giovedì 15 maggio 2014

I cinquanta anni della crema più buona del mondo

In una piovosa mattina di aprile del 1964, il primo vasetto di crema di nocciola esce dalla fabbrica di Alba. Comincia così, in casa Ferrero, la storia di un prodotto tutto italiano, Nutella, che in poco tempo travalica i confini nazionali; una crema che alla bontà unisce una sapiente strategia
di marketing e una comunicazione in grado di parlare al cuore di generazioni di consumatori. Un nome destinato al successo, sostenuto dalla semplicità del logo e dall’incisività dei colori scelti: il nero che pone l’accento sull’ingrediente fondamentale, il rosso sinonimo di energia e positività.

Nutella è il frutto della intuizione di Michele Ferrero, che cambia nome e migliora la formula della “Supercrema” creata da suo padre nel dopoguerra. La geniale intuizione di presentare il prodotto in tazze e bicchieri di vetro precorre la storia del marketing, accattivandosi il favore degli acquirenti prima e dei collezionisti poi. 

In attesa di farsi conoscere dai consumatori di tutto il mondo, l’esordio pubblicitario avviene sul palcoscenico di Carosello: nel 1967, giocando sulla dualità di sensazioni, Nutella si fa sponsor di letture sceneggiate di racconti del libro “Cuore”, con la regia di Sandro Bolchi, grande autore di sceneggiati televisivi, che lasciano un po’ l’amaro in bocca ai piccoli spettatori… fino all’arrivo di Nutella. Successivamente, sulla scia delle difficoltà economiche conseguenti alla crisi del petrolio del 1973, la comunicazione di Nutella si fa rassicurante: è l’epoca del claim “Mamma tu lo sai”, che ne sottolinea l’affidabilità, fino agli annunci che ritraggono bambini di tutto il mondo con una fetta di pane e Nutella in mano, a testimoniare che è “La crema da spalmare con più radici nel mondo”. 

Alla metà degli anni Novanta, la nuova strategia di posizionamento evidenzia i valori psicologici-emozionali del prodotto. L’evidenza del nuovo posizionamento è racchiusa nel nuovo claim che sottolinea come Nutella è unica, un mito in cui riconoscersi e identificarsi: che mondo sarebbe senza Nutella…

Eduardo Cagnazzi


(leggi l’articolo completo su PORTO&diporto Giugno 2014)

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