giovedì 11 giugno 2015

Sul filo del rasoio


Due giorni fa si è assistito a una virata strategica, dove ognuno dei sette team in gara ha cercato di guadagnare sugli avversari, sperando che la loro fosse l'opzione giusta. Le veliste di Team SCA sono state le prime a virare e ne è derivato un effetto domino, con tutti gli altri sei che hanno seguito. Ne
sono usciti vincitori coloro che si sono tenuti più al largo, ma solo marginalmente, e le ultime 160 miglia al traguardo di Lorient, saranno ancora una volta ad alta tensione, una guerra per essere i più veloci e meglio posizionati per la fase finale. In testa della flotta c'è sempre l'equipaggio femminile di Team Sca che lotta con Team Vestas Wind per quella che, chiunque la ottenesse, sarebbe una vittoria storica anche se per motivi diversi. Team SCA è il primo equipaggio di sole veliste alla Volvo Ocean Race da 12 anni a questa parte e un loro successo arriverebbe 25 anni, un quarto di secolo, più tardi di quello ottenuto ad Auckland nell'edizione 1989/90 da Maiden, guidato dalla britannica Tracy Edwards. La navigatrice della barca magenta Libby Greenhalgh ha riassunto così in un blog inviato ieri il sentimento a bordo:
 “Come mi sento? Ho i nervi a pezzi, sono nervosa, stressata, preoccupata, ho le farfalle nello stomaco. La regata è ancora molto aperta e le prossime ore sono cruciali. E' una posizione completamente diversa dal solito quella del leader, che fa la prima mossa o che osserva gli altri fare una mossa diversa dalla tua. Non abbiamo avuto paura di fare la prima mossa, ma quando sei davanti, la posta in palio è molto più alta.”
Per Team Vestas Wind, invece un successo di tappa dopo il rientro in gara e tanti mesi di duro lavoro e di frustrazione, avrebbe un sapore davvero dolce. Brian Carlin da bordo della barca danese racconta.
 “Abbiamo avuto 30 nodi fissi con punte a 40 e un mare enorme, con onde di 4 o 5 metri. Ah, e per aggiungere un po' di pepe abbiamo avuto una bella perdita di olio dal sistema idraulico, quindi ora muoversi sottocoperta è come camminare sull'acqua saponata.”
Alle spalle dei due battistrada si sta combattendo una battaglia che potrebbe avere un premio ancora più prestigioso, la vittoria nella classifica generale della Volvo Ocean Race 2014/15. Dongfeng Race Team e Team Brunel lottano per tenere accesa la speranza di riuscire a strappare un risultato utile alla graduatoria generale che, dopo nove mesi e oltre 37.000 miglia di navigazione è ancora incerta.

Abu Dhabi Ocean Racing, tuttavia, necessita di portare il suo vantaggio a otto punti, finendo l'ottava tappa due posti davanti ai franco/cinesi e agli olandesi per potersi assicurare la dodicesima edizione del giro del mondo. Dalle foto che giungono da bordo della barca degli emirati, che si trova in terza piazza con un vantaggio di 5.6 e 10.3 miglia su Dongfeng e Brunel rispettivamente, è chiaro che lo skipper Ian Walker non ha praticamente chiuso occhio nelle ultime 24 ore.

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