lunedì 5 gennaio 2015

625 milioni di euro destinati al trasporto pubblico locale su gomma


Una decisione che, con il pieno sostegno del Governo, rappresentato congiuntamente dal Ministero dei Trasporti e dal Ministero dello Sviluppo Economico, risponde all’esigenza, da anni istanza prioritaria di ANFIA, di ridare slancio, attraverso un’adeguata domanda pubblica, ad un settore industriale
strategico per l’economia del Paese e per la mobilità dei cittadini, incoraggiando lo svecchiamento del parco circolante Torino, 23 dicembre 2014 – Il testo definitivo del DDL Stabilità approvato ieri in serata dalla Camera dei Deputati prevede lo stanziamento, per il 2015, di un fondo di 500 milioni di Euro per il Trasporto Pubblico Locale (TPL), a cui si aggiungono i 125 milioni residui degli anni precedenti.

Con il pieno sostegno del Governo – rappresentato congiuntamente dal Ministero dei Trasporti e dal Ministero dello Sviluppo Economico, entrambi sensibili alle tematiche ambientali e di sicurezza legate alla mobilità pubblica - la legge prevede di concentrare l’intera somma, per il solo anno 2015, sul trasporto pubblico locale su gomma, nonché di semplificare le procedure di assegnazione dei fondi alle Regioni, per evitare che, come accaduto nel 2014, le somme stanziate vengano cancellate per motivi di spending review.
 “La decisione di destinare le risorse stanziate al solo comparto degli autobus per un anno – ha dichiarato Roberto Vavassori, Presidente di ANFIA – risponde all’esigenza, da anni istanza prioritaria di ANFIA, di sostenere il rilancio di un settore ormai ridotto ai minimi termini, nonostante rivesta una notevole importanza per lo sviluppo industriale e sociale del Paese. Nel 2013, la produzione italiana di autobus è calata del 14% (dopo un 2012 che aveva chiuso a -40,6%) e nei primi nove mesi del 2014 sono state prodotte appena 136 unità.
La produzione media annua dell’ultimo decennio (2004- 2013) è scesa a 16.000 unità, contro le 38.700 del decennio precedente (1994-2003) e le 60.000 del decennio 1984-1993. Si tratta di quantità che non possono consentire a nessuna impresa di sopravvivere e a cui conseguono evidenti ricadute negative sull’occupazione e sulle entrate dello Stato.
Gli investimenti nel servizio pubblico sono la variabile fondamentale per il trend del mercato degli autobus finanziati – ha concluso Vavassori - che ha subito perdite allarmanti: nei primi 8 mesi del 2014 sono stati immatricolati poco più di 700 autobus e la media annua delle immatricolazioni degli ultimi 6 anni (2008-2013) è di 1.297 autobus, contro i 2.611 dei sei anni precedenti (2002-2007)”.

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