martedì 6 maggio 2014

Shipping italiano, necessario lo snellimento burocratico


Lo snellimento burocratico come premessa all’efficienza operativa e alla competitività dello shipping italiano. In un panorama economico in via di assestamento dopo la tempesta della crisi si rende necessario premere anche sul pedale della semplificazione. Mutuando modelli organizzativi che garantiscono serietà,
professionalità e, allo stesso tempo, risposte rapide. Ne parliamo con l’avvocato Alfonso Magliulo dello Studio Legale Castaldo, Magliulo & Associati, specializzato in finanziamenti navali.

Qual è la situazione che vive attualmente il settore?
A fronte della crisi del 2008 e dell’illusoria ripresa del 2010 si è registrato un cambio di rotta rispetto agli anni del boom. Anche se è difficile avere certezze, oggi, si percepiscono comunque segnali di maggiore fluidità del mercato. Ad ogni modo, l’attenzione del sistema bancario è rivolta  in particolare più alle ristrutturazioni delle precedenti operazioni di finanziamento navale che alla  realizzazione di nuove operazioni. Comunque qualcosa si sta muovendo negli ultimi tempi anche se  l’atteggiamento è improntato alla massima cautela.

In che modo la crisi ha ridisegnato la geografia della finanza navale?
Il sistema bancario tedesco, particolarmente impegnato in passato nel meccanismo molto diffuso in Germania delle società KG, ha pagato pesantemente le conseguenze della crisi. Oggi, paradossalmente, è meno presente di quello italiano confermando così l’andamento altalenante delle due realtà. Negli anni precedenti a quelli del boom le banche tedesche erano fortemente attive sul mercato italiano a fronte della scarsa esposizione di quelle italiane. Poi il rapporto si è totalmente invertito.

E in Italia?
La propensione al rischio nel finanziamento delle attività legate allo shipping è ancora oggi frenata  da un sistema burocratico sempre farraginoso. Nell’ambito della nostra attività, ad esempio, la difficoltà nell’iscrizione nel Registro italiano di navi provenienti da registri stranieri rappresenta un caso di scuola che crea difficoltà nei rapporti con le banche.
Giovanni Grande
 (leggi l’intervista completa su PORTO&diporto Maggio 2014)

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