venerdì 7 giugno 2013

Turismo nautico: ripartire con la Sardegna si può!


La nautica soffre: parliamone in Sardegna! Parliamone “nella regione simbolo del turismo nautico nazionale e internazionale, ma anche esempio dell'impatto negativo delle tassazioni straordinarie”. Parliamone da dove è partito un disegno di legge per l’equiparazione dei resort marina alle strutture ricettive alberghiere con la conseguente riduzione dell'IVA (come accade già in Spagna ed in Francia). Parliamone in una regione in cui c'è disoccupazione ed il settore nautico potrebbe portare altri 2.700 posti di lavoro. Parliamone a Cagliari con i dati ufficiali presentati dall'Osservatorio Nautico Nazionale nel corso della Convention Ucina Satec 2013. Due giorni (il 31 maggio ed il 1 giugno) di confronti, riconoscimenti, riflessioni e anche autoanalisi su politiche di rilancio della nautica che, pur tra grosse difficoltà, si conferma la quinta forza dell’export nazionale ed uno degli esempi d’eccellenza Made in Italy nel mondo.


Con il convegno pubblico “Nautica sviluppo del turismo. Turismo motore del Paese” l'analisi delle ricadute e delle potenzialità del turismo nautico per l’economia e l’occupazione nazionale e locale si è poi arricchita di interventi illustri, a cominciare proprio dai saluti introduttivi. Il presidente della Regione Ugo Cappellacci, “diportista d'eccezione” - così definito dal moderatore Fabio De Rossi – ha sottolineato che
 “il comparto della nautica risolve il problema della destagionalizzazione dato che opera in un periodo di tempo più lungo ed è caratterizzato da costanti operazioni di manutenzione e rimessaggio che perdurano tutto l'anno”. Serve un “cambio di rotta” e “la Sardegna si è già mossa abolendo la tassa sul lusso, destinando alla portualità 250milioni di euro di investimenti importanti, portando avanti una politica fiscale di vantaggio finalizzata alla riduzione delle accise del carburante e lottando per la riduzione dell'IVA dei resort marina”.
Insomma perseguendo quella che il Governatore sardo definisce una 
“politica aggressiva quanto basta”.
 “I presupposti per sviluppare la nautica anche all'estero ci sono tutti”: ha affermato con ottimismo Alessandro Liberatori (Direttore Ufficio ICE). “L'ICE - Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane - sta organizzando missioni imprenditoriali (seminari, incontri BtoB e visite aziendali) in tutto il mondo e collettive negli USA ed in Cina”.
“Se la Sardegna mostra un alto grado di apertura internazionale e nazionale, risulta però più esposta alle scelte di altri in quanto la sua base regionale è molto limitata”
eppure i dati illustrati da Gianmarco Ugolini (Responsabile Scientifico dell’Osservatorio Nautico Nazionale) descrivono potenzialità interessanti nel settore della nautica da diporto.
“In Sardegna si può, ma solo se si rispettassero determinate condizioni”.
 L’indotto di spesa complessivo del diportista potrebbe aumentare di oltre 92 milioni di euro (raggiungendo 350 milioni di euro complessivi) se le risorse nautiche della regione fossero sfruttate al massimo delle proprie potenzialità. Ugolini ha dipinto una Sardegna che ha ancora molto da offrire alla nautica e al turismo nautico in cui l'offerta di portualità turistica è attualmente sottoutilizzata.
 “Esistono ampi margini di recupero, dunque, purchè vengano perseguite politiche proattive basate sull'offerta integrata di territorio, mare e diporto che coinvolgano i principali stakeholder: Regione, Amministrazioni locali ed operatori portuali. Indubbiamente la Sardegna può puntare sulla bellezza delle coste e del mare e sulla qualità delle acque, ma resta ancora molto da fare nella qualità nautica dei territori (accessibilità, accoglienza turistica, ecc.). Non bisogna perdere i diportisti che scelgono sempre i porti ed il mare sardo e occorre conquistare nuove quote guardando allo sviluppo regionale e creando pacchetti turistici nautici.”
 Tante ricette, tante idee e riflessioni su cui si sono confrontati, nel corso della tavola rotonda conclusiva, anche Anton Francesco Albertoni (Presidente Ucina Confindustria Nautica), Marco Bruschini (Direttore Promozione ENIT), Matteo Giuliano Caroli (Ordinario Università Luiss Guido Carli), Franco Cuccureddu (Presidente Rete dei Porti della Sardegna), Piergiorgio Massidda (Presidente Autorità Portuale di Cagliari) e Paola De Micheli (Vicecapogruppo Vicario del PD alla Camera dei Deputati).

 La conclusione della Convention nelle parole di Albertoni:
  “la nautica è un settore che incide tantissimo nell'economia del Paese. Alle casse dello Stato, nel 2003-2008, con il leasing c'è stato un recupero di gettito fiscale di oltre 800 milioni, ma c'è sempre più bisogno di un'inversione di tendenza forte dal punto di vista della comunicazione fatta di atti concreti. Cappellacci ha dato un segnale forte che tutti noi dobbiamo diffondere: la Sardegna è un esempio assolutamente positivo per ciò che la Regione sta per fare perché promuovere il Mediterraneo è promuovere il sistema Italia. Il ministro per le infrastrutture e trasporti Maurizio Lupi ed i presidenti delle due commissioni di Camera e Senato ci hanno dato segnali incoraggianti di intervento nel settore”.
Pina Monni

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