venerdì 13 febbraio 2015

L’altra metà di me


Dal mondo istituzionale a quello dello sport, dallo spettacolo alla cultura, dalla scienza all’imprenditoria: raccontare la vita dei settori nevralgici di una città attraverso le vite dei personaggi
più rappresentativi. È questa l’idea con cui nasce il volume di Maria Chiara Aulisio “L’altra metà di me” (Rogiosi Editore) che sarà presentato in anteprima mercoledì 18 Febbraio alle 18.30 al Gran Caffè Gambrinus di Napoli.

 Alla presentazione prenderanno parte, insieme con l’autrice e con le coppie protagoniste del volume, il direttore de “Il Mattino” Alessandro Barbano, lo psicologo Luigi De Maio e la giornalista Rai, Cecilia Donadio. “L’altra metà di me” è un libro che racconta i personaggi della vita pubblica napoletana scandagliando, in maniera sempre garbata, nella loro vita privata attraverso la visuale privilegiata dell’altra metà della loro vita: una moglie o un marito, una compagna o un fidanzato.

Dal Governatore della Regione Campania, Stefano Caldoro, al Sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, dallo storico cantautore Peppino Di Capri al più giovane Sal Da Vinci, dagli attori Luca de Filippo e Carlo Croccolo all’artista Lello Esposito, fino all’allenatore del Napoli, Rapha Benitez, nel volume di Maria Chiara Aulisio c’è un racconto a tutto tondo delle tante voci e delle tante anime di una città così poliedrica come Napoli raccontata con curiosità, aneddoti e ricordi di vita, che ricostruiscono le “imprese” pubbliche dei protagonisti attraverso le evoluzioni del loro vissuto privato.

“Confesso che, quando Maria Chiara mi espresse l’idea di raccontare sul Mattino i personaggi di Napoli attraverso le confidenze dei loro partner - ricorda Alessandro Barbano, direttore de “Il Mattino”, lo storico quotidiano napoletano che ha ospitato “Pubblico e Privato”, la rubrica della giornalista Maria Chiara Aulisio che ha dato poi vita al libro - onestamente non credevo che avrebbe incontrato tanto consenso tra gli intervistati e gli intervistabili, tanto da dover praticare ad un certo punto anche l’arte dello slalom per sfuggire alle autocandidature a far parte di questa straordinaria collezione umana.

Il perché del successo l’ho capito leggendo le singole interviste, che sanno penetrare la coscienza dei protagonisti in modo così profondo da offrire una più ampia riflessione nella quale le storie delle famiglie, diventano le storie di un’intera città, della sua classe dirigente e della sua società civile”.

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