mercoledì 8 maggio 2013

Collisione tra Jolly Nero e la Torre Piloti di Genova

Di seguito altre foto della sciagura nel porto di Genova.

All'indirizzo: www.portoediporto.blogspot.it l'inedito filmato registrato da un elicottero della Guardia Costiera.








Crollo della torre dei Piloti nel Porto di Genova


Riceviamo mercoledì 8/5/2013 alle ore 12.46 dal Comando Generale Guardia Costiera il seguente comunicato:
Alle ore 23.00 della scorsa notte, la motonave Jolly Nero, di bandiera italiana, mentre era impegnata nella manovra di uscita dal porto di Genova, ha urtato la torre di controllo dove è anche ubicata la sala operativa della Guardia Costiera, causando il cedimento della struttura. Al momento del crollo, all’interno della torre erano presenti 13 persone, di cui 10 militari della Guardia Costiera e 3 civili, operatori portuali. Al momento, le vittime accertate sono 5, di cui 3 appartenenti alla Guardia Costiera. 4 persone sono ricoverate in ospedale, mentre in 4 risultano ancora dispersi.
Dopo aver impiegato anche due mezzi aerei del Corpo, le ricerche proseguono in mare con mezzi navali e operatori subacquei della Guardia Costiera. Partecipano alle ricerche sia in mare che a terra Vigili del Fuoco, Guardia di Finanza, Carabinieri e Polizia di Stato.

ALPE ADRIA TRAIL: UN TREKKING DALLA CARINZIA VERSO IL MARE

Sarà sicuramente apprezzato da chi alla spiaggia e agli ombrelloni preferisce una vacanza attiva, immersa nella natura. L’Alpe-Adria-Trail è un trekking lungo 750 chilometri che, snodato tra Carinzia, Slovenia e Italia, permetterà di scoprire tre culture e tradizioni diverse. Dai piedi del maestoso Grossglockner fino alle acque del mare Adriatico, attraversando l’incantevole “Giardino dell’Eden”. Un viaggio unico e affascinante, per chi vive d’avventura.


Mettete la Carinzia collegata al mare da un filo immaginario di 750 chilometri, questo è l’Alpe Adria Trail. Un sentiero che  inizia ai piedi della più alta vetta austriaca, il Grossglockner (3.798 metri), e prosegue fino al mare Adriatico in 43 tappe che attraversano i paesaggi di Carinzia, Friuli e Slovenia. Circa 750 chilometri totali da Nord a Sud, snodati tra splendidi territori caratterizzati da un clima temperato che promette tante ore di sole e temperature piacevoli. Il denominatore comune dell’Alpe Adria Trail? L’acqua, dal ghiaccio delle vette più alte, ai ruscelli, fino ad arrivare al mare.

Carinzia, il primo passo per un viaggio tra tre culture


Ben 21 tappe dell’Alpe Adria Trail si svolgono in Carinzia, partendo dal Parco Nazionale degli Alti Tauri, ai piedi del Pasterze, il più vasto ghiacciaio austriaco. Proseguendo per Heiligenblut e Grosskirchheim, si arriva fino ai mulini di Arriach; lungo il percorso si passerà per la medievale Gmünd, cittadina degli artisti, recentemente premiata con l’EDEN-Award per il suo impegno professionale a favore della cultura. Si arriva quindi alla Millstätter Alpe, una tra le zone escursionistiche più belle della Carinzia, sia per le sue cime dolci e arrotondate, sia per la vista meravigliosa sul sottostante lago Millstätter See. Da qui il cammino ricomincia verso la cima dell'Alpe Gerlitzen, a 1.911 m. Da qui si potrà godere di una magnifica vista sul lago Ossiacher See per poi proseguire per l’ultima tappa che va da Velden, sul lago Wörthersee, fino alla Baumgartnerhöhe, a poca distanza dal lago Faaker See.

Attraverso la Slovenia verso il mare


Lasciato il territorio austriaco e la Carinzia, ecco la Slovenia e Kransjka Gora. Seguendo il percorso del fiume Isonzo, il trail attraversa il parco del Triglav nelle Alpi Giulie, l'unico parco nazionale della Slovenia. Qui i più fortunati potranno ammirare diverse specie di animali selvatici come stambecchi, camosci, cervi, galli cedroni e tanti altri. Lungo la strada alpina più alta della Slovenia, si passa per Vršič raggiungendo Bovec, nella incontaminata valle dell'Isonzo, un vero gioiello naturale ricco di attrazioni naturalistiche, cascate, grotte e solitarie valli laterali. Si prosegue quindi verso Caporetto (Kobarid) e Tolmino, paesi legati alle memorie della Prima Guerra Mondiale. La valle deve gran parte della sua bellezza alle acque azzurre e trasparenti del suo fiume: questo è il luogo ideale per gli amanti della canoa e dei pescatori. Man mano che si avanza lungo l’Isonzo verso Sud, il paesaggio si fa sempre più dolce. A Ovest, il Trail attraversa la zona di Goriška Brda, dove per tradizione da secoli si pratica la viticoltura. Il sentiero termina nel Carso a Est di Trieste, dove vale la pena visitare un monumento culturale famoso in Europa e nel mondo: il centro ippico e allevamento di cavalli di Lipizza, fondato nel 1580 dall'arciduca Carlo II.

Trieste e la luce dell’Adriatico


Attraversando per la prima volta il confine italiano, si respira l’atmosfera e i profumi del Mediterraneo. Si entra quindi nell’antica città di Cividale del Friuli, fondata da una popolazione celtica e in seguito conquistata da Giulio Cesare e inclusa nel Patrimonio Mondiale dell’Unesco. Da qui inizia il viaggio attraverso i sapori d’Italia con irrinunciabili visite alle aziende di produzione del Collio, famose per l’eccellente qualità dei vini. La località più importante di questo affascinante paesaggio collinare è Cormòns, una meravigliosa cittadina in stile asburgico, dove vale la pena di visitare sia le chiese, sia le numerose cantine vinicole. La tappa successiva porta attraverso il Carso con il suo paesaggio aspro e affascinante a Duino, dove Rainer Maria Rilke scrisse le famose Elegie Duinesi, si raggiunge finalmente il mare e il porto di Muggia, idillica cittadina marinara caratterizzata dall’inconfondibile stile di Venezia. Ascoltando il rumore leggero che fanno gli alberi delle barche a vela nel porto e respirando l’aria salmastra dell’Adriatico, si potrà cenare con ottimo pesce di mare in uno degli eccellenti ristoranti, godendo una vista magnifica sul pittoresco golfo di Trieste disteso come in sogno.

NUOVO COLLEGAMENTO CON L’ALBANIA

Nuovo collegamento tra Trieste e l'Albania.
 Il 3 maggio 2013 è stato avviato il collegamento di linea ro/ro con l’Albania sulla direttrice Trieste-Ancona-Durazzo. Il servizio è bisettimanale (attualmente il martedì e il venerdì) servito dalla motonave AF Marina, con un potenziale di oltre 100 camion  per toccata e la possibilità di trasportare fino a un massimo di 600 passeggeri per conto della società Adriaferries di Ancona.
Tale collegamento conferma il tradizionale rapporto diretto del porto di Trieste con l’Albania ed è suscettibile a breve di sviluppare analogamente anche il comparto passeggeri che sino a pochi anni fa già interessava lo scalo triestino.

Project Life

La storia vuole che E. A. Mario, pseudonimo di Giovanni Ermete Gaeta, tornasse spesso a Pellezzano, paese natale dei suoi genitori, nella Valle dell’Irno, per scrivere le sue canzoni: da “La leggenda del Piave” a “Tammurriata nera”, il suo ultimo successo, ispirato ad un episodio di cronaca legato ai rapporti intercorsi tra ragazze napoletane e soldati di colore. La felice posizione in collina e la vicinanza al mare, per trovarsi a un tiro di schioppo dalla

costiera Amalfitana


 e dalla ridente Salerno, ne facevano, e ne fanno ancora, un centro di potenziale attrazione turistica per il suo clima mite e l’ambiente variegato. Il paese è incastonato in un territorio, la Valle dell’Irno, che ha visto mutare la propria economia nel corso degli anni; da quando nel 1843 è stata completata la ferrovia Napoli-Nocera e qualche anno più tardi prolungata fino a Salerno e collegata con Avellino attraverso la galleria di Codola, la più antica d’Italia, prima galleria ferroviaria costruita nel nostro paese. In quegli anni il cotone si avviava a sostituire la seta e il lino, tradizionali prodotti della terra, grazie ai capitalisti svizzeri che cominciarono ad insediare fabbriche nell’Agro Nocerino e finanche nella vallata dove i corsi d’acqua andavano a confluire nel fiume Irno. Sapori e mestieri non sono andati però persi nel tempo. A riscoprirli ed a valorizzarli, recuperando la memoria storica contadina e le antiche tradizioni, ci pensa adesso Project Life, un’associazione locale che punta a salvaguardare l’identità storica dei luoghi, avvicinando i visitatori ed i cittadini del comprensorio salernitano ed avellinese al mondo dell’artigianato, delle tradizioni culturali e gastronomiche.

Una passeggiata, insomma, con lo spirito del camminare lento alla riscoperta degli antichi mestieri artigianali che si tramandano ancora. Come la lavorazione del legno, del marmo e del ferro. E dei sapori, come filo conduttore, per scoprire un territorio che conserva ancora una ricchezza poco conosciuta che deriva dalla sua storia e dall’esclusione dei circuiti del turismo di massa. Con il piacere di riappropriarsi di quel gusto oggi perduto. Le attività di promozione e di sensibilizzazione rappresentano il comune denominatore dell’associazione che intende perseguire anche

“sani ed onorevoli principi di solidarietà”


sottolinea il presidente di Project Life, Alfonso De Bartolomeis. In questo processo che lega ogni persona al contesto di appartenenza, “riteniamo che anche l’informazione sia un bene ed un veicolo prezioso per dare valore alla socialità e per far conoscere un territorio ancora sano e genuino”, aggiunge de Bartolomeis.
Eduardo Cagnazzi