giovedì 23 aprile 2015

A Napoli canoni d'affitto stabili (+0,5%) nel 2014


Canoni di locazione all'insegna della stabilità (+0,5%) nel 2014 a Npoli, dove calano tuttavia sia i prezzi d'affitto delle abitazioni con garage (-2,6%) sia quelli delle abitazioni arredate (-4,8%). A
registrare questa tendenza è il Rapporto sulle locazioni 2014 realizzato da Solo Affitti, il franchising immobiliare specializzato nella locazione con 340 agenzie di cui 40 in Spagna, con il supporto scientifico di Nomisma.
A Napoli i canoni di locazione sono diminuiti per monolocali (-7,7%) ebifocali (-%0,6) mentre son cresciuti per trilocali (+2,5%) e quadrilocali (+3,9%). In un panorama nazionale di arretramento contenuto (-1,6%) dei prezzi d’affitto ci sono ancora città che registrano decrementi sostenuti proseguendo la caduta generale dei due anni precedenti (2012 e 2013). Le flessioni maggiori sono state a Bari (-9,8%), Venezia-Mestre (-7,7%), Perugia (-5,6%), Roma (-5,5%) e Potenza (-5%). Nel segno della stabilizzazione gli affitti a Trieste (-2,6%), Cagliari (-2,4%) e Aosta (-1,9%). In risalita i canoni a Milano (+6,7% per effetto dell'Expo) e Catanzaro (+4,5%). Situazione quasi invariata a Campobasso (-0,5%).

Prendere casa in affitto nel capoluogo campano costa mediamente 514 euro al mese, poco più dei 507 della media nazionale. Un trend che si conferma sia per le abitazioni con garage (628 contro 562 euro in Italia) che per quelle arredate (595 contro 545 euro). Gli alloggi in affitto più economici si trovano a Perugia (363 euro), Catanzaro (379 euro), Potenza (399 euro) e Genova (430 euro). Milano e Roma si confermano le città più care, rispettivamente con 894 e 827 euro, seguite da Firenze (624 euro) e Venezia (554 euro).

Complice il mancato rinnovo degli accordi territoriali tra comuni e associazioni di inquilini e proprietari, a Napoli il canone concordato non viene praticamente mai utilizzato e di conseguenza i proprietari che scelgono il regime della cedolare secca devono ricorrere all’aliquota del 21%, il doppio di quella prevista nel caso di utilizzo del canone concordato (10%). Allo stesso tempo, l’inquilino è costretto a pagare dei canoni più elevati rispetto a quelli calmierati previsti per questo tipo di contratto e non può godere delle detrazioni fiscali ai fini Irpef nel caso in cui l’immobile diventi la sua residenza principale. Fra le città italiane dove il canone concordato è stato impiegato di più nel 2014 ci sono Bologna (80%), Genova e Trieste (70% ciascuno), Roma (69%), Venezia-Mestre (64%) e Torino (60%). I napoletani utilizzano soprattutto contratti d'affitto con canone libero 4+4 (75% del totale) e, in misura minore, transitori (22,5%) mentre è poco impiegato il comodato d'uso (1%).

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