giovedì 17 ottobre 2013

Trasporti: la nuova politica infrastrutturale dell’UE

È la riforma più radicale della politica infrastrutturale mai realizzata dai suoi esordi negli anni 80. Le nuove carte pubblicate oggi dalla Commissione riportano i nove corridoi principali che formeranno le arterie dei trasporti nel mercato unico europeo e rivoluzioneranno le
connessioni tra Est e Ovest. I finanziamenti dell’UE necessari per
raggiungere obiettivi così ambiziosi triplicheranno nel periodo dal 2014 al 2020 per arrivare a 26 miliardi di euro.
La nuova politica infrastrutturale dell’Unione trasformerà l’attuale groviglio di strade, ferrovie, aeroporti e canali europei per farne una rete transeuropea dei trasporti unificata (TEN-T).

Il Vicepresidente della Commissione europea, Siim Kallas, responsabile dei trasporti, ha dichiarato: “I trasporti sono cruciali per l’economia europea e l’Europa non potrà crescere e prosperare senza buone connessioni. La nostra nuova politica infrastrutturale consentirà di realizzare nei 28 Stati membri una rete europea dei trasporti robusta e capace di promuovere la crescita e la competitività, che collegherà l’est all’ovest e sostituirà il puzzle attuale con una rete autenticamente europea.”

La nuova politica istituisce per la prima volta una rete centrale dei trasporti articolata intorno a 9 corridoi principali: 2 corridoi Nord-Sud, 3 corridoi Est-Ovest e 4 corridoi diagonali. La rete centrale, il cui completamento è previsto entro il 2030, trasformerà i collegamenti Est-Ovest, eliminerà le strozzature, permetterà di aggiornare le infrastrutture e snellire le operazioni connesse ai trasporti transfrontalieri in tutta l’UE a vantaggio sia dei passeggeri che delle imprese. Miglioreranno le connessioni tra i diversi modi di trasporto, nel rispetto degli obiettivi dell’UE in tema di cambiamenti climatici. La disponibilità di finanziamenti dipenderà dal successo dei negoziati in corso sul quadro finanziario pluriennale per il periodo 2014-2020.

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