabili e l’utilizzo intelligente delle infrastrutture di trasmissione e distribuzione
Considerando che il contributo medio da

fonti rinnovabili


alla generazione di energia in Europa nel 2005 ammontava a un esiguo 15,2 per cento (fonte Enerdata), l’obiettivo di raggiungere il 21 per cento entro il 2010 sembrava piuttosto ambizioso. Oggi, Paesi come l’Italia hanno superato gli obiettivi medi grazie a un apporto da fonte rinnovabile prossimo al 30 per cento, con un forte impatto sul mix da fonte rinnovabile. All’inizio era la generazione idroelettrica a costituire circa il 70 per cento dell’energia rinnovabile, mentre ad oggi il mix è cambiato a favore dell’eolico e del solare (Fonte: GSE-2012).

Il passaggio da fonti più stabili quali l’idroelettrico ad altre non programmabili perché influenzate dalle condizioni atmosferiche, ha evidenziato l’importanza dell’immagazzinamento energetico per bilanciare la domanda e la fornitura di energia. Finora, lo stoccaggio da impianti idroelettrici con pompaggio dell’acqua è sembrata l’unica via percorribile per l’immagazzinamento di grandi quantità di energia, ma gli sviluppi recenti nelle tecnologie degli accumulatori hanno aperto la strada a soluzioni a batteria che consentono l’integrazione efficiente di energia rinnovabile distribuita e intermittente.



Per consentire che il Sud dell’Italia possa usufruire di tali soluzioni, ABB fornirà a Enel Distribuzione un sistema sperimentale di immagazzinamento dell’energia elettrica per studiarne i benefici all’interno della rete di distribuzione. Il sistema sarà integrato nella cabina primaria di distribuzione situata in Contrada Dirillo nella provincia di

Ragusa, nella Sicilia meridionale,


avrà una potenza nominale di 2 megawatt (MW) e sarà in grado di erogare potenza fino a 30 minuti e sarà alloggiata in tre container preassemblati in fabbrica, due dei quali destinati ai blocchi di batterie al litio e il terzo ai sistemi di conversione e gestione. Il sistema di controllo consente il monitoraggio locale e da remoto dell’installazione dal centro di controllo di rete Enel. Il convertitore trasforma la corrente alternata utilizzata in rete in corrente continua necessaria alle batterie, e viceversa. L’infrastruttura contribuirà al mantenimento della stabilità della rete attraverso soluzioni quali la regolazione di frequenza, migliorando al contempo la qualità dell’energia e fornendo energia per far fronte ai picchi della domanda. Questa soluzione containerizzata è stata progettata per rispondere a norme specifiche

sull’inquinamento acustico ed elettromagnetico


 (EMC), e naturalmente per adattarsi alle condizioni ambientali di Dirillo, zona soggetta ad alte temperature e attività sismiche. Grazie alla sua compattezza, la soluzione ha un ingombro ridotto, e può essere trasferita in alti siti per ulteriori studi di fattibilità.

 
ABB ha installato tecnologie simili in tutto il mondo, sviluppando la propria competenza nella realizzazione di sistemi di immagazzinamento energetico realizzando una soluzione di riserve rotanti per la Golden Valley Electric Association (Alaska) con batterie al nickel-cadmio, in grado di fornire 27 MW di energia per 15 minuti o 46 MW per 5 minuti. Ciò offre alla utility il tempo necessario per immettere l’energia generata in loco in rete. Analogamente, ABB ha fornito alla utility svizzera EKZ il più grande sistema di immagazzinamento energetico a batteria del Paese e il primo in Europa. Per consentire la fornitura di energia addizionale nella rete, ABB ha fornito e installato una soluzione che utilizza batterie Lithium-ion (Li-ion) e può erogare 1 MW di potenza per 15minuti. La struttura è stata integrata alla rete di distribuzione di EKZ ed è in fase di sperimentazione in aree chiave quali il bilanciamento dei picchi di carico, la fornitura di energia intermittente e la fattibilità della soluzione stessa in un’ottica di ottimizzazione della rete.

Prende il via Radici del Sud il festival dedicato ai vitigni autoctoni del Mezzogiorno

Dal 5 al 10 giugno a Carovigno (Brindisi) centinaia di appassionati, produttori, wine buyer, giornalisti e consumatori l’eccellenza  del Sud Italia con etichette della Puglia, Basilicata, Campania, Calabria
 

Prenderà il via a giugno l’ottava edizione di Radici del Sud, il festival dedicato ai vitigni autoctoni del Mezzogiorno che premia i migliori.
Da mercoledì 5 a lunedì 10 giugno 2013  lo splendido scenario del Resort Masseria Caselli di Carovigno (Brindisi), immerso nella campagna brindisina fra alberi secolari di olivo e di carrubo, accoglierà i partecipanti al Salone del vino da vitigno autoctono offrendo loro il massimo del comfort. Centinaia di appassionati, produttori, wine buyer, giornalisti e consumatori provenienti celebreranno la straordinaria evoluzione dei vini da vitigno autoctono meridionali testimonianza di storia e tradizione. E poi anche iniziative aperte al pubblico enoappasionato.


Tanti i wine writer che registreranno le emozioni e i nuovi traguardi raggiunti dalla eccellenza del Sud Italia e li faranno rimbalzare in ogni parte del mondo. La richiesta di partecipazione da parte degli addetti ai lavori quest’anno è pervenuta dai più importanti esperti della Germania, Cecoslovacchia, Belgio, Polonia, Russia, U.S.A., Giappone, Norvegia, Danimarca oltre che dall’Italia. Anche quella delle aziende produttrici è cresciuta rispetto alle precedenti edizioni di Radici del Sud, realtà nuove che vogliono competere e che si presteranno al giudizio dei titolati gruppi d’assaggio. Tante le etichette della Puglia, Basilicata, Campania, Calabria cheparteciperanno al concorso enologico più importante del sud Italia sottoponendosi al wine-tasting composta da una giuria nazionale e internazionale.


 Inoltre numerose saranno le attività collaterali organizzate per far acquisire maggiore familiarità con le realtà territoriali enogastronomiche dove nascono i particolari vini che partecipano a Radici del Sud per poterne comprendere meglio carattere ed essenza ed evidenziarne il profilo storico/culturale di grande impatto. Grande attesa per la giornata del 9 giugno con banchi di assaggio aperti al pubblico e una cena affidata alle esperte mani di cinque signori chef stellati che avranno il compito di esaltare con le loro creazioni i vini più apprezzati dalle due giurie nel corso del wine-tasting, indiscussi protagonisti della serata la cui identità sarà resa nota al convegno di chiusura delle attività tecniche.

Gioia Tauro conosce la strada per il rilancio del transhipment




Mentre viene ufficializzato proprio in questi giorni l’ordine di China Shipping al cantiere sudcoreano Hyundai Heavy Industries per la costruzione di cinque portacontenitori da 18.400 TEUS (400 metri di lunghezza e 58,6 metri di larghezza, in consegna nel 2014), più delle Maersk Triple E in arrivo in estate, il gigantismo navale è sempre più oggetto di discussione negli ambienti dello shipping, soprattutto in Italia, dove l’infrastrutturazione arranca da anni dietro alla dinamica di sviluppo dimensionale delle navi.
Anche da noi, però, c’è chi vede il bicchiere mezzo pieno.

 “Il gigantismo ha fatto bene ai porti, perché ne ha aumentato l’efficienza. Oggi è senz’altro meglio per un terminal lavorare su una portacontainer da 14.000 TEUs che su quattro da 4.000 - spiega Domenico Bagalà, amministratore delegato di MCT – Medcenter Container Terminal, la joint venture fra Contship, MSC e APM Maersk concessionaria del terminal contenitori di Gioia Tauro, una delle strutture più all’avanguardia del terminalismo portuale nostrano - La crescita delle dimensioni delle navi è un processo oggi molto studiato. Si prevede ad esempio che il container resterà a lungo il format prevalente nel trasporto merci, ma anche che molto cambierà nelle modalità di stiva e, conseguentemente, nell’infrastrutturazione terrestre. Occorreranno probabilmente gru sempre più potenti, dotate di maggiore sbraccio e di maggiore altezza sotto spread, così come continueranno ad affinarsi i sistemi informatici per l’organizzazione delle operazioni di imbarco e sbarco”.

In ogni caso oggi le grandi navi non sono un problema nel porto calabrese, dove “ogni settimana arrivano mediamente 3 giganti da 14.000 TEUs e dove le banchine possono ospitare contemporaneamente anche sei scafi di quelle dimensioni”. Però le criticità non mancano, seppure di altro genere:

“Nei primi tre mesi dell’anno - prosegue Bagalà - abbiamo registrato un +20% circa nella movimentazione; un risultato che, seppur da ponderare coi risultati negativi del primo trimestre 2012, incoraggia e ci stimola a crescere ancora. A preoccuparci, però non sono i traffici né la congiuntura, certamente non al top, ma la siderale distanza dei nostri amministratori dalle esigenze del transhipment, tanto più grave se si considera che fra i concorrenti di Gioia – che non sono i porti italiani – ci sono non solo gli scali nordafricani avvantaggiati dalla non appartenenza all’UE, ma anche un porto come il Pireo dove, a dispetto delle infrazioni europee, i cinesi che lo controllano (Cosco, nda) hanno agevolazioni fiscali e sul costo del lavoro impensabili ovunque in Europa”.

Il risultato è che la competitività, a dispetto di una produttività che nel corso del 2012 ha raggiunto picchi di 30 movimentazioni orarie (sebbene Cecilia Battistello, vertice del gruppo Contship, abbia recentemente ricordato come molto resti da fare), è una chimera: “Secondo i nostri studi, se la situazione rimane invariata, noi e gli altri scali di transhipment italiani saremo competitivi con Nord Africa e Pireo non prima di 4-5 anni, quando cioè quegli scali saranno saturi e quindi giocoforza guadagneremo potere contrattuale. Crediamo tuttavia che qualcosa possa esser fatto anche prima, senza ledere le regole continentali sulla concorrenza”.
Il cahier de doléances di Bagalà va quindi di pari passo con le proposte che MCT avanza – e presto lo farà in forma strutturata e ufficiale Assiterminal, l’associazione di categoria cui Contship Italia si è recentemente iscritta – per la soluzione di questi problemi:

“Per anni ci è stato assicurato che gli sconti sulle tasse di ancoraggio per gli scali di transhipment avrebbero perso il carattere di estemporaneità per diventare strutturali e invece ad oggi non sappiamo se da luglio saranno ancora applicabili, mentre a gennaio le tasse portuali hanno subito gli aumenti noti e in attesa di un ulteriore rialzo per l’anno prossimo. Quindi il primo intervento per favorire il transhipment italiano dovrebbe riguardare proprio questo argomento. Poi si dovrebbe provvedere alla fiscalizzazione del 45% degli oneri sociali e all’applicazione della direttiva europea che consente l’abbattimento della tassazione sui carburanti dei mezzi di banchina, già vigente nei principali scali continentali”.

Da ultimo un suggerimento per così dire locale: “La Regione si è da tempo attivata per fare del retroporto di Gioia, già pienamente infrastrutturato, una ZES – Zona Economica Speciale, ma la pratica si è arenata al Ministero. Sbloccarla e consentire anche al porto di beneficiare di parte delle agevolazioni fiscali previste, ad esempio la summenzionata fiscalizzazione degli oneri sociali, significherebbe creare le condizioni per attrarre nuove imprese e sfruttare appieno il potenziale dello scalo”.

Andrea Moizo

ANTICRISI DAY

Quale le piacerebbe fosse la prima legge del “suo” Parlamento?
“La madre di tutte le emergenze in Italia è il lavoro. Va rilanciata la produzione. Bisogna intervenire sull’occupazione di giovani e donne. Delle donne poi mi piacerebbe fosse tutelata l’immagine. L’utilizzo attuale del corpo delle donne nella comunicazione non ha eguali nel mondo: dai vestiti allo yogurt alle auto, tutto in Italia è venduto sfruttando l’immagine femminile. Un’immagine che non ci rappresenta. Siamo ridotte a corpi, non persone che lavorano, pensano. Credo che questo sia un danno per il paese”.
Laura Boldrini, Presidente della Camera
Intervista su D, 27-04-2013
 Laura Boldrini, sicuramente per me la più bella sorpresa di questo nuovo parlamento, e non solo per ragioni estetiche.
 Ed ecco il “movimento“ di quarto potere, dignità del lavoro, dignità della donna.

Pelizza da Volpedo, Il Quarto Stato
E mi piace venirvi a trovare così, non fosse altro che per la ragione che abbiamo appena passato il 1° maggio, festa del lavoro e dei lavoratori. Dignità della politica? Per ora piuttosto un necessario gioco a catenaccio (nemico pubblico Grillo) con una buona dose di cosmesi, e staremo a vedere.

Dignità della politica


Questione ardua, questione in cui non possiamo nasconderci nella speranza infantile di rinascere nuovi sic et sempliciter.
Cosa farà la politica per la Distribuzione Auto? E quali modalità di relazione con la politica deve intraprendere la Distribuzione Auto? Con alcuni amici, sempre più negli ultimi tempi ci chiediamo, anche investigando il passato, se questa relazione imperfetta, tra auto e politica, non possa essere migliorata. Centralità d’impresa ma anche pragmatismo amministrativo. Questo tema potrebbe essere la ragione del nostro incontro 2013, un tema forte, condotto da mani autorevoli, con una sufficiente osservazione storica dei problemi. Vedremo se saremo capaci di mettere in piedi qualcosa di buono.


Insomma, lo voglio dire, confesso di faticare molto a tenere il passo in questo esercizio di relazione virtuale nella Community di Anticrisi Day, prima di tutto perché vorrei evitare il “festival delle banalità” delle cose già dette e soprattutto già vissute, poi perché mi sento dentro un frullatore di grandi cambiamenti, con scenari spesso inediti: Papa Francesco, conservatore e grande innovatore, e il Presidente Napolitano, continuista del Palazzo e dei suoi (necessari?) compromessi, che così, forse, si fa perdonare la sua carta d’identità comunista. E noi sempre lì, declinanti, mese dopo mese sempre più affannati, aziende pesanti, a perdere quota e smalto anche nelle roccaforti del passato, come ad esempio il service, fatichiamo a rimodellarci, se non ritornando ai fondamentali... così spesso chiamiamo la nostalgia di un passato che non ritornerà mai più. Il service, il post-vendita, non funziona più come prima, non è più, per lo meno per i marchi premium (per i generalisti era cosa diversa già da molto tempo) quella silenziosa e spesso dimenticata riserva di profitti. La confusione regna sovrana e, dopo aver parlato una vita di service come esperienza fidelizzante, unica autentica esperienza di “relazione“ tra distribuzione e cliente, ora che le vacche sono magre si pensa a come spennare di più il “pollo“ oppure si disperde ricchezza in una improbabile competizione con gli indipendenti, alla ricerca di una relazione infinita, infinitamente impossibile con il cliente. Ed anche i Service Manager debbono uscire, tirati per la giacca dai problemi e dalle loro proprietà, dalla loro zona di comfort. Da quando siamo nati, ci poniamo l’obiettivo di studiare e investigare il cambiamento nei servizi di post-vendita della filiera automobilistica.

Che sia giunto il momento di mettere a fuoco meglio la cosa? Ne ho parlato con alcuni key player e con sicuri opinion leader del settore, e tutti mi hanno confermato interesse e disponibilità. Per una possibile costituente del mestiere di

Service Manager


Anche qui abbiamo delle idee, ma se ne parla in giugno, troppa carne al fuoco in maggio. Innanzi a tutto, dal 14 al 16 maggio l’Automotive Dealer Day (ADD) che giunge alla sua 11° edizione, con il suo consueto, ricco calendario d’incontri e di workshop, irripetibile occasione di networking, espressione - e lo dico senza scherzare - della genialità che abbiamo in noi e unico format specializzato nel B2B della Distribuzione Ufficiale dell’auto in Europa. E anche se mi piacerebbe di più pensarlo quale spazio dei Dealer e documentazione della loro capacità di fare associazione, e anche se l’anno scorso accolse molto distrattamente le nostre idee e il nostro progetto, voglio qui, per un fatto di chiarezza e di onestà intellettuale, affermare che tutti, proprio tutti, nell’Automotive dobbiamo molto all’ADD, irripetibile incubatore di idee e realizzatore di opportunità di relazione, espressione di qualità in ogni suo momento, dalla raffinatezza della forma alla ricerca di trasversalità. E quest’anno di trasversalità ce n’è veramente molta, andate a vedervi il programma se non lo avete già fatto: http://www.dealerday.it/it/programma-2013.html

E poi dal 22 al 27 maggio ci sarà Autopromotec


 Quest’anno va così, due appuntamenti, uno dietro l’altro, senza nemmeno possibilità di fiatare. Autopromotec è un’altra best practice che in qualche modo ci appartiene, a tutti noi. Un settore che tira, continua a tirare anche a dispetto dei cinesi, 1200 espositori, forse anche più, prevalentemente PMI Italiane, equipment tecnico, reti, ricambi. Una voglia di fare di più, inventandosi un nuovo ruolo, come in

AutopromotecEDU che è partner di Anticrisi Day. Un grande sforzo, anche con referenze di altissimo profilo, con interessanti osservatori internazionali, per fare un programma di convegni di qualità e nonostante tutto molto “sul pezzo“. AutopromotecEDU… mi sento un po’ lo zio di questa cosa, che un pezzo per volta prende una sua forma, acquisisce dignità, sono passati quasi quattro anni da quella sera di fine maggio, faceva freddo quella sera, nella bella veranda, collina riminese, della casa di Riziero. E Renzo Servadei era pure in brache corte. Fatto sta, con un po’ di trebbiano in corpo, quella sera nacque AutopromotecEDU, che ancora non si chiamava così, ma che era l’idea di unire, in un posto dove si ragiona, le mille culture del post-vendita, perché, come si dice spesso, il cliente è uno solo, l’automobilista è uno solo.
Umberto Seletto

CAMPIONATI ITALIANO TANGO & FESTIVAL

Da Bari e Roma e vincitori della seconda edizione


Si è conclusa a Terracinala seconda edizione dei Campionati Italiani Tango & Festival che ha confermato altissimo il livello dei concorrenti e dei giurati, intervenuti direttamente dall’Argentina insieme all’incaricato del Ministerio de Cultura del Gobierno de la Ciudad de Buenos Aires Martin Frosio. A vincere l’ambito contest organizzato e prodotto da Barbara Cicero e che darà diritto alla partecipazione sia alle finali dei

Campionati Europei a Roma

sia alle semifinali dei

Campionati Mondiali a Buenos Aires

nella categoria Tango Salon, è stata la coppia di giovanissimi baresi formata da Michele Lobefaro ed Emanuela Benagiano; mentre vincitori nella categoria Tango Escenario sono stati i romani Giampiero Cantone e Francesca Del Buono. Al Teatro Traiano, che ha ospitato gruppi di tangheri appassionati provenienti da tutte le regioni d’Italia, lo spettacolo della finale è stato arricchito dalla partecipazione dello straordinario Duo Fuertes Varnerin, doppia voce e doppia chitarra e dalle spettacolari esibizioni dei Campioni Mondiali 2012 di Tango Escenario Cristian Sosa e Maria Noel Sciuto e di Gaspar Godoy e Carla Mazzolini, prestigiosi giurati insieme a Lorena Ermocida e Pancho Martinez Pey, Vanesa Villalba e Facundo Piñero. A selezionare le musiche di scena per le 2 ronde dedicate al Salon era il musicalizador Alfredo Petruzzelli, che ha accompagnato alla consolle anche le bellissime modelle in sfilata per presentare le ultime creazioni del famoso stilista argentino di tango Walter Javier Delgado.

 I cinque giorni di Campionato, che hanno ospitato anche lezioni, workshop, milongas e particolarissime performance dell’artista e pittore di fama internazionale Jorge Muscia, “Fileteador del Tango”, hanno tuttavia visto gli organizzatori scontrarsi con continue problematiche tecniche dettate dallo scarso interesse delle Istituzioni locali, a scapito degli incentivi turistico-culturali che hanno registrato nella cittadina del litorale pontino una cospicua affluenza degli appassionati del genere. Terracina si è dimostrata in tale ambito una location inappropriata per ospitare l’ambita manifestazione, tanto da obbligare i responsabili artistici dei Campionati a cambiare sede per l’edizione 2014.

Il prossimo ambito appuntamento col tango sarà invece quello dei Campionati Europei che si svolgeranno a Roma al Circolo Arca dal 2 al 7 luglio.

Lello Esposito - PORTASANGENNARO


Napoli, 15 maggio-5 giugno 2013

PORTASANGENNARO: un fil rouge tra arte e religione, creatività e innovazione.

Lello Esposito

espone al Renaissance Naples Hotel Mediterraneo le sue più note opere e le nuove installazioni ispirate a San Gennaro simbolo senza tempo di contemporaneità. Sculture in vetroresina, bronzo e alluminio stupiranno cittadini e turisti con i loro volumi imponenti e inconsuete installazioni nella hall dell’albergo che diventa così, ancora una volta, uno spazio-museo aperto alla città.
Nei percorsi del

Maggio dei Monumenti


Lello Esposito sceglie l’insolita agorà del Renaissance Naples Hotel Mediterraneo per svelare l’opera inedita Portasangennaro, che dà il titolo all’esposizione e che sarà presentata da

Jean-Noël Schifano


nella serata inaugurale del 14 maggio.
Tra finger food e bollicine spazio anche alla degustazione del gelato “Miracle” realizzato dal maestro artigiano Giuseppe Mellone.

GUSTOCORTINA

Una vetrina per le eccellenze del turismo enogastronomico



Appuntamento il 16 e 17 giugno 2013 a Cortina
Due giorni densi di appuntamenti di altissimo livello per la seconda edizione di GUSTOCORTINA, evento promosso da Golden Moon e Hotel de la Poste. Nelle giornate di domenica 16 e lunedi 17 giugno Cortina d’Ampezzo si trasformerà in una vetrina internazionale delle migliori espressioni dell'enoturismo e dell'enogastronomia italiana dedicata a tour operator, buyer internazionali e a numerosi operatori del settore oltre che alla stampa nazionale ed internazionale specializzata.
L’evento coinvolgerà più di un centinaio di selezionati produttori wine & food e imprenditori del settore turistico. Grande attenzione è rivolta ai mercati esteri, in primis la Russia, confermata dalla partecipazione di Sabina Zanardi Landi, consorte dell’ambasciatore italiano a Mosca Antonio Zanardi Landi, a sottolineare il manifestato interesse con il quale la Russia guarda alle eccellenze italiane e alle meraviglie del Belpaese. Già accreditati numerosi buyer anche da Cina, Giappone, Stati Uniti, Corea, Brasile, Regno Unito, Lettonia, Francia.

Tra le 4 sezioni presenti (Wine, Food, Travel e Winery) la sezione Travel è volta a valorizzare le realtà territoriali che rappresentano l’eccellenza del turismo enogastronomico italiano, facendole incontrare con importanti tour operator internazionali e giornalisti specializzati di autorevoli testate del settore in un apposito spazio all’interno della vetrina e con approfondimenti specifici nell’ambito dei convegni. Le iscrizioni sono ancora aperte a tutte le aziende interessate a presentare i propri prodotti o le proprie realtà turistiche con l’allestimento di un desk dedicato.

Di particolare interesse sarà la tavola rotonda

L’Italia un Paese da GUSTARE


alla quale interverranno, oltre alle aziende iscritte alla kermesse, docenti universitari esperti di turismo quali la Professoressa Mara Manente, direttrice del Master in Economia e Gestione del Turismo dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, e la Professoressa Christine Mauracher, esperta di valorizzazione delle risorse agroalimentari a fini turistici.

Per promuovere il territorio in relazione al suo patrimonio artistico e architettonico Golden Moon, in occasione di GUSTOCORTINA, istituisce la prima edizione del Premio di Architettura

LA CANTINA DI PROMETEO


Spazio del Lavoro e Processi di Vinificazione, che in due diverse sezioni intende premiare i progetti più innovativi e meglio integrati con il territorio e la realtà più interessante dal punto di vista paesaggistico. La giuria del premio è presieduta dal Professor Paolo Portoghesi.

La manifestazione, che prevede esclusive degustazioni, incontri e convegni distribuiti in rinomate location quali l’Hotel de la Poste, l’Hotel Ancora, l’Hotel Europa, la Sala Cultura Don Pietro Averà e il Museo de Ra Regoles, sarà inaugurata  la sera di sabato 15 giugno con un esclusivo Opening Party al ristorante Vip Club di Cortina.

Il taglio del nastro è previsto alle ore 10 di domenica 16 giugno alla presenza delle autorità: sarà così dato il via alle degustazioni dei vini e dei prodotti  agroalimentari esposti nelle eleganti sale dell’Hotel de la Poste (aperte dalle 10 alle 18) nonché al ricco programma di convegni e degustazioni guidate. Nel frattempo nel Terrazzo Viennese dell’Hotel Ancora prenderanno il via le degustazioni guidate. I convegni inizieranno a partire dalle 10.30 alla sala Cultura Don Pietro Alverà. Alle 20.30 aperitivo con

Sciabolata


e poi Open House Gala in selezionate case private di Cortina che ospitano le creazioni degli chef ampezzani con i prodotti enogastronomici protagonisti della kermesse. I raffinati buffet saranno curati dalla food-designer Rosita Dorigo e accompagnati dai musicisti dell’Accademia Dino Ciani. La serata proseguirà al Vip Club.
Lunedi 17 giugno l’intera giornata sarà di nuovo dedicata alle eccellenze dell’enogastronomia e dell’enoturismo italiano, dalle 10 alle 18, nelle sale dell'Hotel de la Poste, con le degustazioni guidate e i convegni in programma. L’evento culminerà alle ore 18 con le premiazioni delle tre sezioni “Wine”, “Food” e “Travel” e con l’assegnazione del Premio di Architettura “La Cantina di Prometeo”. A conclusione della manifestazione il Closing Party con Francesco Armanini che festeggerà il 50° anniversario della sua azienda specializzata in esclusivi prodotti ittici con uno straordinario cooking show curato dallo chef Gianfranco Faustini all’Hotel de la Poste.