mercoledì 15 maggio 2013

Lello Esposito nella hall del Renaissance Naples

33 teste di San Gennaro
L’artista Lello Esposito espone al Renaissance Naples Hotel Mediterraneo le sue più note opere e le nuove installazioni ispirate a San Gennaro, simbolo senza tempo di Napoli

Gli occhi di San Gennaro



PORTASANGENNARO, Schifano e Lello Esposito


Nella hall del Grand Hotel Mediterraneo, accolti dal presidente di Federalbergi e patron dell’hotel, Salvatore Naldi e dall'artista Lello Esposito tanti giornalisti, imprenditori, collezionisti, politici e autorità hanno partecipato al vernissage introdotto dalla verve di un napoletano d’adozione, il professor Jean-Noel Schifano.


Uovo Rosso di San Gennaro
Sculture in vetroresina, bronzo e alluminio stupiranno cittadini e turisti con i loro volumi imponenti: le inconsuete installazioni negli spazi cittadini diventano così, ancora una volta, un museo aperto alla città. 

“One step beyond design” da Nabi Interior design - 5 giugno

“Rintal Executive Line” ha scelto Napoli e Nabi Interior Design, in via Chiatamone 5 per “One step Beyond design”, Architects Party, mercoledi 5 giugno dalle ore 18,00. Indirizzo creativo, e laboratorio di idee dove il calore e la convivialità passano attraverso l’arte, la fotografia, la cucina, e il design.


L’appuntamento ideato dall’imprenditrice Rossella Giaquinto è dedicato all’elemento d’arredo per eccellenza: la scala italiana di design Rintal, per esaltare la disciplina progettuale di settore, che in forma trasversale copre tutti gli aspetti della produzione e della sperimentazione. Un’occasione per visitare il nuovo spazio Nabi che non è un semplice show room, ma una officina d’idee creative, un luogo dedicato al pensiero dove prendono forma progetti e oggetti unici. Napoli come Milano è leader nel design per la sua capacità di coniugare tecnologia e fantasia, tecnica e passione, avanguardia e tradizione, dove la differenza è data dall’istinto, la cultura, l’eleganza e la raffinatezza unite alla sensibilità verso l’innovazione. La casa come esternazione dei desideri trova alleati in Rintal Stair System, dalla collaborazione tra il pensiero progettuale di Rintal e Giugiaro Architettura, prestigioso studio di design industriale, sistema nuovo di pensare, caratterizzato da componenti unici, materiali, forme e colori, da abbinare e modificare per infinite possibilità di arredare lo spazio.

 Orion, Virgo, Hydra, sono i nomi simbolici di sistemi modulari in acciaio e vetro, dove l'eccellenza stilistica si traduce nella selezione delle materie prime, nella lavorazione e cura dei materiali, nell'attenzione al dettaglio di ogni singola proposta. Dal rapporto stretto e intelligente tra designer e industriali italiani nascono costantemente nuove proposte che si affermano ovunque e diventano simboli di uno stile inconfondibile.

Perché il design è in grado di influenzare modi e stili di vita della collettività. Uno fra tutti il cibo che diventa bello da vedere, come con Dieci Primi, l’azienda di pasta di Torre Annunziata che cura qualità e bellezza estetica, con un packaging unico per esaltare i sapori, senza mai dimenticare il gusto per un bello a tutto tondo. Come in un crogiuolo di creatività che si incontra e si degusta per “One step beyond design”, passo dopo passo, scalino dopo scalino, nel "wall of fame" dell'architettura e del design di interni, dove si ritrovano i marchi di maggiore prestigio italiani, riunendo in questo spazio idee dall'arredamento all'alta moda, diventando fulcro di riferimento, garanzia ed ispirazione per i maggiori studi di architettura.

DIALOGO NEL BUIO

Aprirsi all’esterno lasciandosi contaminare “Insieme oltre l’incertezza”: con questo slogan nel 2012 lo staff di Safmarine Italia si è avventurato nel percorso formativo del “Dialogo nel Buio” per riscoprire lo spirito di squadra e sviluppare le nostre competenze relazionali.
Dall’esperienza vissuta nasce la decisione di Safmarine di ampliare il proprio coinvolgimento, nel solco di una tradizione che vede il nostro brand da sempre sensibile ai temi sociali a livello mondiale. In occasione dell’installazione permanente di “Dialogo nel Buio’ presso la chiatta della Darsena, di fronte al Galata Museo del Mare a Genova, Safmarine Italia ha quindi aderito come main sponsor al progetto promosso dall’Istituto per ciechi e ipovedenti ‘David Chiossone’ di Genova, che aprirà ai visitatori il 16 maggio.
Per Marco Rissetto, General Manager di Safmarine Italia,
 “aprirsi all’esterno lasciandosi contaminare da altre situazioni, da altre culture – non solo aziendali - e’ un modo affascinante per raccogliere le sfide del momento senza timore, accettando piuttosto di attraversare il buio, l’incertezza, affidandoci a chi vede meglio di noi in un contesto che non ci è familiare, e facendo leva sulla forza del Team. Essere squadra vuole anche dire avere fiducia nel compagno di cammino”
“Dialogo nel Buio” è un percorso multisensoriale dove i visitatori compiono un viaggio in totale assenza di luce che trasforma luoghi e gesti familiari in un’esperienza straordinaria. A piccoli gruppi si è accompagnati da guide non vedenti attraverso ambienti nell’oscurità che, in completa sicurezza, riproducono situazioni reali di vita quotidiana nelle quali occorre imparare “un altro vedere”: non si usano gli occhi ma i sensi del tatto, dell’udito, dell’olfatto e del gusto. Un percorso fuori dal comune dove non c’è niente da vedere, ma molto da imparare. E da capire. Idee e percezioni non visive che appartengono alla cultura dei ciechi diventano il punto di partenza per scoprire l’invisibile intorno a noi.

SAFMARINE

Safmarine, uno dei quattro brand del container business del gruppo A.P. MollerMaersk, è stata fondata in Sudafrica nel 1946. Attualmente è presente in oltre 120 paesi nel mondo con oltre 1100 dipendenti e opera nel settore del trasporto di container via mare con un’attenzione particolare ad Africa, Medio Oriente e Subcontinente indiano.
Safmarine offre ai propri clienti la possibilità di accedere a uno dei network più ampi e affidabili del mercato e al contempo un concetto di partnership fondato in primo luogo sulle persone e le relazioni umane come elemento strategico di differenziazione.

Rapporto sulla mobilità

E’ una mobilità in chiaroscuro quella fotografata dal Rapporto sulla mobilità in Italia, realizzato da Isfort in collaborazione con il Centro ricerche Hermes e le associazioni di trasporto Asstra e Anav: se il mezzo pubblico guadagna quote di mercato nei confronti dell’automobile in ambito urbano, passando dal 13,5% del 2011 al 15,1% del 2012, nella mobilità extraurbana il mezzo privato mantiene ancora la posizione di mercato aumentando dell’1,7%, mentre il bus perde l’1,8%. I dati mostrano inequivocabilmente che in tempi di crisi, con meno soldi in tasca e costretti a parcellizzare le spese, gli italiani hanno preferito lasciare l’auto in garage ed a viaggiare con bus e metropolitane.
“Ma non facciamoci troppe illusioni. Il trend positivo dei mezzi pubblici negli ultimi anni è indotto dalla crisi più che da una consapevole modifica delle abitudini d’uso dei mezzi di trasporto”, commenta Carlo Carminucci, direttore scientifico di Isfort. “D’altra parte, per far ripartire la domanda di mobilità e sostenere la ripresa economica si deve per forza puntare sui mezzi di trasporto pubblico, perché sono gli unici a misura delle tasche dei cittadini”.
E invece l’uso dell’automobile, benché fortemente diminuito nei tempi della crisi (tra il 2007 e il 2012 si registrano quasi 15 milioni di spostamenti giornalieri in meno con le “quattro ruote”), resta dominante nelle scelte dei mezzi di trasporto degli italiani, con una quota modale che persino nelle aree urbane è ancora vicina all’80%. D’altra parte, il pesante taglio dei finanziamenti al settore del trasporto pubblico, che ha prodotto un’inevitabile riduzione dei servizi, un incremento delle tariffe e il blocco degli investimenti non ha certo aiutato gli italiani ad utilizzare di più i mezzi pubblici. Per Marcello Panettoni, presidente di Asstra (l’associazione nazionale che raggruppa le imprese pubbliche di trasporto), tra il 2010 e il 2013 è stato falciato di colpo il 15% alle risorse pubbliche per i trasporti collettivi. Un colpo mortale che avrebbe potuto avere conseguenze molto più pesanti per le aziende che hanno contenuto la riduzione dei finanziamenti con tagli al servizio al di sotto del 15%, con manovre di efficientamento, e con aumenti delle tariffe.
“Togliere l’ossigeno ad un servizio essenziale come il trasporto pubblico in tempo di crisi economica e sociale non ci sembra una buona risposta politica”
sottolinea Panettoni. Un altro dei fattori di freno del sistema del trasporto pubblico locale, avverte Nicola Biscotti, presidente Anav (associazione datoriale delle imprese private), è legato al minor utilizzo dell'intermodalità ferro-gomma, in controtendenza rispetto alle annunciate politiche di armonizzazione.
“Se è così, perché allora negli ultimi cinque anni si sono effettuati solo investimenti sul rinnovo dei treni e non una seria politica di razionalizzazione dei servizi e di standardizzazione dei costi di produzione, oltre al rinnovo del materiale rotabile su gomma che oramai in Italia ha 12 anni di anzianità”?
Tornando all’andamento generale della domanda di mobilità, i dati illustrati dalla Ricerca dimostrano che la forte diminuzione è stata determinata soprattutto dal crollo degli spostamenti per le motivazioni di tempo libero, particolarmente forte nelle aree urbane. Tra il 2007 e il 2012 quasi il 70% dei viaggi in meno che sono stati effettuati hanno riguardato il tempo libero, poco più del 20% il lavoro, solo il 6,7% la gestione familiare e solo il 2,9% lo studio. E’ comunque positivo l’indice di gradimento presso l'utenza degli spostamenti con bus, tram e ferrovie, nonostante i forti tagli ai contributi pubblici abbiano impedito alle aziende di intervenire sul miglioramento della qualità e, soprattutto, della quantità dei servizi.
Eduardo Cagnazzi

La Nave Punica


Mercoledì 22 maggio alle ore 16 al Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia, piazzale di Villa Giulia, 9, Roma - nell'ambito della manifestazione RomArchè, Salone dell'Editoria Archeologica, il  prof. Sebastiano Tusa Sovrintendente del Mare della Regione Sicilia presenterà il libro di Marcello Guarnaccia

La Nave Punica di MarsalaHonor Frost leggenda dell'archeologia subacquea


La storia della scoperta, del recupero e della musealizzazione della Nave Punica di Marsala, la prima e unica nave punica da guerra mai ritrovata, si intreccia con le vicende umane e professionali di Honor Frost, la grande archeologa subacquea inglese, che ha seguito, con competenza e passione tutte le fasi dello scavo e del recupero del relitto, fino alla sua musealizzazione. A due anni dalla scomparsa dell’archeologa anglo-cipriota, Marcello Guarnaccia ha steso questa avvincente biografia. La prima sulla celebre studiosa di costruzioni navali fenicie. E’ anche la cronistoria dello scavo dell’unica nave da guerra del periodo classico, mai recuperata e studiata. Racconto sicuramente inedito di un’archeologa subacquea divenuta una leggenda.

martedì 14 maggio 2013

Fattorie didattiche

Una modalità di turismo intelligente, sempre più in crescita, è quella delle fattorie didatticheche, a partire dal 2003, sono arrivate a quota 84.


Qui i ragazzi hanno la possibilità di apprendere attraverso l’osservazione, l’ascolto, il contatto diretto e laboratori pratici. La visita in fattoria permette infatti di acquisire

comportamenti alimentari


corretti e consapevoli, conoscere e valorizzare le produzioni tipiche e sviluppare una cultura volta alla salvaguardia dell’ambiente e del territorio.
Tra le più interessanti, il Creuza de Màa S. Stefano al Mare (IM), un’azienda ad indirizzo prevalentemente florovivaistico dove gli ospiti possono degustare i prodotti tipici immersi in uno scenario di assoluta tranquillità. L’attività dell’azienda agricola Gaacia Badalucco (IM) e dell’azienda agrituristica Çele di Celle Ligure (SV) è incentrata invece sul mondo dell’olio e degli uliveti, con laboratori del gusto, attività pratiche di raccolta olive, giochi e osservazioni dell’ambiente rurale.

L’Azienda ad indirizzo silvoforestale Le Giaire a Calizzano (SV) dispone di un oliveto, produce agrumi e miele e permette ai piccoli ospiti di scoprire, tra gli altri, la vita della castagna, il ciclo delle api, il  compostaggio e l’agricoltura nel Medioevo.

Per gli amanti degli animali, l’azienda agrituristica Valle Chiappella a San Colombano Certenoli (GE) - che alleva bovini, caprini, equini, suini e animali di bassa corte - si colloca come la scelta perfetta, grazie alle numerose attività che spaziano dalla mungitura all’etologia.
L’azienda agrituristica Autra a Savignone (GE) - dove si produce latte vaccino e caprino e si allevano vacche da latte di razza Cabannina, maiali, pony e asini – offre la possibilità di  sperimentare con le proprie mani l’arte della preparazione del formaggio. Unica nel suo genere per l’allevamento dei bufali da carne, l’azienda a indirizzo zootecnico e orticolo La Debbia a Rocchetta di Vara (SP).

PARCHI AVVENTURA BRIVIDI PER TUTTE LE ETA’ TRA PONTI TIBETANI, LIANE E TELEFERICHE

In Liguria, natura fa rima anche con avventura, il filo conduttore che lega molti parchi tematici amati tanto dai bambini quanto dagli adulti. Non lontano dal mare di Sestri Levante e delle 5 Terre, il Parco Avventura Val di Vara a Tavarone (SP) sorge in un Sito di Interesse Comunitario (SIC) di notevole importanza ambientale per la sua biodiversità. La proprietà comprende 150 ettari di monti, boschi e prati, con percorsi acrobatici su alberi realizzati con piattaforme aree in legno a diverse altezze collegate tra loro con Ponti Tibetani, Nepalesi, Liane e la Superteleferica più lunga d’Italia accessibile dai 10 anni in su.


 Il parco comprende anche l’Agriturismo Giandriale e la sua azienda agricola, anch’esse parte della rete delle fattorie didattiche, con possibilità di ristoro, alloggio e molte altre attività. Immersa nei boschi di abeti di Borzonasca (GE) e a soli 30 minuti dal mare e dalla neve, l'Oasi Belpiano gestisce in esclusiva il Parco Avventura Indian Forest, primo Parco Avventura costruito in Italia con ben sette percorsi distribuiti su una lunghezza di 1.500 metri. L'Oasi offre ospitalità presso l'Ostello Grande e l'Ostello Piccolo sia in autogestione che in pensione completa, e nelle case di vacanza Casa per Ferie e Casa degli Angeli.


 Il Parco Avventura di Mendatica (IM) si compone di 3 percorsi suddivisi a seconda del livello di difficoltà: percorso verde (facile/propedeutico) a 1-1,5 metri di altezza con 10 piattaforme/attività; percorso blu (media difficoltà) a 4-6 metri di altezza con 10 piattaforme/attività; percorso rosso (difficile) a 6-8 metri di altezza con 5 piattaforme/attività. In questo parco di grande fascino, la sicurezza per tutti è sempre in primo piano: tutti i percorsi sono infatti dotati di una fune di sicurezza e ogni partecipante dispone di un’idonea attrezzatura che comprende imbracatura, moschettoni, carrucole, casco e guanti.


Il Parco Avventura Solleone, situato tra San Bernardo e Alassio (SV), offre un’incantevole vista sulla Baia del Sole. Qui le famiglie possono divertirsi sperimentando i tre entusiasmanti percorsi acrobatici su alberi, caratterizzati da diversi livelli di difficoltà e da altezza da terra crescente: si passa dal tracciato verde per i più piccoli a quello blu per tutte le fasce di età, fino al percorso “top” rosso adatto per gli arrampicatori più esperti e allenati. La voglia di avventura si misura tra ponti tibetani, reti verticali, liane e teleferiche, senza dimenticare le pareti artificiali e il percorso verde.

Le stanze vegetali

Un orto-salotto, pensato per coltivare le materie prime della cucina, ma anche uno spazio da vivere: succede a Villa Calini, in Franciacorta, regno dello chef Alessandro Cappotto


Nel parco di Villa Carlini – splendida dimora seicentesca immersa nella campagna franciacortina – è stato allestito un nuovissimo orto. Questo spazio, oltre ad assolvere la sua funzione naturale (ovvero essere fonte diretta delle materie prime per la cucina), è stato pensato per essere contemporaneamente bello, accogliente e scenografico: una sorta di orto-salotto o, ancora, delle “stanze vegetali”, ideali per ospitare aperitivi ed eventi. L’idea è dello chef-patron Alessandro Cappotto, che ha voluto così porre un accento ancora più forte su una delle caratteristiche principali della sua cucina: la selezione attenta e accurata delle materie prime, preferibilmente biologiche, stagionali e a chilometro zero. Al contempo però lo chef ha cercato di dare risalto alla bellezza della villa e del suo parco che, oltre a ospitare il ristorante “Alessandro Cappotto”, è anche una location amatissima per l’organizzazione di feste e matrimoni: il risultato è un

orto da primo piano,


organizzato in una serie di grandi vasche di legno, sorta di maxi-cassette che raccolgono e danno forma alle coltivazioni di insalate, pomodori, zucchine, peperoni, carote ed erbe aromatiche. Le vasche, dodici in tutto, di forma rettangolare o quadrata, sono state realizzate con delle lunghe assi di abete recuperate da un vecchio pavimento – pronto per andare al macero – ripiallate a mano e inchiodate tra loro.
Tra queste maxi-cassette, ben ordinate in file parallele, è stata inoltre creata una sorta di pergola, semplice ed elegante, realizzata con pali di castagno provenienti da una vigna. Completano l’ambiente tavolini d’antan e vecchie poltroncine di vimini, scovate nelle cantine della villa.

Video ricerca dei dispersi

Video effettuato dai sub della Guardia Costiera a Genova durante le operazioni di ricerca dei dispersi



Per quanto concerne la qualità e la luminosità delle immagini bisogna considerare sia la profondità (probabilmente tra i 6 e gli 8 metri) sia la torbidità del fondale portuale.
Il video è da vedere anche perché troppo poco si sa del lavoro svolto, in simili occasioni, dai subacquei e palombari delle varie Armi che svolgono per tutti noi un lavoro difficile e talvolta pericoloso.

lunedì 13 maggio 2013

Puglia, Eccellenze da vivere

Operatori logistici cinesi visitano le strutture pugliesi

Riccardo Fuochi
Intervenendo al Workshop "Puglia, Eccellenze da vivere" organizzato da Confapi Bari in occasione della missione incoming di operatori logistici cinesi, Riccardo Fuochi, Amministratore delegato di OMLOG, Presidente Confapi Trasporti e Vice Presidente nazionale del Propeller Club, ha dichiarato:

“Credo molto in questo progetto e sono felice che dopo la missione di agosto in Cina, una delegazione di imprenditori cinesi siano oggi a Bari, a conferma del loro concreto interesse verso le potenzialità del sistema portuale pugliese. Ritengo che Taranto, in particolare, possa diventare un vero e proprio hub per tutte le merci di provenienza orientale dirette nei Balcani o in Nord Africa  mentre Bari e Brindisi, essendo molto ben collegati con Grecia, Albania e Montenegro, possono essere un anello fondamentale nella catena distributiva delle merci che dal Far East sbarcheranno sulle coste ioniche. Queste iniziative vanno prese ad esempio per stimolare  operazioni di modernità istituzionale che consentano al Sistema Paese di recuperare competitività valorizzando una delle caratteristiche naturali del nostro Paese: il posizionamento geografico nell'area del Mediterraneo”.

OLIBAMO un rimorchiatore con tutti i comfort


Completamente costruita in acciaio, sia nello scafo che nella sovrastruttura, Olibamo, navetta di 27 metri realizzata dal cantiere C-Boat (Italia), vanta le caratteristiche tecniche tipiche dei rimorchiatori accostate però ad un allestimento di natura alberghiera.
Olibamo può essere, infatti, paragonata per design e comfort ad una vera e propria villa galleggiante, lussuosa come un hotel a 5 stelle con spazi interni ed esterni assolutamente unici nelle sua categoria. Imponente e allo stesso tempo leggiadra, per via dell’insolita e smagliante livrea color giallo, Olibamo porta con sé raffinatezza e indiscutibile eleganza oltre ad un’estrema comodità. Entrando in questa navetta, infatti, la sensazione è quella di essere su uno yacht decisamente superiore ai 30 metri. La sua larghezza di più di 7,50 metri permette di godere di spazi decisamente ampi e le sue enormi vetrate, poste anche sul soffitto, garantiscono un’estrema luminosità.


La motorizzazione di Olibamo (2 motori CAT da 875 Cv tarati a 1.800 giri), consente alla barca di viaggiare alla sua velocità di crociera sfruttando solo il 40% della potenza dei motori, garantendo così anche un’infinita durata del suo sistema propulsivo con un conseguente abbattimento dei consumi; questa navetta viaggia ad una velocità di crociera di 10 nodi consumando poco più di 90 litri l’ora. Inoltre, la particolare forma della carena, grazie anche alla sua prua retta, al baricentro molto basso e alla buona carena a V, permette di affrontare i mari più formati offrendo a questa navetta un’eccellente tenuta di mare.

PRINCIPALI SPECIFICHE TECNICHE
Lunghezza massima f.t. 27,30m.
Larghezza massima 7,50m.
Immersione massima sotto le eliche 1,60m.
Dislocamento a vuoto 128.000 kg.
Serbatoi acqua 3.000 l
Serbatoi carburante 16.000 l
Cabine ospiti 4/5
Cabine equipaggio 3
Numero massimo persone trasportabili 24

Floating Life Holding
è il gruppo svizzero specializzato nella gestione, charter e vendita di super e mega yacht. Floating Life gestisce “l’azienda - barca” in modo professionale per conto dell’armatore, sollevandolo da tutti i possibili problemi legati alla gestione del proprio yacht. Al fine di sviluppare un progetto legato all’eccellenza di servizio al cliente e con l’ottica di fornire la più alta specializzazione possibile, Floating Life si è riorganizzata attraverso la costituzione di una Holding. Questa controlla le seguenti società: Floating Life Charter&Brokerage, Floating Life International che si occupa del management della flotta (fra cui la gestione delle multiproprietà YachtPlus), del Crew management, delle new custom Construction&survey. Fa parte del gruppo anche Floating Life Italy che gestisce il marchio Floating Life Style, per la produzione di divise per equipaggi. La holding sta, inoltre, ampliando le proprie attività collaborando con numerosi partners internazionali: Mosca, India, Caraibi (antigua) e Sud America.
Il mezzo più importante attraverso il quale le società della holding si interfacciano con il cliente è un ufficio di Concierge composto da 3 persone attive 24h/7/365.

IL TRASPORTO MARITTIMO PER IL RILANCIO DEL PAESE E DEL FRIULI VENEZIA GIULIA

La ricerca di SRM mette in evidenza l’importanza del comparto per l’economia dell’Italia e del Friuli Venezia Giulia e il ruolo di volano per l’internazionalizzazione, l’innovazione e gli investimenti in infrastrutture
L’importanza delle infrastrutture portuali e del settore marittimo italiano e del Friuli Venezia Giulia ed il forte legame tra il suo sviluppo e la crescita dell’economia della regione sono stati il tema del convegno svoltosi a Trieste, nella prestigiosa Sala Tessitori della Regione Friuli Venezia Giulia, su iniziativa dell’ISTIEE, l’Istituto per lo Studio dei Trasporti nell’Integrazione Economica Europea di Trieste e i SRM (Studi e Ricerche per il Mezzogiorno) il Centro Studi collegato al Gruppo Intesa Sanpaolo.

Il convegno, aperto da Giacomo Borruso, presidente dell’ISTIEE di Trieste che ha poi parlato de “Il porto di Trieste: scenari economici e prospettive”, e da Massimo Deandreis, direttore generale di SRM, ha visto tra i discussant: Sebastjan Sik, direttore Relazioni Esterne del Porto di Koper, Giancarlo Miranda, direttore generale di Banca Koper (Gruppo Intesa Sanpaolo), Romeo Danielis, presidente della Società Italiana dei Trasporti e della Logistica, Daniele Marini, dell’Università di Padova e direttore scientifico della Fondazione Nord Est, Danilo Stevanato, AIOM (Agenzia Imprenditoriale Operatori Marittimi) Trieste, Vittorio Alberto Torbianelli, docente di Economia dei Trasporti Marittimi, Università di Trieste. Le conclusioni sono state di Renzo Simonato, direttore generale della Cassa di Risparmio del Friuli Venezia Giulia (Gruppo Intesa Sanpaolo).

Nel corso del convegno Alessandro Panaro, responsabile infrastrutture di SRM, ha presentato la ricerca su

Trasporto marittimo e Sviluppo economico; scenari internazionali, analisi del traffico e prospettive di crescita”. 


Il lavoro, svolto in collaborazione con l’ISTIEE, approfondisce gli aspetti economici e strategici del comparto in Italia, dimostrando la funzione driver svolta dal trasporto marittimo per la nostra economia, in quanto volano di internazionalizzazione, innovazione, investimenti in infrastrutture, nonché di occupazione e crescita del PIL.
La ricerca di SRM presenta dati e statistiche sul traffico, sulla numerosità della flotta, sulle aree di sviluppo del settore e sui punti di forza e debolezza del trasporto marittimo, non trascurando aspetti connessi alla presenza di forti, insidiosi, competitor esteri sia in ambito armatoriale, sia logistico-portuale. In particolare, si focalizza sul “peso commerciale” dell’Italia nel bacino del Mediterraneo e i traffici marittimi da e per l’area Med, con l’indicazione dell’intensità degli scambi e dei principali partner interessati, tra cui spiccano Turchia, Libia, Tunisia ed Egitto.

 Il report evidenzia come non manchino punte di eccellenza, quali il cluster marittimo campano e le realtà portuali di Genova e Trieste, tre “motori” della nostra economia del mare e come il settore, nonostante la crisi, abbia continuato ad investire e innovare. Lo shipping, nello specifico, ha continuato a contribuire all’internazionalizzazione del nostro sistema manifatturiero ed i numeri della ricerca sono molto espliciti: l’Italia è al 3° posto in Europa per merci movimentate via mare, dopo Olanda e Regno Unito.

Il dato già registrato nel 2011 (con 487 milioni di tonnellate di merci movimentate), viene confermato per il 1° trimestre 2012 con 117,5 milioni di tonnellate; si registra una crescita del 4,8% sul trimestre precedente ed un calo del 2% sull’anno. Nell’ultimo decennio sono stati investiti dagli armatori oltre 37 mld € in nuove navi ed oggi l’Italia vanta una delle flotte più giovani e tecnologicamente avanzate. Il 67% del naviglio ha età inferiore ai 10 anni e il 46%  meno di 5 anni.
A margine Massimo Deandreis, direttore generale di SRM ha affermato:
Per superare la crisi è necessario investire nei settori in cui la nostra economia ha un know-how consolidato e storico come il comparto marittimo, inteso come una filiera che parte dalla logistica portuale e arriva fino allo shipping, generando un significativo impatto economico ed effetto moltiplicativo. Al centro di questa economia ci sono i porti che vanno visti non solo come infrastruttura ma come vero e proprio luogo di interessi geopolitici, la cui efficienza e produttività può influire sulle scelte di investimento delle imprese e la loro competitività, sui flussi turistici, sulle strategie infrastrutturali del territorio. Lo studio, realizzato in italiano e inglese, ha questa impostazione e vuole costituire uno strumento di analisi ma anche offrire una serie di spunti di riflessione per il rilancio di un comparto fondamentale per il nostro Paese".
I porti della nostra nazione hanno un forte grado di internazionalizzazione:il 63% del traffico merci è relativo a navigazione internazionale. Ciò è indicatore di un ruolo incisivo a sostegno dell’internazionalizzazione delle nostre imprese da parte delle nostre infrastrutture marittime. Nel 2012 a fronte della riduzione del numero delle navi in transito, il canale di Suez ha registrato un aumento del 7% delle merci trasportate, a dimostrazione dell’incremento delle dimensioni delle navi che transitano sulle rotte Est-Ovest. Il fenomeno del gigantismo navale continua dunque a verificarsi. Tra il 2005 e il 2012 i porti hub della sponda Sud del Mediterraneo hanno incrementato la propria quota di mercato (container) dal 18% al 27%.

Ma avanzano i nuovi competitor marittimi: Tanger Med con una quota che è arrivata sino all’8% e Port Said con una quota che si è attestata al 17% nel 2011 (dal 10% nel 2005). Tuttavia le ultime tendenze registrate al 2012 mostrano una contrazione dei traffici da parte dei porti di transhipment situati sulla sponda Sud, effetto delle note tensioni sociali avvenute in quei paesi (es. Tanger Med -13%, Damietta -11%).
L’interscambio dell’Italia verso i Paesi dell’Area Med ammonta a 65,7 miliardi di euro e di questi, oltre il 70% (pari a 47,4 miliardi di euro) è ascrivibile al trasporto marittimo. I Paesi dell’Area Med costituiscono il 19,7% dell’interscambio marittimo totale dell’Italia (2012).

L’interscambio marittimo dell’Italia verso l’Area Med si concentra soprattutto nei Paesi del Southern Med (per il 62,3% nel 2012). E’ cresciuto nel tempo il peso dell’interscambio verso i Paesi dell’Eastern Med (+3,4% tra il 2008 ed il 2012); in evidenza la Turchia (+19,8% tra il 2008 ed il 2012).
Nel Friuli Venezia Giulia il 31,1% dell’import-export delle imprese, in valore, è realizzato con la modalità marittima (nel Nord-est il dato è del 26,5%, Italia 31,3%). I porti del Nord-Est hanno movimentato nel 2012 oltre 101 milioni di tonnellate di merci per una percentuale di oltre il 21% sul totale nazionale (stima). Trieste è il secondo porto italiano per merci movimentate con oltre 49 milioni. I principali prodotti/merci oggetto di interscambio marittimo da parte del Friuli sono le categorie: macchine e apparecchi meccanici (41% del totale) e metalli e manufatti in metallo (28%); se si considera l’intera area Nord-Est del Paese invece le percentuali diventano: macchine e apparecchi meccanici (33%), mezzi di trasporto (10,6%).

  • Oltre 5,6 miliardi di euro l’interscambio commerciale marittimo del Friulinel 2012, 16,2% del PIL regionale
  • Più di 1/3 dell’import-export delle imprese, in valore, si muove via mare (nel Nord-est il dato è del 26,5%)
  • I porti del Nord-est hanno movimentato nel 2012 oltre 101 milioni di tonnellate di merci
  • Trieste secondo porto italiano per merci movimentate
  • Asia orientale (24% del totale interscambio) e Paesi Europei “non UE” (22%)i principali sbocchi del Friuli Venezia Giulia
  • Per il Nord-est prevalgono Asia Orientale (27%) e America Settentrionale (15%)

PORTO CERVO WINEFESTIVAL

Degustazioni, incontri, presentazioni di libri e tanti altri eventi collaterali animeranno la 5a edizione dell’evento, che si svolgerà dal 17 al 19 maggio presso il Cervo Conference Center, nel cuore di Porto Cervo. L’evento, organizzato dagli alberghi Starwood – Cala di VolpeCervoPitrizza e Romazzino – è unico nel suo genere: ospitato in una cornice internazionale e di incredibile bellezza, offre un’occasione in più per visitare la Costa Smeralda quando, ad inizio stagione, offre atmosfere inedite di pace e relax, unite al glamour che da sempre contraddistingue questa meta del Mediterraneo.

PROGRAMMA



VENERDÌ 17 MAGGIO
Cerimonia d’inaugurazione, intervengono Franco Mulas, Area Manager Costa Smeralda, Alberto Ragnedda, Sindaco di Arzachena

Degustazioni
Incontri Wine Festival: “le Donne del Vino” raccontano i loro primi 25 anni. La Presidente Elena Martusciello con Valentina Argiolas ed altre socie, racconteranno le tante iniziative per celebrare i venticinque anni dell’Associazione che comprende produttrici, ristoratrici, enotecarie, sommelier e giornaliste, da sempre impegnate nella diffusione del vino italiano di qualità.

Presentazione libro: Maria Antonietta Mazzone presenta “I sapori della  memoria, la cucina tradizionale della Gallura”. Conduce la giornalista Marella Giovannelli.

Hotel Pitrizza: “Cena gourmet per Bacco” a cura di Oliver Piras de La Corte del Lampone (Cortina d’Ampezzo). Scarica il menu. Cena su prenotazione.

SABATO 18 MAGGIO
Workshop: Dal “vino del turista” al turista del vino. E adesso? Modera: Bruno Gambacorta.  Intervengono: Luigi Crisponi, Assessore del Turismo, Artigianato e Commercio, Regione Sardegna, Vittoria Cisonno, Direttore MTV Puglia, Roy Berardi, Strada dei Vini e dei Sapori dei Colli di Forlì e Cesena, Walter Filiputti, Presidente del Consorzio Friuli Venezia Giulia Via dei Sapori, Daniela Mastroberardino, Presidente dell’Associazione Nazionale Movimento Turismo del Vino.
L’incontro è gratuito e aperto al pubblico
Speedtasting: le aziende incontrano 10 buyers internazionali

Spettacolo teatrale: “Come diventare sommelier in 50 minuti” Leonardo Romanelli giornalista ed enogastronomo toscano, noto al pubblico televisivo per la trasmissione “Chef per un giorno” su La 7, porta in scena uno spettacolo che lui stesso interpreta con Andrea Gori, “sommelier informatico”, durante il quale prende in giro bonariamente il mondo a cui appartiene.

Fashion Wine Walk: una passeggiata tra vini eccellenti abbinati ai marchi più prestigiosi nella Piazzetta di Porto Cervo. Le degustazioni si spostano nel cuore del villaggio, dove wine e fashion lover si incontreranno nelle boutique per assaggiare un vino pregiato, incontrare un sommelier o un winemaker e, allo stesso tempo, lasciarsi conquistare dalle collezioni dell’estate 2013.

Hotel Cala di Volpe: “Cena gourmet per Bacco” a cura di Roberto Serra del Ristorante Su Carduleu di Abbasanta (OR), accompagnata dall’esibizione dal vivo di Raphael Gualazzi. Scarica il menu. Cena su prenotazione.

DOMENICA 19 MAGGIO
Presentazione libro: Arianna Occhipinti presenta  “Natural Woman. La mia Sicilia, il mio vino, la mia passione”

IL PRIMO “GIRO DEL MONDO” PER IL MERCATO CINESE


In partnership con la Shanghai Airlines Tours, Costa Crociere ha annunciato che Costa Atlantica partirà da Shanghai per offrire ai clienti cinesi un viaggio intorno al mondo di 83 giorni, attraversando 3 oceani e 5 continenti e visitando 23 destinazioni in 16 paesi diversi. Una novità assoluta per il settore crocieristico cinese, che conferma lo spirito “pioneristico” e l’impegno di Costa Crociere e di Carnival Corporation in Cina. 

Costa Crociere, nell’anno del suo 65° anniversario, lancia in partnership con la Shanghai Airlines Tours (SAT), compagnia aerea appartenente alla China Eastern Airlines Limited (HKSE: 0670; SSE: 600115), il primo “Giro del Mondo” in crociera riservato al mercato cinese, che partirà da Shanghai il 22 marzo 2014.
Questa novità assoluta per il mercato delle crociere è una ulteriore conferma dell’impegno di Costa Crociere in Cina, proprio nell’anno in cui il Paese celebra l’Anno del Turismo Marittimo.

Il primo “Giro del Mondo” in crociera per i cinesi è stato presentato il 7 maggio scorso, a Shanghai, nel corso di una conferenza stampa durante la quale è stato siglato ufficialmente anche il contratto di partnership tra Costa Crociere e SAT, a cui hanno partecipato: Xu Baoan, vice Direttore Generale dell’Ufficio del Turismo di Singapore; Pier Luigi Foschi, Presidente di Costa Crociere S.p.A. e Presidente e Amministratore Delegato di Carnival Corporation Asia; Buhdy Bok, Vice President Pacific Asia e Cina di Costa Crociere; Dong Bo, Direttore Marketing di China Eastern Airlines Corporation Ltd.; Shen Dayi, General Manager della Shanghai Airlines Tours.

In virtù del nostro ruolo pioneristico nel settore crocieristico in Cina e come prima compagnia di crociere internazionale ad operare da Shanghai come porto di partenza già dal 2006, siamo sempre alla ricerca di nuove sfide per portare in questo mercato ulteriori e innovative offerte di vacanza. Il primo “Giro del Mondo” è un perfetto esempio di tutto ciò e rappresenta la chiave di volta della nostra strategia in Asia dei prossimi anni. E’ una nuova pietra miliare nello sviluppo del mercato delle crociere in Cina” ha dichiarato Pier Luigi Foschi. “Con il nostro partner Shanghai Airlines Tours, offriremo ai nostri Ospiti cinesi l’opportunità di scoprire il mondo come non hanno mai potuto fare prima.”

Shen Dayi, General Manager della Shanghai Airlines Tours, ha parlato dell’impegno della sua azienda nello sviluppo di questo prodotto assolutamente innovativo per il mercato cinese.

“Siamo fiduciosi che la partnership tra la Shanghai Airlines Tours e una compagnia di livello mondiale come Costa Crociere sarà molto forte e crediamo fermamente che nel 2014 il “Giro del Mondo” di 83 giorni sarà un grande successo.” 

Il “Giro del Mondo” in 83 giorni


Gli Ospiti del primo Giro del Mondo di Costa Atlantica (85.700 tonnellate di stazza, 2.680 Ospiti totali) visiteranno alcuni dei luoghi più affascinanti della Terra. Partiti da Shanghai, il 22 marzo 2014, faranno i primi scali in Vietnam, nelle città di Ho Chi Minh e Vung Tau, dove potranno ammirare i sorprendenti contrasti tra gli antichi fasti e la moderna vivacità di queste due città. Gli Ospiti quindi potranno rilassarsi in paradisi tropicali come l’isola di Phuket in Thailandia, Colombo in Sri Lanka e Malé nelle Maldive, prima di far rotta a nord verso il cuore delle civiltà antiche di Salalah in Oman e Sokhna in Egitto.

Poi Heraklion, Santorini e Atene in Grecia. Il tour dell’Europa continuerà verso Ovest facendo rotta a Catania (Italia), Marsiglia (Francia), Barcellona (Spagna) e Lisbona e Funchal (Portogallo), dove gli Ospiti avranno l’opportunità di provare il meglio che l’Europa Occidentale può offrire, dal buon vino alla moda, oltre a poter conoscere queste città ricche di cultura.

Esplorato il vecchio continente, Costa Atlantica salperà dall’Europa verso il Nuovo Mondo, dove farà scalo in quella che probabilmente è la città più rappresentativa, New York, prima di far rotta a Sud, verso Miami e le sue grandi spiagge sabbiose. Ocho Rios in Giamaica, il passaggio nel canale di Panama, Manzanillo in Messico, Kahului e Honolulu alle Hawaii e Guam completeranno questo viaggio stupendo, permettendo agli Ospiti di visitare fantastiche destinazioni esotiche. Il 13 giugno 2014, a 83 giorni dalla partenza, Costa Atlantica riporterà a Shanghai i suoi Ospiti.

Un saldo impegno in Cina


Il posizionamento di Costa Atlantica nel mercato asiatico e cinese, a partire dal 3 maggio 2013, prima della partenza per il “Giro del Mondo”, rappresenta un elemento chiave della strategia di Costa Crociere in Asia. Berlitz, la guida sulle crociere più autorevole al mondo, ha insignito Costa Atlantica di un alto punteggio per le sue cabine, l’offerta gastronomica e per la nave stessa. La maggior parte delle 1.057 cabine totali sono dotate di balcone privato. Il design degli interni di Costa Atlantica è un tributo al cinema e all’arte italiane, che si combina con la maestosità offerta all’esterno dall’oceano: Fellini e La Dolce Vita, Madame Butterfly, lo storico Caffè Florian di Venezia, Via della Spiga a Milano e il Ristorante Tiziano. Una Spa, 4 Jacuzzi, 4 piscine, un teatro, una discoteca e un’area dedicata ai bambini intratterranno gli Ospiti tra un’escursione e l’altra.

Gianni Onorato, Direttore Generale di Costa Crociere, ha ringraziato i partner della compagnia per il sostegno offerto nel rendere il primo “Giro del Mondo” una realtà.

“Sono molto grato per il costante supporto che abbiamo ricevuto dal governo locale, dagli Uffici del Turismo e dai nostri partner locali. Stiamo lavorando insieme per offrire ai turisti cinesi prodotti innovativi e allettanti. La Cina rimane uno dei mercati chiave di Costa Crociere e oggi la partnership con Shanghai Airlines Tours e l’annuncio del nostro “Giro del Mondo” confermano il nostro impegno nella regione.”       

L’annuncio del primo “Giro del Mondo” è avvenuto nel corso dell’Anno del Turismo Marittimo in Cina, che è stato inaugurato a Sanya all’inizio di gennaio 2013. L’obiettivo di questa iniziativa è quello di promuovere le risorse del turismo marittimo e di fare in modo che il pubblico cinese si avvicini di più alle vacanze in mare.

Un attore, un racconto, un piatto d'autore e grandi vini toscani...


Perché scegliere tra una serata all'insegna di un romanzo d'autore e una serata con un piatto d'autore? Alla Città del gusto di Roma trovi entrambi! Quando? Giovedì 30 maggio per il primo appuntamento con

“Letture di Gusto al teatro della Cucina” 


L'attore Alessandro Benvenuti, toscano doc, vi condurrà tra le pagine di Odore di Chiuso, giallo culinario di Marco Malvaldi (pubblicato in versione audiolibro da Emons Audiolibri e in cartaceo da Sellerio Editore).

Protagonista è un inedito Pellegrino Artusi alle prese con le indagini di un misterioso delitto consumato in un antico castello della Maremma toscana. A trasportarvi nell'atmosfera risorgimentale, anche lo show-cooking dello chef Luca Ogliotti che si cimenterà nella preparazione del “polpettone all'uso zingaro”, cucinato secondo l’originale ricetta artusiana. Il tutto abbinato ad una selezione dei migliori vini della tradizione toscana. Una serata per sentirsi un po' Sherlock Holmes, un po' Pellegrino Artusi, sulle tracce dell'assassino, ma anche e soprattutto sulle tracce degli ingredienti segreti del polpettone. Qualche indizio: tonno, olive, uova e...

sabato 11 maggio 2013

Trofeo Audi Vela & Golf


 Porto Cervo, 10 maggio 2013. La prima giornata del trofeo Audi Vela & Golf apre ufficialmente la stagione velica dello Yacht Club Costa Smeralda. La manifestazione ha preso il via questa mattina con il Briefing d'apertura, seguito dai sorteggi delle partenze, e le sessioni di prova in mare e sul green del Pevero Golf Club. La prima vera sfida avrà luogo domani con la gara di golf mentre l'appuntamento a mare è per domenica, giornata conclusiva dell'evento.



I cinque team iscritti alla competizione saranno composti da quattro concorrenti e lotteranno sia sul campo da golf che su quello di regata a bordo delle Smeralda 888, gli agili monotipo messi a disposizione dallo Yacht Club Costa Smeralda. A decretare la squadra vincente sarà la somma dei punteggi ottenuti in entrambe le discipline.

Oltre allo Yacht Club Costa Smeralda e al Pevero Golf Club, che fanno gli onori di casa capitanati rispettivamente da Roberto Cinti e Giancarlo Coiana, scenderanno in campo altri tre Club affezionati all'evento: Marina Militare con lo skipper Dino Saitto, lo Yacht Club Punta Ala con Alessandro Palmas alla guida del team e il vincitore della scorsa edizione, lo Yacht Club di Monaco, capitanato da Adalberto Miani.

Domenica la cerimonia di premiazione si terrà presso la Clubhouse dello YCCS.

NORWEGIAN BREAKAWAY PRONTA PER STUPIRVI


Lo scorso 26 aprile la Norwegian Breakaway, ultima nata di Norwegian Cruise Line, ha fatto il suo debutto nel mondo crocieristico con una mini-crociera di due notti in partenza da Rotterdam.
E’ stata costruita da Meyer Werft presso il proprio stabilimento di Papenburg e rappresenta un vero record per la cantieristica tedesca in quanto mai nessuna nave così grande aveva visto la luce in terra teutonica.

 “Breakaway”


ha una stazza lorda di circa 146.600 t.s.l., è lunga “fuori tutto” 324 metri e larga al galleggiamento 39,7 metri e può vantare ben 18 ponti di cui 14 dedicati ai passeggeri. La sua centrale diesel è capace di generare una potenza di 62.400 kW, mentre i suoi due azipod da 17.500 kW ciascuno la possono spingere ad una velocità di 21,5 nodi (quasi 40 Km/h). Questa nave dispone di 2.014 cabine per i passeggeri che permettono di ospitare a bordo un massimo di 3.969 ospiti (escludendo i letti extra); l’equipaggio invece è di 1.640 persone.
Ma questi freddi numeri non ci permettono di capire le peculiarità di questo nuovo

cruise-liner


quindi dobbiamo prima di tutto illustrare brevemente la filosofia con cui è stata concepita. Norwegian Cruise Line ha voluto commissionare questa nuova nave (e la sorella Norwegian Getaway che sarà pronta l’anno prossimo) facendo tesoro dell’esperienza maturata con le precedenti unità della flotta: infatti la “risposta” degli ospiti della compagnia è stata fondamentale per dare alla luce questa nuova coppia di navi. L’obbiettivo di qualunque brand crocieristico è la massima soddisfazione dei propri passeggeri e quindi ogni nuova nave deve rappresentare un miglioramento rispetto quella che l’ha preceduta. Quindi per concepire “Breakaway” è stato necessario partire dal progetto dell’ammiraglia della compagnia Norwegian Epic (155.873 t.s.l.), entrata in servizio nel 2010, e studiare delle soluzioni che potessero migliorare gli eventuali punti deboli di quest’ultima unità.


La prima peculiarità che è stata corretta è la linea esterna della nave; infatti l’effetto scatola di “Epic” risulta accentuato a causa della sovrastruttura prodiera che la rende alquanto sgraziata. Sulla nuova nave questo problema è stato risolto con l’armonizzazione della sovrastruttura e la riduzione del numero dei ponti dell’area vip della nave che si trova nella parte alta a prua.
Un’altra caratteristica di “Epic”, che evidentemente è stata ritenuta migliorabile, è la sua eccessiva “chiusura al mare”. Per questo motivo su “Breakaway” è stato introdotto “The waterfront”: si tratta di una promenade all’aperto ubicata al ponte 8. E’ lunga circa 400 metri e su di essa si affacciano diversi bar e ristoranti dove è possibile godersi la

magia del mare


che solo una crociera ti può dare.
Infine un’altra soluzione adottata dopo l’esperienza maturata con la precedente nave è l’eliminazione delle cabine di tipo “wawe” (cabine curve con vano doccia e servizi igienici separati) che non hanno avuto il riscontro previsto sul pubblico; sulla nuova nave si è quindi tornati a cabine di tipo tradizionale.
Ma qual è la caratteristica che differenzia l’offerta di Norwegian Cruise Line da quella delle altre compagnie? Sicuramente il proporre all’ospite il concetto di “freestyle cruising”. E anche “Breakaway” è stata pensata per esprimere al meglio questa filosofia di crociera. Ma cosa significa fare una crociera “freestyle”? E’ un concetto molto semplice da spiegare: le crociere di questa compagnia sono pensate per offrire all’ospite una vacanza senza limitazioni e imposizioni di qualunque tipo. Dall’orario dei pasti all’abbigliamento a bordo. Per quel che riguarda la ristorazione, su tutte le loro navi ci sono molteplici possibilità di scelta: alcune sono comprese nella tariffa base della crociera, mentre per altre viene richiesto un piccolo supplemento. Ogni ristorante a bordo propone i piatti tipici delle migliori

tradizioni culinarie


del mondo, dalla cucina italiana a quella francese, dalla cinese a quella giapponese. Su “Breakaway”, le possibilità di scelta sono addirittura 27, più che su qualunque altra nave di NCL.
Visto che la cena non è divisa in due turni come nelle altre compagnie, anche gli spettacoli del teatro principale di bordo non sono vincolati agli orari dei pasti; ogni sera tutti possono scegliere il loro intrattenimento preferito ed alcuni ristoranti dispongono di un palco per allietare i loro ospiti con artisti eccezionali, come ad esempio lo “Spiegel Tent”.
Un’altra caratteristica infine è la variegata offerta di differenti tipologie di cabine: si va dalle interne alle esterne con finestra panoramica, dalle cabine con balcone alle suites, fino alle cabine “Studios” pensate per chi viaggia da solo. Ma il meglio che potete trovare su “Breakaway” sono le cabine esclusive della zona chiamata “The Heaven by Norwegian”. Queste categorie di sistemazioni, si parla delle suite e delle penthouses più lussuose, si trovano nei ponti prodieri più alti della nave ed hanno accesso diretto ad una zona esclusivamente dedicata ai loro ospiti con piscina, idromassaggio, zona fiteness, ristorante dedicato e solarium. Questi fortunati passeggeri sono coccolati durante tutta la crociera da un

cameriere privato




e godono di tutti i comfort di un hotel a cinque stelle.
Questa nuova nave sarà basata tutto l’anno su New York e proporrà affascinanti itinerari verso le Bermuda e i Caraibi. E proprio in onore del suo home-port Norwegian Cruise Line ha affidato a Peter Max, celebre illustratore e grafico, il compito di ideare il dipinto che abbellisce l’intera prua della “Breakaway”. Questo “art work” immagina, secondo l’inconfondibile stile dell’autore, lo spirito della “Grande Mela” e celebra così il legame tra la compagnia armatrice e la città.
Ma con “Breakaway” non si arresta la crescita di NCL: dopo l’entrata in servizio della già citata “Getaway” (che avrà come home-port Miami) l’anno prossimo, il 2015 vedrà l’ingresso nella flotta di un’ulteriore nave ancora più grande. Infatti è già stato siglato con Meyer Werft il contratto per la costruzione di una nave da 163.000 t.s.l. (con opzione anche per la realizzazione di una “sistership”) che rappresenta un’evoluzione del prototipo “Breakaway”. Quindi dovremo ancora aspettarci molte sorprese targate Norwegian Cruise Line.

Matteo Martinuzzi

Tradizione Tavola e Territorio

I Prodotti Agroalimentari Tradizionali rappresentano un biglietto da visita dell'agricoltura italiana e campana di qualità. Con il termine prodotti tradizionali s'intendono quei prodotti agroalimentari le cui metodiche di lavorazione, conservazione e stagionatura risultino consolidate nel tempo, omogenee per tutto il territorio interessato, secondo regole tradizionali, per un periodo non inferiore ai venticinque anni. Il sistema dei prodotti tradizionali è regolamentato dal decreto del 18 luglio 2000. L'Italia vanta oltre 5000 prodotti tradizionali;  lo comunica il rappresentante della Consulta Nazionale dell’Agricoltura, Rosario Lopa, già Delegato della provincia per il settore Agricoltura, a margine della presentazione del decreto Ministeriale sull’aggiornamento dei Prodotti Tradizionali (elenco aggiornato a luglio 2012 dei prodotti agroalimentari tradizionali delle regioni italiane) ha affermato:
”Sono circa 5000 i prodotti frutto del territorio e delle tradizioni che in esso si tramandano. E’ questo il ricco e gustoso Elenco dei prodotti agroalimentari tradizionali delle Regioni, ovvero il motore del turismo enogastronomico che in Italia vale 5 miliardi di euro. Una ricchezza nazionale che comprende  i prodotti ottenuti secondo regole tradizionali protratte nel tempo per almeno 25 anni e metodiche praticate sul territorio in modo omogeneo. I prodotti tradizionali agro-alimentari, insieme ai prodotti DOP e IGP, ai vini DOC e DOCG ei vini IGT e ai prodotti meritevoli di riconoscimento comunitario per la cui realizzazione si usano materie prime di particolare pregio rientrano tra i prodotti tipici e sono oggetto di particolare attenzione da parte dei governi locali, regionali, nazionali e dell'Unione Europa. L’elenco protegge dalle falsificazioni e a conservare anche in futuro, nella sua originalità, il patrimonio regionale delle tipicità, ma anche per disegnare la mappa enogastronomica del territorio per le vacanze 2013”.
Per più di un italiano su tre, infatti, dipende dal cibo il successo della vacanza che per essere perfetta non deve mai far mancare la degustazione delle specialità enogastronomiche locali. Nella mappa delle regioni bandiere del gusto, la Campania si posiziona bene con oltre 370 prodotti.

L’Aerospazio, una realtà

Un successo straordinario. In questo caso non è un modo di dire.
E’ questo il risultato ottenuto - in una giornata assolata e condizionata dall’avvio del Giro d’Italia - dagli organizzatori del convegno su
 “La comunicazione e la conoscenza per lo sviluppo delle imprese aeronautiche”
promosso dall’Associazione Aeropolis.it e dalla Fondazione Valenzi.
Il dibattito, tenuto nelle sale del Maschio Angioino a Napoli, è stato introdotto da Antonio Ferrara, figura nota alle aziende e agli operatori del comparto aerospaziale, presidente dell’associazione Aeropolis, esperto di marketing del settore, giornalista e responsabile del portale Aerospaziocampania.
Un risultato che premia l’intuizione degli organizzatori di aprire un confronto sul tema del rapporto tra sviluppo delle imprese e ruolo della moderna comunicazione. Il dibattito non ha deluso le aspettative: ben articolato e gestito con qualità dei contenuti.
Come raramente accade per occasioni simili, il convegno ha raccolto uno spaccato rappresentativo dell’industria aerospaziale campana. Oltre la metà dei convenuti erano piccoli e medi imprenditori e rappresentanti di aziende, in sala anche lavoratori, operatori, sindacalisti e rappresentanti di grandi aziende del settore. Non mancavano responsabili e managers di centri di ricerca e formazione, professori universitari e ricercatori.

Ospiti e relatori Nick Brogh e Paolo Graziano presidente dell’Unione Industriali di Napoli.
Un esordio promettente e una legittimazione rappresentativa per un’associazione come Aeropolis che opera da anni nella comunicazione indipendente di settore e si propone come soggetto di riferimento per il Distretto Campano e per il cluster nazionale dell’aerospazio. Il dibattito è stato stimolato, più che moderato, da Antonio Ferrara, presidente di Aeropolis, nel corso di due panel.
Nel primo, proposto come istituzionale, la discussione sul monitoraggio e le prospettive del comparto aeronautico campano è stata aperta dal professor Luigi Carrino, presidente del DAC

Distretto Aerospaziale della Campania.

Dopo diversi altri contributi, la discussione è stata conclusa da Paolo Graziano, presidente dell’Unione Industriale di Napoli.
Il  secondo panel è stato avviato da Nich Brough, sui temi della comunicazione e l’informazione,  intesi anche come fattori del business per le aziende aeronautiche. Tra gli altri, sono intervenuti Enzo Savarese del CIRA, Sergio Mazzarella, Paolo Giugliano. I contenuti del dibattito e la stessa dimensione del successo dell’iniziativa,  pongono, per chi vuole interpretarli, una riflessione.
Il confronto è stato fuori da formalismi, sereno ma chiaro e determinato nelle argomentazioni dei diversi interrogativi posti e in attesa di risposta da interlocutori istituzionali.
Tra le imprese campane della filiera aeronautica è diffusa diffidenza verso la grande azienda nazionale e sfiducia verso il sistema istituzionale e politico regionale che da troppo tempo  non  riesce a concretizzare strumenti  per lo sviluppo delle pmi. Eppure, e questo è il paradosso, a ogni piè sospinto, non manca chi definisca il comparto aerospaziale regionale strategico per la reindustrializzazione e la ripresa dell’economia regionale.

In realtà c’è la consapevolezza che è ormai alle spalle la stagione nel corso della quale una classe politica nazionale e locale trasferiva alla grande imprese la discrezionalità, poteri e risorse incontrollate anche per attivare lo sviluppo della filiera.
Quel sistema ha contributo a produrre effetti implosivi del sistema industriale nazionali e oggi  i players devono fare i conti con la competitività quindi qualità e produttività.
Si investe dove conviene, si lavora con chi garantisce affidabilità, costi bassi e qualità.
Del resto la crisi devastante dell’economia e dell’industria regionale con le drammatiche conseguenze prodotte nel corpo sociale, invece di produrre un ritorno alle responsabilità, sta generando un vuoto di  classe dirigente.
Chi non è più giovanissimo, ricorderà, esagero volutamente con il paragone, la fuga della classe politica napoletana durante il Colera, negli anni 70.

Le risorse pubbliche sono blindate e la classe politica locale aspetta un assetto nazionale, la piccola azienda legata alla subfornitura aspetta le decisioni della grande e media. Il manager della grande azienda  o amministratore o rappresentante delle istituzioni o politico non decide perché in attesa di un assestamento dei poteri, che come dopo un terremoto avremo solo dopo un lungo sciame di scosse di assestamento. Nel frattempo la crisi continuerà a produrre i suoi effetti, e crescerà il malessere nella società intera, tra le imprese, i lavoratori e i giovani in cerca d’occupazione.
Il successo dell’iniziativa di Aeropolis è tutto in questa insofferenza diffusa tra i soggetti attori del comparto campano. Quest’anno, per la prima volta e dopo essere stata la prima regione italiana a farlo in passato, la Campania sarà assente dal Salone di Le Bourget mancanza di fondi, non certo di capacità organizzativa.
E’ stato detto che l’industria aeronautica è un boccone appetitoso a cui guardano altri territori che pur non vantando la storia, le esperienze e le preesistenze aeronautiche della nostra regione sono sostenute da un sistema politico coeso e determinato. Una considerazione da cui emergono i timori che una forte aggregazione politica della cosiddetta macro regione del Nord, cosi come è avvenuto nel recente passato, condizionerà le scelte dei players di Finmeccanica nella divisione nazionale del lavoro.

Il recente piano di ristrutturazione di Alenia Aermacchi ha penalizzato pesantemente i siti campani e ha visto uscire dal gruppo l’intera generazione protagonista del successo di ATR; il trasferimento della sede legale del gruppo Alenia Aermacchi a Venegono, l’incertezze sul lancio del programma del nuovo turboelica e/o le motivazioni che determinano le priorità di programmi di nuovi addestratori o UAV, sono temi che sebbene inaspettati, sono emersi in diversi interventi.
Il mercato, è stato detto da Graziano, richiede ormai da anni il nuovo velivolo turboelica nel segmento dei velivoli regionali e ancora siamo in attesa di decisioni inequivocabili. Il professor Leonardo Lecce ha parlato di nuovi programmi valutati da Finmeccanica anche in comparti dove il recupero sui concorrenti è abissale. Mario Raffa ha ricordato e ricostruito la sua esperienza in Città della Scienza e Futuro Remoto, ma ha posto l’interrogativo anche del perché negli anni scorsi si proponeva di  trasferire a Varese le attività di ricerca per l’elicotteristica e si decidevano tagli pesanti dei fondi che erano stati previsti per il  CIRA inserito tra gli enti inutili.

Al professor Carrino, presidente del DAC, da Luigi Iavarone e da altri, è stato riconosciuto impegno e concretezza,  per il DAC ci sono in ballo oltre 90 milioni di denaro pubblico previsti per finanziare i progetti di ricerca del piano approvato dal MIUR. Si tratta di risorse tanto più necessarie quanto preziose in tempo di crisi, e l’unica opzione possibile è che dovranno trasformarsi in elementi concreti di sviluppo e di creazione di nuova occupazione in tutte le imprese che beneficeranno dei finanziamenti.
Se una conclusione è possibile, in un dibattito tutto aperto, questa è in una considerazione: neanche nel mondo delle imprese c’è più interesse e volontà alla delega perché il sistema pubblico è bloccato, le aziende cercano un’autosufficienza in confini più contenuti e definiti, mancano risorse e politiche di sostegno, mancano idee e soggetti rappresentativi e soprattutto legittimati.

Chi pensa che un patto di produttori sia una risposta alla deindustrializzazione dell’economia italiana, può, a nostro avviso, trovare significativi spunti da una riflessione sull’iniziativa di Napoli di Aeropolis.
Una considerazione che ci sentiamo di condividere è quella che non basta più dichiarare di essere bravi, occorre dimostrare di esserlo recuperando quel  protagonismo che lo stesso Graziano propose tempo addietro ai suoi colleghi imprenditori.

venerdì 10 maggio 2013

TRUCKLAB LABORATORIO DI RIFLESSIONI E IDEE INNOVATIVE PER L'AUTOTRASPORTO



Presso lo Sporting Club di Monza si è tenuta lo scorso 8 maggio la presentazione di truckLab, laboratorio nato con l'obiettivo di accogliere riflessioni ed approfondimenti attorno alla filiera del trasporto.

truckLab


è un contenitore di idee ideato e sviluppato in seno a truckEmotion, evento dedicato al mondo dei veicoli da trasporto e da lavoro che torna quest'anno con la seconda edizione nell'Autodromo di Monza, nelle stesse date che ne hanno decretato il successo lo scorso anno, 11, 12 e 13 ottobre.

Fabrizio Turci, amministratore delegato di SIAS-Autodromo Nazionale di Monza, dopo una riflessione sulla sicurezza stradale quale obiettivo da perseguire, ha rilanciato l'appuntamento di ottobre con truckEmotion.
L'Assessore alle Attività Produttive del Comune di Monza Carlo Abbà ha sottolineato la trasversalità dei trasporti e la loro importanza per tutte le attività produttive, e quindi più globalmente per l’economia.

Di economia pura ha parlato Aldo Varenna, private banker e Coordinatore Financial Planners Project Edmond de Rothschild, che, dopo un'accurata analisi dello scenario europeo, ha disegnato il quadro dei prossimi cinque anni incoraggiando a leggere il rischio del mercato quale opportunità, da raggiungere con la diversificazione e la capacità di creare sinergie, anche attraverso network e associazioni d'imprese.
L'intervento di Antonio Cernicchiaro, direttore Relazioni Istituzionali UNRAE, ha ribadito la necessità di fare network tra le imprese, per costituire un fronte comune forte e in grado incidere sulle istituzioni, con l'obiettivo di realizzare progetti mirati e concreti.

Singolare e molto interessante il contributo del Prof. Pietro Trabucchi, psicologo sportivo, che attraverso una riflessione sul concetto di resilienza ha messo a confronto il mondo dello sport con quello dell'imprenditoria, evidenziando come gli imprenditori, così come gli atleti nelle gare più dure, devono fare ricorso alle risorse motivazionali per fronteggiare i momenti difficili.

A conclusione l'intervento di Danilo Pozzi di IPQ, tra gli organizzatori di truckEmotion, che ha riconfermato per il 2013 il format vincente della manifestazione, ricco di convegni, workshop e prove in pista. Attraverso emozione, passione e business truckEmotion è una risposta concreta per la filiera che non si arrende.