mercoledì 15 ottobre 2014

Da Crocieristi a Vacanzieri l’evoluzione della crociera

Leonardo Massa
Il mondo delle crociere ha subito una rivoluzione radicale nell’arco di un quindicennio. Un cambio di statuto che può essere sintetizzato in un sottile ma fondamentale slittamento lessicale. “Non parliamo quasi più di crocieristi ma di vacanzieri”. A sottolineare una differenza che ha modificato lo stesso vocabolario dell’attività il Country Manager per l’Italia di MSC Crociere, Leonardo Massa, allo
stesso tempo tra i testimoni e i protagonisti di questa svolta. A PORTO&diporto spiega strategie, progetti, scelte di una compagnia che ha contribuito al mutamento della filosofia del turismo via mare.
 Il 2014 registra una leggera flessione dei traffici, com’è andata per MSC Crociere? 
Gli imbarchi riferiti ai porti del Mediterraneo sono in leggero calo. Un fenomeno legato principalmente al posizionamento della Divina sul mercato dei Caraibi. Considerando questo spostamento dei volumi di traffico siamo in linea con il 2013. L’elemento più importante di quest’anno, però, è la crescita, circa il 15%, di redditività del prodotto. Si tratta di un risultato non riscontrabile in altri settori, un vero e proprio cambio di passo che ci fa guardare con fiducia al futuro.
 Il prodotto crociere ha raggiunto la sua fase “matura”? 
 Se per “maturità” si intende la saturazione del mercato, la risposta, di segno negativo, sta tutta nel nostro piano industriale che prevede un aumento sostenuto della capacità di offerta. Se si parla invece di conoscenza del prodotto da parte della clientela e della necessità di stimolare target differenti abbiamo già pronte le risposte. Uno dei nostri obiettivi strategici è allargare la platea a un pubblico sempre più vasto attraverso la comunicazione ottimale e mirata dell’offerta. Al termine del 2013, non a caso, siamo stati premiati come miglior esempio italiano su Facebook: il ricorso ai nuovi media, da questo punto di vista, sarà sempre maggiore.
 Su quali elementi punterete? 
 Il settore è caratterizzato da fattori non replicabili in altre attività. Itinerari, durata, stagionalità, oltre che nave e tematizzazione, sono ingredienti che ben combinati portano la fascia di interesse da 0 a 90 anni. Uno dei luoghi comuni intorno a quest’industria è che sia destinato ad un pubblico maturo. Il successo di un’iniziativa mirata come la “nave dei giovani” nel 2013 ha smentito le previsioni. Tanto che l’iniziativa è stata raddoppiata quest’anno aggiungendo Mikonos a Ibiza. Stesso discorso per la destagionalizzazione. Prima del 2003 il periodo di attività era limitato ad aprile-ottobre. Oggi offriamo nello scorcio invernale circa 10 mila posti.
 Giovanni Grande 
(leggi l’intervista completa su PORTO&diporto Ottobre 2014)

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