martedì 11 novembre 2014

Il Vietnam al Sorrento Meeting 2014



Sarà il Marocco il paese ospite dell’edizione 2015 del Sorrento Meeting, l’annuale evento economico internazionale organizzato dall’Obi, l’Osservatorio Banche-Imprese di Economia e Finanza che ha chiuso i battenti a Sorrento. L’annuncio è stato dato dal direttore generale
dell’Obi, Antonio Corvino, alla presenza dell’ambasciatore del Marocco in Italia, Hassan Abouyoub. “Il Marocco ricopre un ruolo leader nel Maghreb”, ha spiegato Corvino. “Le caratteristiche del paese, non solo economiche sociali, ma anche territoriali e culturali, ne fanno un partner particolarmente affidabile e prezioso per l'Europa mediterranea e per l'Italia in particolare. Il Marocco si caratterizza per la solidità istituzionale, la forte coesione sociale, l’apertura alla cooperazione internazionale e la forte attenzione ai giovani, all’innovazione tecnologica, alla formazione delle risorse umane. La particolare visione strategica lo ha condotto ad investire sulla logistica, con il porto di Tangeri che ormai si propone come uno tra i più importanti, se non il piu' importante hub per i container nel Mediterraneo”.

Ogni anno, il Sorrento Meeting dedica un focus sulle politiche economiche e di sviluppo di un Paese.

Protagonista, quest’anno, della due giorni, che ha portato nella cittadina costiera rappresentanti internazionali del mondo istituzionale, economico, culturale, sociale, imprenditoriale, finanziario e accademico, è stato il Vietnam.

“Il nostro Paese ha l’obiettivo di diventare entro il 2020, una nazione industrializzata rimanendo attento alla sostenibilità ambientale. Per questo tutte le maggiori filiere vietnamite necessitano di tecnologia e know how per innalzare la qualità delle produzioni”, ha sottolineato Maily Anna Maria Nguyen responsabile del Desk Vietnam di Unioncamere Emilia-Romagna. Come risulta dalla banca dati Trade Catalyst, in un anno, l’export italiano verso il Vietnam è cresciuto del 32 per cento. Tra i partner europei, l’Italia è al quinto posto con lo 0,6 per cento come quota di mercato assieme ai Paesi Bassi, in una classifica guidata dalla Germania con il 2,2 per cento. Ci sono ampi margini di crescita per le imprese italiane e notevoli potenzialità di collaborazione anche tenendo conto che il 95% del tessuto produttivo locale è costituito da piccole medie imprese e quindi costituisce un interfaccia ideale per le pmi italiane. Tra gli intervenuti al meeting, l’economista John Kenneth Galbraith, secondo cui l’Italia “è trattata dalla Ue come un paese piccolo e povero, ma può agire diventando punto mediano di una forza salvifica in grado di cambiare le politiche comunitarie traghettando se stessa e l’Europa fuori dalla crisi”.



Eduardo Cagnazzi     

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