sabato 8 novembre 2014

Cna-fita: è legge la nostra proposta contro le mafie nell’autotrasporto


Il decreto Sblocca Italia è legge e finalmente, tra i requisiti necessari per iscrivere e mantenere iscritta un'impresa di autotrasporto all’Albo nazionale, sarà necessaria l’informativa antimafia, collegata alla
certificazione di onorabilità obbligatoria per poter operare. Una proposta per cui CNA-Fita si è spesa, da sola, per recuperare nuovi strumenti al fine di impedire anche l’erogazione dei contributi pubblici alle imprese infiltrate pure attraverso strutture di servizio da esse manovrate.

 "A distanza di due anni da "Perchè Tacere?" - ha dichiarato Cinzia Franchini - il primo forum sulla legalità nei trasporti e nella logistica, l'allarme lanciato dalla nostra associazione, rispetto alla presenza di infiltrazioni non solo nelle imprese, ma anche nel sistema di rappresentanza e nella filiera degli incentivi pubblici al settore, risulta essere più che motivata dal crescente numero di casi attenzionati dalle forze inquirenti.

 Oggi a partire da questo risultato - ha concluso la presidente CNA-Fita - continueremo a lavorare affinchè l'amministrazione del Ministero dei Trasporti traduca questo provvedimento in uno strumento utile a rivedere, tempestivamente, l'operatività sul mercato delle imprese infiltrate e l'erogazione di qualsiasi contributo pubblico per formazione, pedaggi, recupero accise e quant' altro a carico dell'azienda interdetta fino al chiarimento di legge successivo".

Certamente non può essere questo provvedimento la soluzione a tutti i problemi, ma è un punto di partenza che rompe il silenzio assordante che ha caratterizzato il dibattito sul settore negli ultimi dieci anni sui temi dell’illegalità e del contrasto alle infiltrazioni malavitose. E’ un primo importante passo che convince CNA-Fita a proseguire nell'azione intrapresa, poco più di tre anni fa, per aumentare la conoscenza del fenomeno e soprattutto l’impegno attivo dell’associazionismo d’impresa su questo fronte.

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