mercoledì 15 ottobre 2014

“Cesare Augusto-Leggi, Frammenti, Reperti”



La storia diventa ispirazione artistica quando da avvenimenti del nostro passato si trae spunto per creare, attraverso vita e gesta leggendarie che diventano pezzi da esporre per “Cesare Augusto-Leggi, Frammenti, Reperti” la mostra personale di Romualdo Schiano, a Castel dell’Ovo a Napoli, nelle Sale delle Terrazze fino a sabato 18 novembre. L’artista è affascinato dalla figura
dell’Imperatore romano e dopo il successo ottenuto a Nola, nell’ambito delle celebrazioni per il bimillenario della morte del primo Imperatore romano, si ripropone con un progetto più ampio. Questa volta a Napoli, arricchendo il corpus delle opere per omaggiare uno dei personaggi più importanti della nostra storia per ricordarne le azioni, il ruolo fondamentale per l’umanità e il significato della sua azione politica. Il percorso espositivo, vede l’artista lavorare con i decreti, le leggi per finire con l’opera che rappresenta la sua morte.

Su tela d’Olanda e con pigmenti e polveri naturali Schiano, usa il nero per simboleggiare la lava del Vesuvio, ma anche la morte, il giallo come il tufo dei nostri luoghi e il rosso pompeiano per la vita sociale, i costumi, per riuscire attraverso la storia con tratti filosofici e mistici, tipici della sua ricerca, a riflettere su una concezione unitaria del cosmo, pervaso di forze spirituali, dominato da leggi universali in cui l’uomo è sempre al centro. In alcuni lavori compare il celeste che, invece, rappresenta la vita, la speranza, l’infinito. “In sintesi- spiega Schiano- l’evoluzione rapida del nostro tempo attraverso leggi del passato potrà riportarci a nuove e positive identità”.

L’artista napoletano prende spunto dal “Res Gestae divi Augusti” (Imprese del divino Augusto) scoperto nel 1555 sulle pareti di un tempio di Ankara, opera di eccezionale valore documentario e storico poiché l’Imperatore ricorda in 35 capitoli tutte le sue imprese e cariche ricoperte durante la sua vita politica dal 44 a.C. al 14 d.C..

La vita e l’opera di Augusto, che portò pace ai Romani attraverso il suo spirito riformista è per Schiano un messaggio valido per affrontare tante necessità che affliggono la società attuale. Fino a farla sua e a rappresentare su supporti pregiati, l’attività militare, politica, civile di Ottaviano Augusto ricorrendo a tecniche del passato filtrate attraverso il sentimento moderno.

La sua è una pittura in evoluzione che mette in scena metafore suggestive e soluzioni affrontate da grandi temi dell’identificazione e riconoscimento del sé come emblema di tutto ciò che succede anche oggi come in passato e come speranza rivolta al futuro per raccontare attraverso stratificazioni della materia l’irraggiungibilità dell’assoluto. Annalisa Tirrito

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