giovedì 5 dicembre 2013

H2biz, aggregatore di business

Napoletano, classe 1976, Luigi De Falco è fondatore di H2biz, aggregatore di business per imprenditori, aziende, professionisti e manager che conta 472.000 iscritti in Italia e oltre 1.100.000 nel mondo. Con 7 brand controllati – H2biz (internet), H2biz Aerospace (aerospazio), MotorSponsor (sponsorizzazioni
sportive), FashionBiz (moda e lusso), Outsider News (editoria), EurAmerica (internazionalizzazione) e Giano (biciclette) – il Gruppo De Falco è attivo il 27 paesi, attraverso le sedi operative di Napoli, Parigi, New York, Budva, Tangeri.
  “L’obiettivo di H2biz è generare fatturato attraverso una serie di piattaforme operative (marketplace, eventi, cambio merci, gruppi di acquisto, idee da finanziare), un focus che lo differenzia dagli altri business network incentrati alla creazione di relazioni, contatti”.Una ricetta vincente che negli ultimi anni si sta orientando sempre più verso le attività logistiche, perché? Si tratta di un asset strategico per un HUB, la capacità di movimentare beni e servizi su scala planetaria in maniera efficiente è un fattore di competitività. Negli ultimi 2 anni abbiamo concentrato la maggior parte dei nostri investimenti sulla logistica per creare un network in grado di servire le esigenze dei nostri iscritti che operano in tutto il mondo.Euromed, l’intesa siglata quest’anno con le associazioni imprenditoriali marocchine mette a disposizione del network un canale di export privilegiato con in Nord Africa, spazi per 15 mila metri quadri nel porto di Tangeri, il supporto finanziario di banche locali. Il futuro è nella sponda sud? Tangeri è uno dei porti più strategici del Mediterraneo, sia per posizione geografica che per qualità di merce in transito. È una porta per il Nord Africa, mercato ad alto potenziale di sviluppo, soprattutto adesso che la situazione politica è in via di stabilizzazione. Investire a Tangeri ci è sembrata una scelta naturale, il Mediterraneo è il nostro principale mercato di riferimento, la posizione dell’Italia al centro del bacino è un vantaggio che vogliamo sfruttare fino in fondo.

Giovanni Grande

(leggi l’intervista completa su Porto&diporto edizione Dicembre)

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