martedì 26 novembre 2013

Porto di Trieste, nuove gru e fondali da 18 metri

L'argomento Porto di Trieste sta trovando, finalmente, sempre più spazio, oltre che sui media specializzati anche su altre testate che si rivolgono al grande pubblico. La particolare situazione di questo “porto di frontiera” però, non è sempre facilmente comprensibile nella sua interezza e la velocità con la quale
corrono oggi le notizie non sempre consente di dipingere un quadro rispondente alla realtà dei fatti.E' il caso di un articolo della stampa locale apparso in questi giorni nel quale si faceva allusione, citando fonti non proprio scientifiche, a presunte difficoltà da parte di TMT nella futura gestione delle meganavi a causa di equipment ritenuti non adeguati.

 In particolare si citavano le nuove gru che sono state appositamente predisposte (una già operativa da due mesi e la seconda con i lavori di upgrading in corso di completamento), proprio per essere in grado di servire adeguatamente le navi da 10.000 teu in arrivo nei prossimi mesi a Trieste.
Le suddette gru  sono in grado di svolgere il loro compito su questo tipo di navi sia per quanto concerne il numero delle file dei contenitori in larghezza che in altezza sul ponte di coperta.

Le due nuove gru - le più grandi dell'Adriatico – in servizio al Molo VII del Porto di Trieste, infatti, sono destinate ad operare su navi che trasportano fino a 20 file di contenitori in larghezza e quindi con capacità di oltre 13/14.000 teu. Questi “giganti dei mari“ potranno essere serviti anche grazie alla disponibilità dei fondali naturali da 18 metri che caratterizzano lo scalo del Friuli Venezia Giulia che, con questa novità, entra a far parte della ridottissima schiera di porti nazionali in grado di servire questa tipologia di navi. A testimonianza di ciò, è da segnalare l'inclusione di Trieste, unico porto dell'Adriatico, tra i pochissimi porti italiani scelti quale scalo dal costituito Consorzio P3 (Maersk, Msc e Cma-Cgm, le tre maggiori Compagnie di Navigazione a livello mondiale) per le linee transoceaniche.

Entro due anni, inoltre, al Molo VII è prevista la messa in opera di ulteriori due gru, con capacità geometrica da 22 file di contenitori in larghezza e 9 file di contenitori in altezza le quali, unite ai lavori di potenziamento della banchina e ad un ampliato layout del terminal, consentiranno allo stesso di movimentare fino ad 1.200.000 teu su base annua.

Trieste Marine Terminal, uno dei principali protagonisti nello sviluppo del traffico container nel Nord Adriatico, fornisce una gamma completa di servizi di movimentazione, magazzinaggio e trasporto intermodale per i clienti del Nord Italia e del Centro-Est Europa. Proprio grazie al pescaggio naturale lungo banchina più profondo del Mediterraneo (18 metri), nel corso degli ultimi anni TMT ha rivoluzionato la gestione del terminal container di Trieste, investendo fortemente in risorse umane (sono più di 160 i dipendenti diretti) ed attrezzature, garantendo alle Compagnie di Navigazione l’operatività del terminal per 362 giorni l’anno, 24 ore su 24.

2 commenti:

  1. si ma, e le nuove navi da 18.000 teu che rappresentano il futuro? l'articolo della stampa locale alludeva all'inadeguatezza (e quindi una dotazione nata superata prima già di essere operativa) rispetto a quelle!! non facciamo discorsi fuorvianti di comodo!

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    1. In verità, Paul, non riesco a capire in che modo la notizia possa essere forviante o di comodo ma se me lo spieghi meglio sono certo che il giornalista autore dell'articolo darà a tutti noi notizie esaustive

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