domenica 22 settembre 2013

I Club Alpini Stakeholder Europei della Montagna

Si è chiuso oggi il 99° Congresso nazionale del Club alpino italiano: Europa delle montagne, Comunicazione, condivisione e rete le parole chiave per il XXI secolo delle Terre alte.Una Fondazione europea della montagna presso l’U.E., che raggruppi i Club alpini del continente e le associazioni che si occupano di montagna, con l’obiettivo
di diventare un interlocutore e di creare una massa critica sulle decisioni riguardanti le Terre alte prese a Bruxelles. E’ questa la proposta lanciata ai Sodalizi stranieri e alle associazioni dal Club alpino italiano nella sessione di chiusura del 99° Congresso nazionale del CAI, che si è tenuto a Udine dal 20 al 22 settembre.
 “E’ da tempo che lavoriamo per unire a livello europeo le associazioni alpine”, ha dichiarato il Presidente generale del CAI Umberto Martini. “Per essere incisivi nelle nostre azioni a tutela della montagna e dei popoli che la abitano, abbiamo bisogno di una rappresentanza che operi a livello comunitario. Per creare questo nuovo soggetto istituzionale c’è un percorso da seguire, il nostro intento comune è che gli abitanti delle Terre alte siano considerati anche nelle politiche U.E. cittadini di serie A non di serie B”.
Il progetto “Fondazione europea delle montagne” è stato illustrato nel dettaglio dall’ex Presidente della Sezione CAI di Torino Roberto Ferrero.
“Dal punto di vista tecnico l’ipotesi delle Fondazioni operanti a Bruxelles, ancora al vaglio della Comunità europea, deve raggruppare associazioni degli Stati membri che perseguano obiettivi di pubblica utilità, ad esempio occupazione, ricerca e tutela dell’ambiente. Si tratta di scopi che il CAI e gli altri Sodalizi stranieri perseguono quotidianamente nella loro attività”.
 

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