lunedì 22 luglio 2013

Più donne nei consigli d’amministrazione

In un recente articolo pubblicato nel bilancio annuale 2013 della Swedish Corporate Governance Board, Karin Thorburn, visiting professor alla Tuck School of Business di Dartmouth e Professoressa di finanza presso la Norwegian School of Economics, assicura che la presenza delle donne nei board porta maggiore valore per gli azionisti e auspica un sistema di quote come quello attualmente in uso in Norvegia.

Al giorno d’oggi, le donne detengono più del 40% dei diplomi MBA e delle lauree in legge, eppure quando si tratta di consigli d’amministrazione, sono ancora vittime del cosidetto glass ceiling, quella barriera di cristallo invisibile che impedisce al genere femminile di arrivare a posizioni di vertici. Equità a parte, la presenza delle donne nei consigli d’amministrazione permette di migliorare le performance aziendali?
 “La ricerca su questo argomento è ancora inconcludente -spiega la Professoressa Thorburn - Ci sono prove, tuttavia, che la presenza delle donne nei boards sia correlata ad un maggiore valore azionario, ad un aumento dei livelli di istruzione tra i membri del consiglio e a una maggiore partecipazione alle riunioni”.
In Norvegia, un esperimento sulle quote rosa ha avuto inizio nel 2008, il provvedimento ha costretto le imprese a includere un certo numero di donne nei consigli d’amministrazione. Sotto la minaccia di scioglimento da parte del governo, le società hanno aumentato la quota di donne al 42%.

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