venerdì 15 novembre 2013

Assoporti: collaborazione a 360 gradi con Parlamento e governo

Accelerare il processo di esame del progetto di riforma portuale in Parlamento e parallelamente fornire al governo, con tutta l’autorevolezza che deriva dal ruolo e dalla funzioni che le Autorità portuali ricoprono e svolgono, le indicazioni di base per le verifiche che il ministero dei
Trasporti ha avviato. Ciò, non accettando rinvii o mediazioni su tre punti fermi, irrinunciabili: 1) uscita delle Autorità portuali dalla lista Istat e quindi dal quadro di rigidità operative che tale inclusione ha comportato e comporta; 2) riconoscimento delle Autorità portuali quali unico soggetto di coordinamento globale per la governance dei processi in porto e nella filiera logistica e conseguente semplificazione dei loro compiti; 3) autonomia finanziaria.

Nell’approvare all’unanimità la relazione del Presidente Pasqualino Monti (anche per quanto attiene il tavolo nazionale sul lavoro per far fronte al precario equilibrio di imprese/agenzie autorizzate alla fornitura di lavoro temporaneo nei porti ex art. 17, L.84/94 e delle società terminalisti), il Consiglio direttivo di Assoporti ha indicato con chiarezza - quale priorità economica, sociale ed occupazionale per il sistema paese -  l’immediata soluzione dei problemi relativi al rilancio del settore portuale.

Il Consiglio Direttivo dell’Associazione dei Porti Italiani ritiene che il dibattito sui d.d.l. di riforma dell’ordinamento portuale, ripreso nell’VIII Commissione permanente del Senato, debba  rapidamente completare il suo corso, recependo anche le indicazioni relative alle nuove normative per il settore di cui si sta discutendo in sede europea.

Per altro, preso atto che anche il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti ha manifestato l’intendimento di avviare rapidamente verifiche, approfondimenti ed elaborazioni intese a mettere a punto proposte sul tema, Assoporti, quale soggetto che aggrega le Autorità Portuali, intende confermarsi quale primo interlocutore per un confronto serrato con il Governo, il Parlamento e nelle sedi europee dove si dibatte il futuro assetto della portualità.

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